Posts Tagged ‘poesia’
L’edificio a gradoni
una poesia di adelemo ruggieri
È durata poco la tempesta, dieci anni,
cosa vuoi che siano? “Un soffio”.
Lo capisco con estrema precisione
mentre ti raggiungo, quel soffio,
all’edificio orrendo, quello nuovo,
all’ennesima rotonda, cinque piani
sfalsati, ellissi e cerchi e non so che altre
forme ancora, un rumorio sfacciato
di forme senza forma.
il tema
parlo della morte dei paesi
ma il mio tema è la morte
la mia morte.
non c’è niente da fare
la vita serve a essenzialmente
a distrarci dalla morte
la vita non ha una sua ragione
più forte
è appena una diga di carta
un piccolo straccio
per asciugare
il mare nero in cui siamo immersi
il mare il male
Leggi il seguito di questo post »
ANTONELLA
_una poesia di MONIA GAITA
Antonella,
lo so quel che signìfica recìdere le véne alle radici
e reclutare mano d’òpera di fòrza e di reazióne necessària e rediviva
nel cammino.
Non è per rappresàglia contro chi non ti aiutò che andasti fuòri,
ma fu il caràttere corsivo regolare d’ un lavóro piantasémi
a sciògliere il cortèo dell’indeciso
lungo le còstole di pèttine appuntite del partire.
giovanni ventre (e il treno)
Lento il treno avanza
sui binari sembra danza,
tutti gli occhi ai finestrini
assai belli i paesaggi irpini.
Fu De sanctis a volerla
del firmamento nuovo astro,
una cometa annunciatrice
per l’Irpinia di speranza nastro
Tanta gente ha trasportato
centovent’anni avanti e indietro,
contadini, militari, studenti ed emigranti
ha dato tanto a tutti quanti.
LA NEVE NEL CUORE
di Donato Salzarulo
Le vedo in trasparenza,
soltanto nel cono di luce
del lampione.
I
Michela, la prima figlia, ogni tanto
mi consiglia di chiudere,
di serrarsi nel giardino delle nostre
delizie, dei nostri batticuori,
dei nostri sguardi d’amore.
Cosa puoi fare, del resto, papà?
Cosa possiamo fare per toglierci
di dosso questo male?
da monia gaita
“Il mio paése” / di Monia Gaita
E’ circondato il mio paése da una coróna incalcolàbile di vènti crepitanti,
una coróna di spine, un còrpo armato di stélle,
un àmpio indìzio di córse di cinghiali
che impóngono tributi di paura imprecisàbile a campagne
dóve i falchétti segnalano il confine tra l’incantésimo di fichi néri e bianchi
e fùlmini che incartano partènze.
CHI COMANDA, LA NOTTE, LA REPUBBLICA ITALIANA?
di Andrea Di Consoli
Chi comanda, la notte,
la Repubblica italiana?
Le luci degli uffici sono spente,
i computer disconnessi
– solo, lampeggiano
piccoli punti colorati -,
il Palazzo del Governo è sbarrato,
pasquale stiso e la terra d’alta irpinia
da Laura E. Ruberto / California > Con le notizie del Formicoso, mi metto a leggere il poeta di Andretta, Pasquale Stiso.
“Terra d’Alta Irpinia” _ Pasquale Stiso
– – –
Terra
terra d’Alta Irpinia
estranea
come una matrigna
battuta
da tutti i venti
oppressa
per lunghi mesi
dalla neve.
Plaga del Formicoso
desolata
assetata
di corsi d’acqua
e di verde
ove il grano
cresce rachitico
roso dai geli
flagellato dalla tramontana
e il granoturco
di settembre
è ancora tenero come il latte.
Leggi il seguito di questo post »
Ogni cuore, ogni paese
___ di Adelelmo Ruggieri >>> Messa su un monte roccioso… antichissima… priva di acqua: produce vino… aria salubre…
Così lo descrisse Giuseppe Chiusano questo posto alto poco più di ottocento metri che sembrano molti di più…
È una domenica mattina di giugno. Ho messo la sveglia alle quattro. Volevo raggiungere gli amici comunitari e per niente provvisori che avevano fatto notte, e ora stavano aspettando l’alba…
Eccoli. / Saremo una ventina di persone. C’è anche Franco.
Antonio La Penna, il poeta inquieto della ragione
NELLA TERRA DI MEZZO – di Paolo Saggese
Antonio La Penna (Bisaccia, 1925) è uno dei maggiori intellettuali che l’Irpinia ha donato all’Italia: illustre latinista, già docente presso l’Università di Firenze e la Scuola Normale di Pisa, è un antichista di fama internazionale, ma con forti interessi anche alle letterature italiana ed europea -, come testimonia la sua sconfinata produzione saggistica.
L’insigne studioso ha scritto anche poesie, dalla metà degli anni ’40 sino ad oggi, ed ha pubblicato due raccolte poetiche, e più di recente pièces teatrali di ispirazione “oraziana”. Molte poesie, d’altra parte, sono “disperse” su riviste letterarie; pertanto, sarebbe utile raccoglierle in volume. Leggi il seguito di questo post »
vi aspetto
pomeriggio col petto squarciato.
e parlo e parlo ancora
io che non ci sono più
che non ci sono mai stato
in questo mondo
in questo corpo che di me
porta solo l’ansia.
una poesia di valerio magrelli per la festa di Cairano
Valerio Magrelli è stato invitato alla festa di Cairano ma non può venire. A chi non sarà presente fisicamente chiederemo un contributo ideale. Questo è il contributo di Magrelli.
Babbo Natale gnostico
Quest’anno il bambinello non ha portato doni,
ma ci ha portato via un ragazzo dolce, appena di vent’anni
ucciso da un pirata della strada.
Luisa Martiniello, la poetessa del ritorno
NELLA TERRA DI MEZZO __ di Paolo Saggese
Nel commentare la rubrica “Nella terra di mezzo”, molti irpini si mostrano stupiti per la ricchezza culturale di questa provincia: sembrano increduli, quasi meravigliati. Possibile, dice qualcuno, che l’Irpinia è così ricca, e non me ne sono mai accorto!
Questo commento ci riempie di gioia, perché “hoc erat in votis” – per dirla con Orazio -, questo era il nostro obiettivo, era nei nostri desideri nascosti. “Nella terra di mezzo” è uno specchio in cui possiamo riconoscerci, perché è la nostra storia che attraverso fotogrammi nitidi ci racconta l’anima di questo lembo di terra piccolo quanto si voglia eppure fecondo non meno di altri.
In questo lembo di terra è nata Luisa Martiniello, figlia d’arte, poetessa, scrittrice, saggista, docente di materie letterarie presso il Liceo Classico di Mirabella Eclano, dopo molti anni d’insegnamento nell’hinterland milanese. Leggi il seguito di questo post »
Vincenzo D’Alessio. Poeta di lotta e di passione
Nella TERRA di MEZZO – di Paolo Saggese
La “poesia del Sud” ha un timbro diverso dalla “poesia del Nord”. Con questo non si vogliono indicare priorità o preferenze, ma solo diversità. All’interno delle diversità si possono poi cogliere le somiglianze interne a questa poesia meridiana, ovvero nata nell’alveo antico del Mediterraneo. Questa poesia del Sud è poesia di lotta e di passione, come ci ha insegnato Scotellaro o ancora Quasimodo, Gatto, Compagnone, Vittore Fiore.
Questa poesia impegnata mi è piaciuto definirla “meridionalista”, perché pone, sulla scia di Dorso, di Rossi-Doria, e prima di Gramsci, al centro i problemi del Sud.
La poesia vera, comunque, non ha nazionalità o etichette. È poesia vera e basta.
venticinquesimo anniversario del terremoto
nel centro di conza nuova fervono
i lavori, ci sono
giochi per bambini che non ci sono
e poi sculture d’arte moderna
senza ammiratori.
Leggi il seguito di questo post »
nel primo anniversario del terremoto
in mezzo alle rovine c’è un pallore
aperto, disperato.
tutta la famiglia si stringe
intorno ai vetri
della cristalliera, dentro
le tazze, tra le ceramiche
e le bomboniere. __ franco arminio
Pasquale Stiso, il poeta della cività contadina
nella TERRA DI MEZZO
di Paolo Saggese
Quarant’anni fa, moriva Pasquale Stiso (Andretta 1923 – Avellino 1968), intellettuale impegnato, pubblicista brillante, sindaco del suo paese (1952-1956), consigliere provinciale del Pci (con le elezioni del 1956 e del 1961), e soprattutto poeta “meridionalista” tra i più ispirati della nostra terra. Non a caso, la sua figura è stata assimilata a quella del poeta-sindaco Rocco Scotellaro.
Di questo poeta, che consacrò la sua vita ai contadini d’Irpinia, alle donne d’Irpinia, molte opere (poesie e commedie) sono ancora inedite, e si auspica quanto prima un’edizione, che possa colmare una lacuna che a noi sembra insopportabile. Intanto, ascoltiamo alcune sue poesie, che in questa festa del Primo Maggio risultano particolarmente indicate, perché Stiso fu poeta vero, dei contadini e degli operai del Sud. Alle donne di Andretta ha dedicato, ad esempio, questa poesia: “Le donne del mio paese / voi non le conoscete / a trent’anni sono già vecchie / e il loro volto è duro / come la terra che lavorano. / Non c’è sorriso / sulla bocca amara / delle donne del mio paese. / Leggi il seguito di questo post »
UNA POESIA DI ANTONELLA ANEDDA
Malas mutas
Anti isparau in sa cara a sos duos fratros
sos gathiles incrunant sa matta
la faghen niedda prus ki s’achina in sa cupa.
Sa luna chilliat in su core de l’Isula
su silenzio irfossa in sa Bidda des Gurules mortas.
conversazioni
era molto che non parlavano di dio.
forse a parlarne c’erano altri
e c’ero io, forse eravamo
umanamente comprensivi
del nostro non comprendere
FRIGENTO
si viene qui per visitare il cielo
o per guardare altri paesi da lontano.
si viene qui senza aspettarsi
una bellezza concitata, qualcosa che ci buchi
le costole o dia fuoco ai cuscini su cui dormiamo.
frigento è un umano insediamento
LA RADICE DI UN’ALTRA STORIA
DEDICO QUESTA POESIA A ROBERTA GIMIGLIANO. E CHIAMO LEI E TUTTI GLI ALTRI ALLA RADICE DI UN’ALTRA STORIA _franco arminio
passano mucche sulla lingua e crescono
fili d’erba
è l’ultimo giorno dell’umanità
e passerà nel consueto dormiveglia.
Leggi il seguito di questo post »
UNA POESIA DI FRANCESCO MAROTTA
(Madre di creature ferite, VII – Da Hairesis)
Luminescenti segnali di festa in ogni strada –
ai margini, come seguendo orme
senza suono,
il passo ampio di chi si impenna e vola
dove il silenzio è madre,
il dono di un’ora che si trascina
fino a che il mondo emerge dalla sua pelle infetta
e si abbandona al richiamo
del lume che tace nel profondo (il papavero
intanto
assorbe nel colore
i nomi in cui trapianta la sua sera, la nuda piaga
delle spighe sradicate) –
Festival della Poesia dei Paesi del Mediterraneo
di Paolo Saggese
Riprende il Festival della Poesia dei Paesi del Mediterraneo, con la quinta giornata, dedicata alla Poesia napoletana del Novecento. Dopo la prima giornata, il 18 ottobre, di riflessione su Quasimodo e la poesia meridiana, dopo il 14 novembre, tappa dedicata all’Irpinia, all’emergenza del Formicoso, con la presentazione della plaquette “Versi per il Formicoso”, dopo la giornata internazionale del Sancarluccio, Napoli, il 17 novembre, sulla poesia portoghese del Novecento, dopo l’incontro del 22 novembre dedicato a Pasquale Martniello, il 1° dicembre, ore 18.00, si torna nuovamente al Sancarluccio, appunto con la Leggi il seguito di questo post »
UNA POESIA DI DONATO SALZARULO
L’ANIMA E IL RESPIRO
Ho cercato Anima nel Dizionario
di Galimberti e l’ho trovata.
Due pagine fitte in corpo otto o dieci forse
per dire che già nelle culture primitive
circolava distinta dal corpo
del portatore, in grado di sopravvivergli
oltre la morte o addirittura di migrare
e reincarnarsi.
“Anemos” vuol dire “vento”
e l’anima come vento si autotrasporta
di porta in porta, di finestra in finestra.
LE VIE DEL CENTRO
La pavimentazione
di Kalelarga e delle vie del centro
è in marmo bianco lucido.
Non credo di aver visto
nulla di simile, se non ad Ascoli,
ma solo nella piazza principale.
Non statevene fermi.
Strusciate i vostri passi,
contribuite alla levigatura!
Leggi il seguito di questo post »
UNA POESIA DI MONIA GAITA
“Archègeti”
Con ùnghie di clamìforo
non ho mai smésso di cercarti,
anche quando facevi orécchie da mercante
al mio soffrire
ed i coloritòri a tèmpera del bène
si coagulàvano
in colonnati di distanza.
Poeti e poetiche a confronto
|
|
Ugo Piscopo
il poeta dell’intellettualità sperimentale |
|
Claudia Iandolo
la scrittrice della modernità
|
NELLA TERRA DI MEZZO |
|
di Paolo Saggese
|
È impresa ardua, impossibile, racchiudere in poche righe la poliedrica e straordinaria figura di Ugo Piscopo (Pratola Serra, Av, 1934), critico letterario, teatrale e d’arte, storico della letteratura, saggista e polemista, scrittore di romanzi e di pièces teatrali, poeta, autore di saggi sulla scuola e per la scuola, di storia, giornalista pubblicista, traduttore, tra le firme più importanti del giornalismo culturale campano, mentre dal punto di vista Leggi il seguito di questo post » |
IL SILENZIO DEL PAESE
di franco arminio
Oggi sentivo il silenzio del paese,
veniva dalle faine sparite,
dai ragni che hanno perso
le loro tele,
dai topi avviliti dentro le cantine
vuote,
LE FASI DI UNA VITA
ancora una poesia inedita per la comunità provvisoria, ancora un grande poeta: stefano dal bianco. buona lettura _ armin
a Raffaella
Adesso che siamo quasi vecchi
e abbiamo anche degli eredi
per sangue o elezione,
adesso che la maturità bussa alle porte,
non aspettata ma con un’aria già di tipico trionfo,
come se fosse una cosa acquisita, una forma
di personalità raggiunta a suon di botte,
come racconteremo noi le scelte del passato,
e del perché siamo ora qui, e non altrove?
FEDE E POESIA
|
|
|
Alfredo Bonazzi, l’uomo redento dalla fede e dalla poesia
|
|
Elisabetta Cappa, la poetessa di Dio
|
NELLA TERRA DI MEZZO |
|
di Paolo Saggese
|
A volte il destino di un uomo rende possibile l’impossibile, può redimere o annientare, assolvere o condannare. La storia che cercheremo di raccontare è una di queste, perché è quella di un omicida divenuto poeta. Questo poeta è Alfredo Bonazzi (Atripalda, 1929), un uomo la cui vita è stata segnata dalla sofferenza, dal dolore, dalla colpa, ma anche dal rimorso e dall’approdo ad una fede profonda, dopo un omicidio, più di dieci anni di reclusione, e la grazia, nel 1973, firmata Leggi il seguito di questo post » |
Tombeau de Totò
metto qui una poesia inedita inviatami per la comunità provvisoria da valerio magrelli, uno dei più grandi poeti di questa piccola terra tonda. un abbraccio a lui e a tutti i suoi lettori. _ armin
****
Totò diventa cieco, da vecchio.
Tutto quell’agitarsi disossato
per finire nel buio.
Un muoversi a tentoni,
un zigzag nelle tenebre.
Ma è vero anche il contrario:
Totò diventa vecchio, da cieco.
Me lo ricordo ancora, sotto casa, in civile,
che traversa la strada a un funerale,
tra due ali di folla impazzita per lui.
Leggi il seguito di questo post »