COMUNITA' PROVVISORIA

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Piano Casa del Governo Berlusconi e possibilità di sopravvivenza dei piccoli centri

La riunione il 17 settembre 2009 tenuta a Roma il 17 settembre 2009 dai vertici dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) per discutere le possibilità di attuazione del Piano Casa varato dal Governo Berlusconi getta una luce strana sul modo in cui il Governo centrale, i governi regionali, le lobby dei costruttori intendono lo sviluppo del territorio italiano nella sua interezza.

http://www.mondocasablog.com/2008/09/17/le-stime-le-proposte-e-i-progetti-dellance-per-la-realizzazione-del-piano-casa/

Nella mente dei potenti e dei lobbisti urbani, l’Italia è sempre più la nazione delle città: uniche beneficiarie delle attenzioni e delle risorse destinate alla gestione del territorio, alla gestione degli insediamenti umani, della localizzazione delle attività produttive. Questo modello di sviluppo centrato sulle città evidentemente non tiene conto degli interessi di quelli che con sprezzo e snobismo culturale sono definiti territori marginali: le piccole città, i paesi, le campagne.

Non si riesce a capire veramente per quale motivo nell’epoca di Internet debbano essere privilegiati gli investimenti in case nelle grandi città, con tutto un patrimonio abitativo che sta andando in malora nei piccoli paesi, tralasciando gli investimenti fondamentali sia nelle infrastrutture tecnologiche ed informatiche, sia nelle infrastrutture di trasporto, che potrebbero favorire il rilancio delle aree marginali favorendo anche desiderabili processi di decongestione urbana.

Il governo Berlusconi, che ho avuto il piacere di votare alle scorse elezioni politiche, vuol difendere solo la media borghesia urbana, tralasciando gli interessi dell’imprenditori e dei professionisti dei piccoli centri, sempre più marginalizzati e sempre più attanagliati nella morsa del disagio insediativo, come messo in evidenza dal Rapporto Legambiente-Confcommercio.

Questo è il link al programma di Governo per quel che riguarda il Piano Casa:

http://www.governoberlusconi.it/page.php?idf=450&ids=483

È evidente che per il governo equilibrato del territorio italiano nella sua interezza fin all’ultimo dei piccoli centri, è necessario ridisegnare le mappe del Lobbing politico, cercando di focalizzare l’attenzione sugli interessi dei centri minori nella loro totalità e facendo pressione su tutti i livelli istituzionali possibili affinché i diritti della maggioranza degli italiani, che non vive in città, ricevano la giusta tutela e la giusta rappresentanza. La certezza più che il rischio è che le grandi città nelle rispettive regioni favoriscano il ritardo di sviluppo delle aree marginali a tutto favore degli interessi delle città stesse. È il caso di Roma nel Lazio, di Milano nella Lombardia, e ahimè della nefasta Napoli nella regione dove vivo e lavoro: la Campania.

Se è giusto che i territori vivano fra di loro in competizione per l’accaparramento delle risorse, è giusto comunque che il governo sia in questa partita fra centro e periferia del paese arbitro imparziale piuttosto che tutore di interessi di singole fazioni.

4 Risposte

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  1. questo post di antonio romano è correlabile a :

    post urbano / di gianni fiorentino
    https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/09/10/post-urbano/

    armonie al parco (dopo il convegno al goleto) / di enzo luongo
    https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/23/armonie-al-parco-dopo-il-goleto/

    post convegno 2 – agricoltura / corriere
    https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/23/post-convegno-al-goleto-1-
    lagricoltura/

    perchè si vende casa e si va via / di angelo verderosa
    https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/20/ma-allora-perche-si-vende-casa-e-si-va-via/

    rapporto legambiente e confcommercio / di antonio romano
    https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/09/rapporto-legambiente-e-confcommercio-disagio-insediativo-in-italia/

    rapporto sul disagio insediativo / di gianni fiorentino
    https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/06/rapporto-sul-disagio-insediativo/

    una sera al cinema a lioni / di antonio romano
    https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/02/17/una-sera-al-cinema-a-lioni/

    reputo opportuno iniziare a costituire degli indici tematici sulle questioni che ri-emergono di frequente sul blog
    date un’occhiata, barra destra, in alto >>> indici tematici
    https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/indici-tematici/

    verderosa

    17 settembre 2008 at 9:17 PM

  2. Perfetto ! Il secondo anno del blog sta iniziando con ottimi aggiustamenti..

    Luca b.

    18 settembre 2008 at 12:56 am

  3. PARTE PRIMA

    A voi di sinistra, che non avete (o meglio: che non avete mai avuto nulla da dire e da fare se non vomitare odio viscerale sul volto di Colui che ha spazzato via dal Parlamento i comunisti come l’immondizia di Napoli), prima dico che cosa è la DESTRA e poi cosa sono Comunità Provvisoria e Centro Documentazione Poesia.

    Dico che per Destra intendiamo DESTRA nel senso autentico del termine, nel senso nostro del termine, nel senso del MANIFESTO DI VERONA e dei suoi 18 punti, nel senso eroico e spirituale della vita, nel senso sociale e comunitario, nel senso cameratesco, nel senso identitario e nazionale, nel senso anticomunista e anticapitalista. Cosa vuol dire REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA se non tutto questo? Cosa vuol dire MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO se non tutto questo?

    Ma voi di sinistra ignorate tutto questo, ignorate quel MANIFESTO come ignorate Nicola Bombacci (uno dei fondatori del PCI che morì assassinato a Dongo gridando VIVA IL SOCIALISMO).
    Li ignorate perché i vincitori scrivono la storia e la scrivono a loro talento.

    Ho già detto quel che per DESTRA intendiamo: no denaro, no materialismo, no vigliaccheria, no menzogna, no fughe badogliane, no trame partigiane e democristiane.

    Ma sì CORAGGIO, sì FEDELTA’, sì EROISMO FINO ALLE ESTREME CONSEGUENZE, sì SCONTRO FRONTALE, sì ONORE, sì DIGNITA’, sì PATRIA, sì IDENTITA’, sì TRADIZIONE.

    Chi ha difeso la patria tradizione in tutti i sensi (culturale genericamente, sociale, storico e artistico in particolare) dalla barbarie anglosovietica?
    Chi ha dato la vita nell’estrema lotta alla barbarie americana e capitalista?
    E voi di sinistra osate parlare di globalizzazione?
    Osate parlare contro le culture omologanti?
    Se non ciò: cosa sono o furono americanismo e comunismo?
    Chi erano i partigiani se non codardi assassini CATTOCOMUNISTI?
    E voi loro epigoni osate parlare di identità e tradizioni?
    E proprio quì in Campania?
    E quì in Irpinia?
    E ardite chiamarvi TRADIZIONALISTI?
    Che succede? Non tornano i conti?
    Un tempo il vostro vanto era il chiamarvi PROGRESSISTI: ed ora?
    Che fate? Plagiate nomi e messaggi del pulpito fascista?
    Nella capitale d’Italia esiste da tempo immemore un MOVIMENTO TRADIZIONALISTA ROMANO?
    Ne agognate la tessera?
    Se sì: fatemelo sapere. Sono in ottimi rapporti.
    Però dovete accettarne il simbolo: è un FASCIO LITTORIO.
    Non potete rifiutare: dove lo trovate un simbolo più romano, più italico, più nostro, più identitario, più tradizionalista?

    Come lettura previa o iniziatica IL SANGUE DEI VINTI va bene.
    Andrebbe meglio LE IDEE CHE MOSSERO IL MONDO, ma questo è un libro che ignorate perché, quando fu scritto, voi eravate intenti a leggere IL CAPITALE. Il bello è che se lo leggete capite che state sfondando una porta aperta, state scoprendo l’acqua calda.
    Quello che voi di sinistra dite oggi: noi di destra lo diciamo da sempre perché è la nostra vita, la nostra cultura, la nostra storia, la nostra bandiera, il nostro sangue versato.

    Ripeto: IL SANGUE DEI VINTI va bene anche perché è di agevole lettura.

    La storia (quella vera) è importante.

    E sapete cosa hanno consegnato alla storia i giovani di Salò?

    Che nel cuore dell’ uomo alberga anche la morte per una grande IDEA.

    Convegni su convegni, poesie su poesie, mogliatielli su maccaronare.
    Risultato: zero.

    Un’Irpinia devastata, una gioventù senza giovinezza.

    Questa è la realtà che voi predicate.

    Ma questo MESSAGGIO lo enunciate inavvertitamente, in maniera inconsulta e indebita, senza cognizione di causa, perché non v’appartiene, non lo concepite, non rientra nella vostra forma mentis, nel vostro habitus, nella vostra storia nazionale e locale.

    Miei cari epigoni del CENTROSINISTRA IRPINO, io vi seguo attentamente, leggo tutto e leggo sempre le stesse cose: poesie, paesaggi, pizze, pizzette, mogliatielli, tradizioni e si finisce con Berlusconi.

    Una bolgia, un ginepraio mentale: la classica confusione di chi è agli epigoni, di chi si arrampica sugli specchi, di chi ha esaurito il proprio vecchiume linguistico (lotta di classe, operai, contadini, borghesi, Mao, Marx, Lenin) e si appropria, per un paradosso storico, del linguaggio e del MESSAGGIO ALTRUI.

    Ironia della sorte: non più ALMIRANTE BOIA, non più FASCISTI CAROGNE ma PAESAGGI e TRADIZIONI.
    Ricordo che il “boia” Almirante era a Salò, era in trincea: a difendere rischiando la morte (guarda caso) proprio quello che vi proponete come fine al calduccio dei convegni.

    PAESAGGI e TRADIZIONI in CAMPANIA e in IRPINIA.

    Ma sapete o no chi ha distrutto gli uni e le altre?
    Non credo che siete ignari, innocenti, verginelli e immacolati.
    Chi era Maurizio Valenzi, chi era Antonio Gava, chi era De Mita?
    E le giunte di tutti i comuni irpini: erano di destra, di centro, di sinistra o di CENTROSINISTRA?

    E allora, se i vostri risultati sono uguali a zero: è questione di pulpito da cui viene la predica? O no?

    PARTE SECONDA

    Comunità Provvisoria e Centro Documentazione Poesia.
    La mia opinione di assiduo lettore di tutto e di tutti?

    Un colossale congegno politico dove la defunta sinistra, fedele al suo stile, trova conforto e riparo dalle sue misere spoglie lanciando strali contro la destra a tutti i livelli adoperando concetti altrui a tutti i livelli.
    In breve: queste due cose e lor signori osano dar lezione (a tutti i livelli) proprio a chi di questa lezione ha dato esercizio pratico e quindi reale
    (a tutti i livelli e per tutta la vita).

    In altri termini: la sinistra è divenuta TRADIZIONALISTA e la destra è il nemico da battere perché (secondo loro) la destra e Berlusconi, non essendo TRADIZIONALISTI, hanno distrutto la bellezza e l’identità dell’Irpinia. In vero non hanno mai detto esplicitamente che la destra e Berlusconi sono i colpevoli. Però, alla maniera democristiana e quindi sotto banco, il falso messaggio che tentano (non ci riescono) di veicolare è chiaro: chi è con noi difende l’Irpinia, chi è contro di noi l’ha distrutta e la distrugge. Si può essere più falsi e quindi più democristiani di così?

    Ho sempre chiesto (ovviamente senza mai ricevere risposta): negli anni ‘80 (allorché si distruggeva l’Irpinia incassando tangenti sciacalle) il Presidente della Repubblica era o no il partigiano Sandro Pertini? Chi governava la Campania e l’Irpinia? Chi era il sindaco di Napoli? Chi era Antonio Gava? Chi era Ciriaco De Mita? A quale partito erano iscritti sindaci e assessori irpini? Al MSI? A qualche altro partito di destra? I personaggi delle due cose a chi rivolgevano il loro consenso elettorale? A Valenzi o ad Almirante? A Gava o ad Almirante? A De Mita o ad Almirante? Al MSI o al PCI? Al MSI o alla DC? E quindi: che cosa vogliono i comunitari e i poeti ritrovati? Che cosa tentano di far credere ai giovani irpini? Che la destra e Berlusconi sono i copevoli?

    E ancor quindi: non solo un PARADOSSALE CONGEGNO ma un PARADOSSALE INGEGNO.

    Nemmeno la più sottile propaganda nazista ha compiuto una cosa simile.
    Nemmeno la più penetrante e sottile propaganda comunista ha compiuto una cosa simile.
    Voglio dire: perlomeno questi due mostri hanno fatto quello che hanno detto e nessuno dei due ha osato plagiare l’altro se non nei risultati benché anche nei risultati i conti non tornano (6 milioni di vittime sulla coscienza di Hitler e 85 milioni sulla coscienza di Stalin).

    E’ ovvio che anche il mio paragone è paradossale.
    Sia la Comunità sia il Centro non sono criminali.
    E’ ovvio che i risultati delle due cose irpine è pari allo zero.
    Va da sé che le due cose irpine non sventolano stracci rossi e svastiche.
    E’ chiaro che le due cose irpine sciorinano solo chiacchiere nei convegni per poi banchettare con maccaronara e mogliatielli.

    Raccogliamo in un librotto ciò che è stato scritto di queste due cose.
    Compiliamo un indice analitico dei concetti e dei nomi.
    Dopo di che: una domandina come si fa alle scuole elementari.

    Quante volte compaiono le seguenti parole: terremoto, Irpinia, tradizioni, sinistra, destra, partito democratico, Berlusconi ed i nomi di tutti i personaggi che appartengono alle due cose?

    Dopo di che: ritorniamo all’interno del librotto e leggiamo cosa dei concetti e dei nomi si dice.

    Una cortesia: PUBBLICATE TUTTI I COMMENTI.
    NON FATE I BULGARI.

    Enzo Saldutti

    7 febbraio 2010 at 12:40 PM

  4. un commento propiziatorio liberatorio un invito alla pulizia, alla trasparenza del cristallo che è rosa nelle sua minuscole particelle, un commento tosto acuto tipicamente e rigorosamente irpino, necessario ed inesorabile come la verità.
    vivissime congratulazioni.

    anarchico

    8 febbraio 2010 at 4:54 am


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