COMUNITA' PROVVISORIA

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la politica è morta

metto qui un pezzo uscito sul mattino di oggi. passerò la domenica sul tetto dell’ospedale. e domani sono ad avellino con molti bisaccesi a vedere che riescono a combinare i sindaci irpini. è un momento importate, sarebbe il caso che la comunità si faccia viva…..
armin

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Comincio a pensare che la vicenda dell’ospedale di Bisaccia si trascinerà ancora per mesi e forse per anni. Un ospedale è un luogo silenzioso in cui la vita cerca di strappare qualche lembo di territorio alla morte (che rimane sempre e comunque padrona di noi tutti). A Bisaccia l’ospedale rischia di diventare l’epicentro dell’agonia ciarliera di una provincia che da contadina è diventata direttamente postmoderna. È come se nella collana dei secoli mancasse un secolo, il novecento. Intorno alla baracca allestita sul tetto dell’ospedale sento discorsi oltranzisti a difesa dell’ospedale come se fosse un fortino da espugnare. Da anni scrivo delle insufficienze della sanità irpina. Sono indignato da un piano che invece di colmare queste insufficienze le aggrava, ma adesso una soluzione tecnica bisogna trovarla, una soluzione che faccia diventare quella struttura un luogo di cura e non un luogo di chiacchiere.
Nei piccoli paesi non si devono fare cose arronzate. Bisaccia non può essere il discount della sanità irpina. Con o senza la h di ospedale, quello che conta sono i servizi effettivamente erogati e chi li eroga. Un malato non si trova davanti un piano, ma un medico. In una zona di montagna, in una zona altamente sismica si può e si deve mantenere almeno un presidio sanitario. Il vero risparmio è far funzionare meglio le strutture, non eliminarle. Sembra che tutto il lavorio di questi mesi abbia aggravato la situazione. Adesso ogni proposta pare illecita per il semplice fatto che ogni attore di questa faccenda è proteso a gettare discredito sugli altri.
I sindaci irpini devono sfidare le istituzioni superiori senza prendere la scorciatoia del vittimismo. Spero che l’appuntamento di domani non diventi una triste adunata dei sindaci di area PD e quindi un modo per attaccare la giunta targata PDL e UDC. Questo esito impedirebbe la proclamazione di una giornata di mobilitazione dell’intera provincia per chiedere politiche di alto profilo e non solo sul fronte sanitario.
La nostra regione è in un momento difficile. Speriamo che i sindaci siano tanti e sappiano dare un segnale di maturità. Domani mi aspetto da loro non la redazione di un ennesimo documento, ma l’avvio di una rete di rapporti in cui si ragiona insieme sulle grandi questioni che riguardano la nostra provincia. Mi piacerebbe, per esempio, che in altre occasioni si decida di opporsi allo scippo dell’acqua e del vento che ci priva dei grandi benefici che potremmo avere da queste risorse pubbliche.
Detto altrimenti: la questione sanitaria come segnale di un territorio che ha molti problemi e che puntualmente li aggrava quando prova a risolverli. Questo accade perché si oscilla sempre tra suggestioni populiste e suggestioni efficientiste. Alla fine tra chi vuole togliere l’ospedale e chi lo vuole conservare ad ogni costo c’è spazio per una terza posizione, quella di non trovare adesso una soluzione che fra due anni sarà anacronistica. Tra le demagogie dei tecnici e quelle dei cittadini si dovrebbe fare spazio la mediazione politica e invece la politica è morta e le sue sedute sono sempre più sedute spiritiche.

Written by Arminio

19 settembre 2010 a 7:38 am

Pubblicato su AUTORI

6 Risposte

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  1. Questo vostro identico problema, credo di ricordare bene, l’abbiamo avuto in Lombardia circa 15 anni or sono, risolto: accorpando ed eliminando, ma anche, così appare, rendendo un poco più efficienti le varie strutture; uno dei risultati più negativi è la burocratizzazione esasperata, così dicono i medici.
    Certo, credo proprio non ci possa essere paragone, al Sud siete in grande difficoltà, non conosciamo bene i motivi, ma certo questa differenza non dovrebbe eistere. La presa di coscenza dovrebbe essere generalizzata, certo, non solo dei sindaci del PD, ma,
    penso, in questo momento “pre-elettorale” sarà dura.
    Ti siamo vicini. Buon Lavoro. Un abbraccio. Edda

    Edda Canali

    19 settembre 2010 at 11:16 am

  2. […] a franco arminio, in questi giorni sul tetto dell’ospedale di bisaccia insieme ad alcuni altri per dire basta al […]

  3. ho voluto esserti vicino telefonicamente ad Avellino nella tua esperienza di prima mano dello Stato nelle sue articolazioni essenziali: prefetto e sindaci.L’articolo esprime al meglio il tuo senso pessimista e il sentimento preoccupato verso la politica praticata .Nella Comunità provvisoria abbiamo chiara la divaricazione reale la contraddizione che ci tocca vivere tra il pensare e praticare la politica nella nostra provincia .Tuttavia ci è chiaro da sempre che a noi interessa,ma molto, la “politica” che non intenda ridursi a tecnica di gestione ma elemento essenziale del voler pensare,vivere e praticare i diritti e i doveri all’interno della proria comunità.Niente apologie del diritto dell’individuo (stato di diritto e diritti dell’uomo di ottocentesca memoria) noi siamo oltre .Pensiamo alla politca come prassi che ha come condizione e ‘mira’ l’esitenza comune legata ad una storia e a un territorio particolare,irriducibile agli interessi costituiti,locale e globale,irriducibile agli ineteresi costituiti e epr nulla localizzabile in questa o quella dimensione sociale o culturale.Proprio perchè non si limita a nulla di dato,determinato e definitivo ,la politica è rimandata alla cura della comunità e singolarità delle possibili situazioni dell’esistenza…..
    mauro

    mercuzio

    20 settembre 2010 at 1:05 PM

  4. Il problema vero è che l’ospedale di Bisaccia, come tanti altri in Italia è attualmente un carrozonedove i politici vanno a collocare posti di lavoro in cambio di consensi politici, io ho da quattro anni acquistato una masseria ad Aquilonia, continuo a viveread Avellino, però da quattro anni che frequento i luoghi dell’Irinia d’oriente ho sempre sentito parlare male, anzimalissimo del plesso ospedaliero in oggetto, tanto che quasi tutti si rivolgono in caso di necessità all’ospedale di Melfi, a loro detta molto ma molto più capace di soddisfare le esigenze di chi soffre. Soffrire, chi si reca all’ospedale lo fa perchè sta male e chi sta male ha diritto ad essere soccorso sia che abiti ad Abbiategrasso che a Canicattì. Assodato questo inalinabile diritto bisogna anche valutare nei casi in cui si vuole sopprimere una struttura ospedaliera come fare a creare meno disagi posibili agli utenti di quella struttura. Secondo me il problema sta nel fatto che questi signori delegati a sviluppare un nuovo piano ospedaliero, non conoscendo affatto o conoscendo poco le realtà locali, in particolare quelle dei comuni iù lontani dal baricentro delle speculazioni (Napoli) possano essere indotti a ragionare non con la logica ma con i numeri. Perchè allora non ci si reca sui luoghi, si parla alla gente, con sedute pubbliche, si propsetta loro una soluzione ed insieme si raggiunga un accordo ??? Perchè nonsi dice alla gente di Bisaccia e dintorno che invece di un ospedale farsa è meglio avere un pronto soccorso serio, dotato di defibbrillatore, anzi meglio sarebbe dotare ogni comune delle zone interne di un defibbrillatore, ce ensono che costano meno di tremila euro, si sa che la necessità di intervenire subito in questicasi salva la vita. Sarebbe auspicabile che per i trasferimenti di somma urgenza venisse posizionata in loco una eliambulanza capace di raggiugere in tempi accettabili i plessi ospedaliere specializzati. Così si potrebbero salvare capre e cavoli. Io non sono u tecnico e non sono un politico … credo di essere semplicemnte un irpino dotato di buon senso. Comunque sia ben chiaro a tutti, sono estremamente solidali con quanti stanno manifestando sotto la tenda sul tetto dell’ospedale di Bisaccia. Ma questo è un altro discorso …
    Il motto dei burattinai è : nulla fare per nulla cambiare !!!
    Stamattina a due passi da noi (Caserta) sono stati arrestate un pò di persone, ispettori addetti ai controlli e imprenditori che li pagavano per non farli controllare, nel mezzo … i morti sul lavoro a cui andremo a dire che non sono più qui perchè dei bastardi invece di controllare rilasciavano falsi certificazioni di rischio … quanto vale la vita di coloro che sono morti ??? Questo dobbiamo evitare, la connivenza tra politici e mafie di ogni genere, mafiosi sono anche coloro che accettano di chiudere gli occhhi in cambio di luridi soldi … e poi parlano male delle puttane !!!

    giovanni ventre

    20 settembre 2010 at 2:48 PM

  5. sabato mattina sono passato sul tetto dell’ospedale. ho notato anch’io l’esperimento di politica dal basso. e ho pensato: e se anch’io alle prossime elezioni, anzichè annullare la scheda come ho fatto le ultime due tre volte, provassi a non andarci proprio? voglio dire, se alle prossime elezioni tutta l’italia disertasse le urne, dopo cosa succederebbe secondo voi?

    sergio gioia

    20 settembre 2010 at 4:18 PM

  6. andremo all’osteria ad ubriacarci …

    giovanni ventre

    20 settembre 2010 at 4:29 PM


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