Posts Tagged ‘paesi’
Nobiltà dell’altura
di ARMIN _ metto qui la prefazione a ORATORIO BIZANTINO scritta da franco cassano e apparsa sul mattino di oggi. il capitolo finale del libro è dedicato a cairano, la nostra rupe dell’utopia.
Nobiltà dell’altura _ Franco Arminio è una figura di intellettuale insieme tipica e assolutamente originale nel panorama del nostro Sud. Egli, pur pos¬sedendo tutte le qualità per farlo, non è mai partito, non ha mai usato la sua intelligenza per scappare altrove. È rimasto invece fedele al-la sua terra, senza sacrificare a tale fedeltà la sua mobilità intellettuale o il suo spirito critico, di cui le pagine di questo libro sono un documento ricco e vibrante. Infatti per Arminio, e questo è un altro tratto singolare, l’amore dei luoghi nasce non, come spesso accade, dalla rimozione dei loro veleni, delle loro miserie e delle loro impotenze, ma da uno sguardo lucido, che non nasconde nulla e non fa sconti a nessuno. Ci sono troppi che, deprecando, sbattono la porta e se ne vanno altrove e di lì pontificano a distanza. E troppi, tra quelli che rimangono, che sono convinti che la modernità sia soprattutto vendersi e sapersi vendere. Troppe volte oggi l’amore dei luoghi è diventato un’industria, un modo per venderli nel grande mercato globale, marketing territoriale, l’idea che si possa diventare commercianti della propria identità, e quindi parte della grande simulazione e dello spettacolo globale. Ma i luoghi di Arminio, i paesi dell’Irpinia, non sono stati assaltati direttamente, non sono stati invasi da turisti. Dall’esterno i cambiamenti sono minori, anche se sono stati fortissimi anche qui, e quei luoghi sono stati distrutti da un’arma silen¬ziosa, da una «modernità incivile», che ne ha disinnescato l’anima, trasformando gli abitanti in profondità.
il paese ripopolato da internet
Tra le montagne la favola di Àlice / il paese ripopolato da Internet
L’Adsl richiama i giovani: “Non ci sentiamo più isolati”. Il Comune s’è impegnato nella tutela delle botteghe tradizionali. La fuga verso la pianura iniziò a metà del ‘900, ora l’inversione di tendenza
dal nostro inviato PAOLO GRISERI / LaRepubblica.it 6.8.2010
ÀLICE SUPERIORE (TO) – Àlice ha l’accento sulla a. Perché il suo miracolo non ha nulla a che vedere con le regine di cuori, i cappellai matti e le lepri marzoline. Eppure anche Àlice ha una favola da raccontare. Quella che il vicesindaco, Remo Minellono, riassume così: “Dieci anni fa eravamo 620 e oggi siamo diventati 713”. Non è un problema di numeri ma di persone: “Siamo riusciti ad aumentare la popolazione residente e, mi creda, in montagna non è facile”. Nel mondo capovolto di Àlice sono i trentenni a tornare nelle frazioni abbandonate durante la grande fuga del secolo scorso verso la città: “Il vero miracolo – dice Remo Minellono – lo ha fatto Internet. Da quando abbiamo convinto la Telecom a portare qui l’Adsl, diverse famiglie di professionisti hanno scelto di prendere la residenza”.
Paolo ha 34 anni, due figli di 9 e 5, e gestisce la trattoria “l’Furnel”, il fornello, lungo la strada che è anche il cuore del paese. Da dieci anni Paolo vive qui ad Àlice, comune di mezza montagna (650 metri) all’inizio della Valchiusella, 15 chilometri da Ivrea e 60 da Torino. Paolo e la sua compagna sono i pionieri di una nuova generazione di giovani italiani, quelli che scelgono di Leggi il seguito di questo post »
CAIRANO 7X 2010
L’avventura del nuovo Cairano 7x prende forma. Mercoledì ad Avellino, alle ore 11,oo nella sede dell’Amministrazione Provinciale in pIazza Libertà, conferenza stampa di presentazione e di avvio.
E’ online il sito web di Cairano 7x 2010.
Ogni commento, ogni approfondimento, ogni riflessione è bene , che almeno per tre settimane, si spostino anche nell’altra casa virtuale.
E’ un modo per sedimentare materiali buoni per la memoria futura , concretizzata , si spera questa volta, in catalogo, documentario, video e foto.
lezioni di turismo
di angelo verderosa + iO _ Probabilmente con CAIRANO 7x siamo andati oltre l’idea monetaria di turismo nei piccoli paesi. Le riflessioni che seguiranno al viaggio in Belgio, compreso l’avvio di discussione intorno all’idea di ‘sviluppo’ (governance – economia – politica -turismo), daranno un contributo importante al dialogo e al dibattito interno alla C.P.
Riporto di seguito, in scansione, un articolo di Annamaria Catano e Monica Vignale, uscito su ‘iO’ del 26.9.09 _ Comunità Provvisoria e Incontri Itineranti si muovono molto intorno a queste tematiche. L’Irpinia, oltre ad aprire un’ampia riflessione politica, deve APRIRE i beni architettonici e archeologici finora recuperati (CASTELLI, ABBAZIE, BORGHIPARCHI ARCHEOLOGICI). segue articolo
Lettera sulla paesologia.
_ di franco arminio _____ cari comunitari, metto sul blog una riflessione doverosa sul mio lavoro di paesologo, lo faccio perché spero che questo testo sia letto e, soprattutto, arricchito dalle vostre riflessioni e dal vostro impegno, insieme a me, su questi temi. mi sto rendendo conto sempre di più di quanto l’Irpinia e l’esperienza della cp siano una punta veramente avanzata nel panorama culturale italiano e ringrazio ognuno di voi per tutti gli stimoli e l’entusiasmo che siete in grado di trasmettere.
ho anche deciso di pubblicare sul blog, nei prossimi giorni, i vari commenti e le mail, che sto ricevendo e che riceverò, sul mio nuovo libro, sperando di poter leggere e postare le vostre osservazioni che, per me, sono fondamentali.
LETTERA SULLA PAESOLOGIA
Agli amici della Comunità Provvisoria
Dopo cinque libri da me interamente dedicati all’argomento forse è arrivato il momento in cui io tenti di riassumere in poche parole che cos’è la paesologia.
La prima cosa che mi viene da dire è che la paesologia è una disciplina fondata sulla terra e sulla carne. La carne di chi osserva, la terra che è Leggi il seguito di questo post »
DOMENICA NEVICA a LAPIO
QUESTA SERA, domenica 13 settembre, ‘la comunità provvisoria’ è a LAPIO, nella casa-laboratorio di VITTORIO IANNINO per l’anteprima di ‘NEVICA E HO LE PROVE’ di e con fRANCO aRMINIO. __ __ __ __ __ __ __ __ __ I nostri paesi sono aperti, ci si arriva senza passare dai caselli. Si parcheggia senza pagare. Ti puoi sedere dove vuoi, ti puoi anche stendere su una panchina. I paesi hanno il vuoto al centro, sono come uccelli imbalsamati, hanno perso le viscere. Vuoti dentro e col piumaggio impolverato. È una cosa che si sente bene e dolorosamente proprio adesso, a settembre, adesso che è di colpo si è fermata la girandola estiva. I paesi sono aperti, ma le case restano chiuse. La bulimia edilizia che ha trasformato ormai anche l’Irpinia in una città diffusa ti sbatte prepotentemente in faccia più infissi che mandibole, pochi occhi e molte finestre. Così vanno le cose in quest’epoca sciagurata. Ma portare il broncio alla propria epoca non va mai bene. E poi, se non si può sovvertire il senso della corrente, comunque c’è sempre spazio, come diceva Calvino, per cercare nell’inferno ciò che inferno non è, e farlo crescere e durare. Tra le tante persone che ho conosciuto in Irpinia in questi ultimi tempi, persone che si muovono in quest’ottica, c’è sicuramente Vittorio Iannino, un architetto di Lapio, Leggi il seguito di questo post »
paolo rumiz e l’irpinia

Nella terra degli sconfitti di PAOLO RUMIZ
Nubi dense e vento sulla via Appia che non si sa come s’intorcica proprio Leggi il seguito di questo post »
Apice Vecchia, dove finisce il Mondo!
A Benevento decido di non fermarmi. Proseguo, vado oltre, non mi interessano le città, mi interessano solo i paesi. Viaggio lungo la strada che conduce a S.Giorgio del Sannio. L’indicazione riporta Foggia ed io la seguo, ma non appena incrocio il cartello Apice, svolto a sinistra. Mi separano 15 km di luce, quindici km di natura imponente. Sono diretto ad Apice Vecchia, il paese che si è ibernato in un tempo passato. Mi accoglie l’insegna fatiscente di una pizzeria che sembra chiusa da un secolo. Parcheggio all’ingresso di questo luogo spettrale. Un bar chiuso precede il castello in ristrutturazione. Mi fermo. Sono fermo in questo posto fermo dove tutto è fermo, eppure nell’aria si muove qualcosa che non esiste. Il terremoto del 1962 ha messo in ginocchio il centro storico di Apice e da allora le lancette dell’orologio si sono fermate. Tutto è come fu. Un tempo è Leggi il seguito di questo post »
Roccamonfina
con “ROCCAMONFINA” inizia la collaborazione al blog comunitario e paesologico di Nicola Bottalico, blogger di itinerari indipendenti. W i paesi. W Cairano 7x. W Roccamonfina.
Mi piace sempre quando arrivo a Roccamonfina perché nel paese c’è una bellissima piazza immensa che mi ricorda, per la sua ampiezza, le grandi piazze di alcune città europee. Mi fermo e siedo su una panchina, in compagnia di altri vecchi che siedono su altre panchine. C’è il sole, l’aria è pulita e c’è un discreto movimento di gente in giro. Mi guardo intorno e mi accorgo di essere circondato da persone anziane. Fuori ai Bar, davanti ai circoli e sulle panchine di Roccamonfina ci sono solo anziani. Prima di proseguire il mio giro cerco di capire qual è la strada migliore. Con la cartina spiegata mi avvicino ad un gruppo di tre persone. Uno di loro è un uomo sulla settantina, vestito in modo impeccabile e pettinato con rigore. Indossa un gessato perfetto, sciarpa di lana e parla con un accento da “vulgata” di inizio novecento. Ha la pelle liscia e sottile, un sorriso rispettoso e mite e gli occhi gonfi, traditi da qualche vena accentuata. Mi indica immediatamente la strada migliore per Galluccio, con la dimestichezza di chi conosce questi posti da sempre; mi dice che se cerco castelli in zona devo andare però a Marzano Appio. Gli chiedo quanti anni ha e incominciamo a parlare subito. Si chiama Antonio Pittella mi dice che ha 85 anni ma che è esattamente uguale a Leggi il seguito di questo post »
commenti sgorganti
sulle città camposanto / da un commento odierno di Giovanni Ventre sul post di franco Arminio
Amici comunitari, le città come le vedo io sono dei deserti disseminati di cactus spinosi, qui l’acqua scarseggia e la sete aumenta ogni giorno di più. Coloro che vanno in esse in cerca di un’oasi sembrano tanti dispersi che vagano senza una meta. L’assurdo è che quando parli con le persone ti dicono che non riuscirebbero mai a vivere in un luogo dove vi sia acqua che scorre, prati verdi disseminati di fiori colorati, cieli solcati da uccelli che allietano il paesaggio con i loro canti, un luogo dove non esistono i semafori, le interminabili code, le file ai supermercati, le attese alla metropolitana, i tragitti interminabili trascorsi ascoltando musica per non Leggi il seguito di questo post »
NO al consumo di suolo
di Marco Moro
(Marco Moro sarà con la C.P. e con l’ANAB a Cairano 7x)
Città diffusa, città dello sprawl, conurbazione, area metropolitana, sistema urbano: sono solo alcuni dei modi per definire forme insediative che hanno un comune denominatore nel consumo di suolo, nella incessante e sistematica sottrazione di superficie naturale o agricola, nella disseminazione di costruzioni sul territorio.
L’espansione urbana, l’espansione degli insediamenti in genere, avviene in Europa con modalità che riproducono quelle che hanno caratterizzato l’espansione urbana negli Stati Uniti. Bassa densità abitativa, creazione di grandi strutture di servizio (al consumo, prevalentemente) al di fuori dei centri urbani, svuotamento di funzioni dei centri stessi, una infrastrutturazione che privilegia la mobilità privata su quattro ruote.
CASALBORE BONITO FRIGENTO PATERNOPOLI
QUATTRO SERE PER QUATTRO PAESI…. __ ieri sera casalbore la pena di vedere la piazza più bella dell’irpinia in perenne restauro: una piazza vergognosamente abbandonata. _ ieri sera a casalbore sono arrivati anche alcuni comunitari. è stato bello vedere maria teresa iarrobino venuta a posta da torella: c’è ancora qualcuno che prende sul serio la presentazione di un libro…. _ stasera bonito: altra storia immagino, altra atmosfera…. _ e poi domani la grande verifica di frigento. vediamo se riusciamo a dare qualche altro strattone all’irpinia meschina e accidiosa. _ noi amiamo i paesi ma non i paesani, non amiamo quelli che si lamentano e non fanno nulla per alimentare il fuoco della vita comunitaria, siamo stufi della lobby dei prudenti, degli interditori. andiamo in giro per raccogliere gente che ha voglia di ebbrezza, non ci interessano quelli che ti dicono sempre che il problema è un altro….. _ personalmente non nessuna voglia di indugi e atteggiamenti interlocutori. e non ho neppure il tempo di convincere e persuadere. adesso è un’altra stagione. bisogno scendere a capofitto nelle questioni altrimenti è meglio chiudere baracca. _ buona domenica… _ armin
LEGGEREZZA e PROVVISORIETA’
sabato 22, a PAESAGGI di CONFINE, c’è stata una partecipazione nuova, corale, ampia, oltre confine … durante il circolo comunitario post colazione abbiamo ascoltato Mario Festa, Francesco Pascale, Maria Silvestri, Pierlugi Santillo, Salvatore D’Angelo, Salvatore Di Vilio, Orsola Sorrentino (Cerreto Sannita, San Lorenzello, Succivo, Domicella …); e poi Vittorio e Cetty Iannino di Lapio, Samanta Montiello di Cassano, Diego Moscariello Leggi il seguito di questo post »
FARMACI d’ARIA e TERRA
Ieri a Carlantino
ero in Italia e in Albania
e stavo bene
non mi tremavano i nervi
come fanno stamattina
che sono tornato al mio paese
e alla sua guerra.
Tutti i paesi che ho visto ieri
erano piccole compresse
farmaci d’aria e terra. _ ARMIN
266 in ESTINZIONE
Giandonato Giordano
Si intensifica il dibattito sul futuro dei piccoli centri, sollecitato delle continue aggressioni al nostro territorio dell’Alta Irpinia, individuato come sede di una megadiscarica. Provo anch’io ad esprimere qualche considerazione sul tema dei piccoli comuni con la consapevolezza che se le scelte politiche non cambieranno, tra qualche anno saremo costretti a dire:” C’era una volta il paese”. Non sarà l’incipit di una favola, ma l’amara considerazione e la triste sconfitta di quelli della mia generazione che, pur potendo vivere in luoghi lontani dal paese di origine, non hanno reciso il legame con la terra natia. Il paese è stato ed è il mio orizzonte, il luogo elettivo della mia esistenza, il porto sicuro.
Piano Casa del Governo Berlusconi e possibilità di sopravvivenza dei piccoli centri
La riunione il 17 settembre 2009 tenuta a Roma il 17 settembre 2009 dai vertici dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) per discutere le possibilità di attuazione del Piano Casa varato dal Governo Berlusconi getta una luce strana sul modo in cui il Governo centrale, i governi regionali, le lobby dei costruttori intendono lo sviluppo del territorio italiano nella sua interezza. Leggi il seguito di questo post »
note sparse
Ci muoviamo in avanti verso gli spiriti sensibili che abitano altri paesi, altri montagne. Non stiamo qui a zampettare nella fanghiglia dei ripetenti.
Siamo una comunità paesologica, il che significa semplicemente che diamo attenzione all’antico con sguardi contemporanei.
Non siamo i cultori della paesanità e del folclore.
Siamo i disertori del campanile, cerchiamo una nuova comunità, necessariamente provvisoria, perché sempre sbilanciata verso altri modi di percepire e di abitare il mondo.
Post urbano

calitri vista dall'ofanto - foto Angelo Verderosa 1994
“…non esiste più tanto la differenza tra città e campagna: tutti vivono in modo urbano, dunque in un certo senso abbiamo «città» (o vite cittadine) che si estendono abbracciando anche territori meno densamente popolati, facendo respirare l’insieme. Le megalopoli iperdensamente costruite sono svantaggiate in termini di qualità della vita se si confrontano con territori urbanizzati ma meno densamente popolati. All’estero si pone il problema di de-densificare le megalopoli: noi siamo involontariamente in vantaggio su questo punto. Del resto, le città aperte alla creatività sono quelle che le persone «vogliono» non quelle che le persone «subiscono». Come le città invisibili di Calvino erano quelle che stanno nelle visioni e nei desideri delle persone…”.
Segnalo questo post di Luca De Biase (via Jane Jacobs).
venite qui
la prova più certa dell’adesione ai nostri paesaggi è il fatto che si venga a visitarli, che ci si sposti per venire a trovarli. questo prima che il momento delle idee, è il momento degli spazi e della capacità di arrivare in certi spazi. la comunità provvisoria ha portato le persone in luoghi dove di solito le persone non vanno. chi non fa questi viaggi non è colpevole di niente, semplicemente sta giocando un’altra partita. questo è il momento di venire in irpinia d’oriente. qui c’è un fervore che altrove non c’è. approfittatene … armin
note di paesologia
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Una delle scene scomparse nella vita dei paesi era quella delle persone che spingevano le Leggi il seguito di questo post »