Posts Tagged ‘irpinia’
Cairano7x 2011, la nostra esperienza
di Agostino Della Gatta _ Di sicuro un’esperienza valida e riuscita. Tre giorni di grande impegno e di grandi soddisfazioni e risultati.
Il laboratorio di ideazione ha visto oltre 50 persone impegnate in vari gruppi che, con compiti e competenze diverse ed in pochissimo tempo, hanno proceduto ad una ricognizione di Cairano, all’elaborazione delle loro belle idee ed alla presentazione delle stesse. Il tutto è stato possibile grazie alla varietà dei partecipanti (dai professionisti agli studenti liceali fino agli studenti universitari) che con tanto entusiasmo e capacità hanno saputo dare il meglio, lavorando solo con le prioprie mani e la propria testa (senza alcun supporto tecnologico) e con il coordinamento della prof.ssa Mazzoleni che ha saputo portare i partecipanti alla massima espressione delle loro idee. Le foto non bastano a trasmettere l’entusiasmo che abbiamo vissuto in questa tre giorni e la qualità e validità delle idee proposte che hanno trovato il culmine domenica 26 dove i ragazzi hanno presentato e spiegato il proprio lavoro con grande entusiasmo.
il modello cairano, una festa per chi crede all’irpinia
Convegno “Le Eccellenze in Nefrologia : presente e futuro”
Sabato 11 giugno si svolgerà a Morra De Sanctis la II edizione del convegno : “Le Eccellenze in Nefrologia : presente e futuro”, un evento che si sta imponendo nel panorama congressuale regionale e nazionale per la novità della sua formula e la qualità degli oratori presenti. Infatti anche quest’anno, il prof. Giovambattista Capasso, Ordinario di Nefrologia presso la Seconda Università di Napoli e promotore del convegno, ha invitato colleghi nefrologi che hanno contributo fortemente alla crescita della Nefrologia italiana. Sarà presente la prof.ssa Paola Romagnani della Università di Firenze che parlerà del ruolo delle cellule staminali nella cura delle malattie renali ed nella medicina in generale. La prof. Romagnani è coordinatrice di un progetto europeo per la messa a punto della terapia cellulare del danno renale che include 10 differenti gruppi di ricerca nell’ambito del 7° Programma quadro. Nel 2007 ha vinto lo Young Research Investigator Award Starting Grants bandito dall’ European Research Council, che ha selezionato i giovani ricercatori d’eccellenza in Europa su un totale di circa 10000 domande in tutti i campi dello scibile. Paola Romagnani è risultata tra i 16 vincitori (ed una delle due sole donne) nel campo delle Scienze Mediche.
IRPINIA in ARTE – percorsi d’arte nella terra Irpina – 2011
Iscrizione entro il 30 luglio 2011 – Mostra dal 20 al 28 agosto
La Commissione Cultura del Comune di Sant’Andrea di Conza, in collaborazione con Irpinia Turismo, organizza la 1° edizione del concorso di Arte Contemporanea “Irpinia in Arte – percorsi d’arte nella terra Irpina“ 2011. Il concorso di pittura è aperto a tutti gli artisti, italiani e stranieri, ed ha lo scopo di promuovere, divulgare e mettere in luce la cultura dell’arte nel nostro territorio. Artisti emergenti e/o affermati potranno proporre con le opere le loro intuizioni e visioni artistiche.
“CRISI DELL’ECONOMIA, CRISI DELL’IMPRESA, LE RISPOSTE DELLA GIURISDIZIONE”
convegno economico-giuridico
“CRISI DELL’ECONOMIA, CRISI DELL’IMPRESA, LE RISPOSTE DELLA GIURISDIZIONE”
Il convegno, organizzato dal CENTRO STUDI DI DIRITTO SOCIETARIO E FALLIMENTARE (composto da avvocati e dottori commercialisti dell’Alta Irpinia) e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sant’Angelo dei Lombardi, nasce dal convincimento che in questo momento sia necessaria una riflessione sugli effetti della crisi economica e sugli strumenti operativi, offerti dall’Ordinamento a tutti gli attori della giurisdizione, per poter concretamente operare nella risoluzione delle crisi, a tutela dell’azienda e del suo valore sociale: quale fonte di occasioni di lavoro.
Abruzzo-Irpinia / inchiesta terremoti – ricostruzioni a confronto
ABRUZZO IRPINIA / inchiesta terremoti – ricostruzioni a confronto – – – GIORNALE dell’ARCHITETTURA – n°94 – Maggio 2011 – Allemandi & C. Editore – Luca Gibello Caporedattore
con un articolo di STEFANO VENTURA
E’ trascorso un altro anno, il secondo, e all’Aquila l’unico mutamento evidente sul martoriato organismo urbano è la sua lenta trasformazione in rudere accompagnata dalla progressiva colonizzazione da parte della natura. La città che un anno fa sembrava paralizzata, con gli squarci che rivelavano una vita improvvisamente interrotta, oggi appare, ancora ingombra di macerie e con gli edifici puntellati, svuotati e spogliati, inesorabilmente abbandonata. Le questioni sollevate un anno fa su queste pagine e che già allora ci sembravano improrogabili sono rimaste tutte sul tappeto …
5 pagine PDF in download dal “Giornale dell’Architettura” (clicca sul link seguente) inchiesta Terremoti GAR 94
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CI RISIAMO …
Il lupo perde il pelo non il vizio … ci risiamo. Ieri bagarre alla Regione Campania, i consiglieri irpini lasciano l’aula per far cadere il numero legale sulla votazione di un emendamendo proposto da Gennaro Salvatore, lista “Caldoro presidente”, che in un sub emendamento prevedeva l’abolizione della tanto auspicata e sofferta legge sulla provincializzazione dei rifiuti. La proposta ha trovato subito l’assenso del presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, “l’iniziativa mi sembra sacrosanta” … e di tutti i consiglieri del napoletano, contrari oviamenti i consiglieri delle altre province. Napoli ha di nuovo problemi di smaltimento, nessuno vuole i rifiuti TAL QUALE di Napoli, e allora, su consiglio del solito Giovandomenico Lepore si torna all’attacco per fare dell’Irpinia e del Sannio una discarica a cielo aperto, l’ennesima discarica a cielo aperto.
IL MAESTRO ROBERTO DE SIMONE E LE ZEZE IRPINE
di Giovanni Ventre / / / Ieri sera, alle 18.00 a bellizzi Irpino, il Maestro Roberto de Simone, ha presenziato, arricchendolo, un convegno dal titolo ” I cento carnevali irpini” dedicato alla memoria del compianto Capo Zeza Leopoldo Iannaccone. Ho avuto il piacere di aprire le danze, il mio intervento è stato improntato sulla storia della Zeza di Bellizzi e la comunità che ne è gelosa e orgogliosa conservatrice. Ma veniamo all’intervento del Maestro musicologo De Simone, il quale non usa mezzi termini per ribadire la forza di una tradizione che è l’orgoglio di una comunità. “Oggi dire Carnevale, ha proseguito, ” significa chiamare in causa il presidente del consiglio Berlusconi. Il suo è un quotidiano carnevale, espressione di una cultura in maschera. Ecco perchè diventa quasi inutile rappresentare il nostro premier nelle sfilate dei carri ,
Angelo Siciliano, Poeta della memoria contadina
di Paolo Saggese*
Resto ammirato di fronte alla produzione poetica, artistica e antropologica di Angelo (all’anagrafe Angelomaria) Siciliano, nato a Montecalvo nel 1946, e che, da una vita ormai, ha abbandonato con il “corpo” l’Irpinia. Nel 1965, infatti, aveva preso la strada per Napoli, in attesa di laurearsi alla “Federico II” in economia, poi il servizio militare, e dal 1973 si è trasferito a Trento, dove ha insegnato negli Istituti superiori e tutt’ora vive con la sua famiglia. Egli appartiene, dunque, pienamente a quelli che abbiamo definito i “poeti della diaspora”.
Del resto, lo stesso Siciliano, nella “Premessa” ad un fascicolo autoprodotto ed edito in quindici copie nel 2010, scrive: “Pur vivendo a Trento dal 1973, idealmente non mi sono mai separato dalla mia terra natale, Montecalvo e l’Irpinia. Solido permane il senso d’appartenenza alla civiltà mediterranea”.
Detto questo, occorre anche un’altra precisazione. Il percorso intellettuale e umano di Angelo Siciliano è così ricco, che non può essere sintetizzato in poche formule, e così, pur essendo poeta brillante in lingua, oltre che pittore sperimentale da sempre, ho voluto privilegiare una lettura “dialettale” per uno straordinario libro di cui parlerò a breve. La sua esperienza intellettuale ha inizio con Versi biologici (1977), cui seguono le poesie di Tra l’albero di Giuda e quello del Perdono (1987). Sono due raccolte di componimenti in italiano, che dimostrano un’eleganza e un’ispirazione non comuni, che richiamano alla memoria la migliore produzione dei poeti del Sud, da Scotellaro ad Alfonso Gatto, per arrivare agli autori della nostra Irpinia.
Le ^ ^ ^ del MONTE CELICA _ Montella
DOMENICO CAMBRIA ^ ^ ^ LE TRE PIRAMIDI DEL MONTE CELICA
Alta valle del fiume Calore, Irpinia, una terra sotto tanti aspetti ancora dimenticata da Dio e dagli uomini, una conca dove nasce il fiume Calore, entro il quale si gettano i torrenti che scendono dai monti Picentini che le fanno da cornice: il Terminio, il Raja Magra, il Cervialto. Poi lei, la Celica, una montagna ritenuta sacra dal popolo dei Sanniti e certamente dai precedenti: i Pelasgi e gli Osci, oggi Riserva Naturale Integrale all’interno del Parco Regionale dei Monti Picentini. Una montagna che a guardarla affascina per quanto è bella, maestosa, con la cresta simile al profilo di un’aquila in volo, la testa al centro e il becco aguzzo che lancia i suoi stridî su valli mai esplorate come il Condor delle Ande, tra dirupi dove il sole non nasce mai, battuti solo dai lupi, che fanno sentire il loro ululato non più di guerra. Provenienti dall’Enotria, regione del Peloponneso, da qui transitarono verso il 5.000 a.C. gli Enotri alla ricerca di un fantastico lago (le fonti storiche ufficiali parlano del 2.500 a.C.) di cui parlava un’antica leggenda. Ma non lo trovarono quel lago e proseguirono per quell’antica strada, la Paestum-Manfredonia, oltre il colle di Fontigliano per immettersi nella valle dell’Ofanto, sino a giungere alla gloriosa Compsa, quasi un’isola posta al centro del fiume, successivamente chiamata, appunto, Kossa degli Enotri.
ABITARE UN SOGNO
Il libro in uscita di Franco Arminio, l’inventore della paesologia, mi invita a delle considerazioni sul modo di vivere e sulle conseguenze. Il grande problema è che si sono perduti i punti di riferimento. In molti casi sono stati sostituiti da falsi d’autore ma sempre falsi. Penso ai reality, alla malavisione, questo camino che è entrato nelle nostre case, che teniamo sempre acceso ma che manca di un tiraggio per eliminare i fumi dannosi, oserei dire che invece del fuoco, ci stiamo nutrendo del fumo. Un fumo nero, che ci toglie il respiro, ci soffoca. Penso al dramma di tanti ragazzi che credono che apparire in un reality significhi non essere più dimenticati, essere arrivati. Penso a tante ragazze che concedono il loro bel corpo alle telecamenre come a sopperire alla pochezza di materia grigia e di cultura che vi alberga. Penso ai tanti genitori, dispersi nelle foreste della notorietà, che accettano questi esercizi di alienazione con la speranza di un futuro pieno di soldi e di successo. L’uomo da sempre, per vivere, per progredire, ha bisogno di vivere un sogno, perchè il sogno è evanescente, però il sogno a volte può diventare realtà. I sogni ci aiutano a sopravvivere, ci rendono il cammino meno faticoso. Franco Arminio con i suoi scritti ci dice che sognare non è poi così difficile.
Nobiltà dell’altura
di ARMIN _ metto qui la prefazione a ORATORIO BIZANTINO scritta da franco cassano e apparsa sul mattino di oggi. il capitolo finale del libro è dedicato a cairano, la nostra rupe dell’utopia.
Nobiltà dell’altura _ Franco Arminio è una figura di intellettuale insieme tipica e assolutamente originale nel panorama del nostro Sud. Egli, pur pos¬sedendo tutte le qualità per farlo, non è mai partito, non ha mai usato la sua intelligenza per scappare altrove. È rimasto invece fedele al-la sua terra, senza sacrificare a tale fedeltà la sua mobilità intellettuale o il suo spirito critico, di cui le pagine di questo libro sono un documento ricco e vibrante. Infatti per Arminio, e questo è un altro tratto singolare, l’amore dei luoghi nasce non, come spesso accade, dalla rimozione dei loro veleni, delle loro miserie e delle loro impotenze, ma da uno sguardo lucido, che non nasconde nulla e non fa sconti a nessuno. Ci sono troppi che, deprecando, sbattono la porta e se ne vanno altrove e di lì pontificano a distanza. E troppi, tra quelli che rimangono, che sono convinti che la modernità sia soprattutto vendersi e sapersi vendere. Troppe volte oggi l’amore dei luoghi è diventato un’industria, un modo per venderli nel grande mercato globale, marketing territoriale, l’idea che si possa diventare commercianti della propria identità, e quindi parte della grande simulazione e dello spettacolo globale. Ma i luoghi di Arminio, i paesi dell’Irpinia, non sono stati assaltati direttamente, non sono stati invasi da turisti. Dall’esterno i cambiamenti sono minori, anche se sono stati fortissimi anche qui, e quei luoghi sono stati distrutti da un’arma silen¬ziosa, da una «modernità incivile», che ne ha disinnescato l’anima, trasformando gli abitanti in profondità.
LA RIVOLUZIONE DEL WEB IN LUCANIA E IN IRPINIA
di ANGELO SICILIANO _ LA RIVOLUZIONE DEL WEB IN LUCANIA E IN IRPINIA
Storia, poesia, musica, territorio, cultura orale, patrimonio immateriale, tradizioni, attualità, dialetto e un libro di Donato Muscillo di Genzano: “Raccontare il poco – Biàt a códd iórë ca ént a sólchë spaccàt mórë”
La rivoluzione del web
Grazie al computer, all’informatica, alla rete internet, al web, alla posta elettronica, al digitale, ai nuovi software e all’elettronica di consumo siamo continuamente coinvolti e immersi in una rivoluzione sociale e culturale senza fine, i cui contorni paiono ancora solo vagamente definibili nel suo continuo divenire.
Da qualche anno il “cartaceo”, inteso come libri, quotidiani, riviste ecc. è in sofferenza. Cambiano i mezzi, gli strumenti, gli utenti e i luoghi di diffusione di quel che era oggetto di divulgazione esclusiva tramite la carta stampata. Il problema serio dei giornali – a parte il calo dei lettori – anche se in Italia c’è ancora il finanziamento pubblico, è la diminuzione degli introiti pubblicitari. Infatti, alcuni editori Usa di grandi quotidiani, a causa di ciò hanno fatto bancarotta.
I motori di ricerca consentono la consultazione gratuita degli articoli dei giornali. Tanto si rifanno con l’incasso della pubblicità! E allora, il 2 febbraio 2011, Murdoch, il più grande editore del mondo, ha presentato a New York “The Daily”, il quotidiano per iPad, consultabile al costo di 99 centesimi di dollaro a settimana.
Indubbiamente, grazie alla digitalizzazione e alla continua innovazione tecnologica, non siamo che all’inizio di una nuova rivoluzione per i media. E ciò, unitamente all’invenzione dell’eBook e all’uso della carta riciclata, dovrebbe rinfocolare qualche speranza negli ambientalisti: sempre meno foreste saranno destinate alla produzione di cellulosa.
IL TURISMO DELLE ZONE INTERNE
di GIOVANNI VENTRE / Irpinando / Assoviaggi AV ____ Carissimi amici e lettori del blog, prendendo spunto da quanto è emerso dal bellissimo convegno organizzato da Agostino della Gatta, patron di Irpinia Turismo, al Viva hotel di Avellino, Sabato 12 Febbraio. Devo precisare che è stato un convegno molto ben organizzato e dal quale è emersa ancora una volta, ma non avevo dubbi, la visibile mancanza di idee e la confusione totale di coloro delegati allo sviluppo di una idea di turismo per le zone interne. Si è ancora ancorati solo e soltanto ai cocenti fallimenti del passato. L’assessore al turismo, dott. Raffaele Lanni, si è limitato ad informare la platea che è stato allestito un tavolo istituzionale, e che si stanno preparando dei pacchetti turistici da immettere nel mercato. Mi chiedo, c’era bisogno di istituire un tavolo istituzionale per partorire una simile miseria ??? Ora non voglio sembrare l’accusatore di turno, però voglio sottolineare che il congresso è stato rianimato dagli interventi di imprenditori del settore che certamente hanno dato delle indicazioni molto importanti e che se venissero recepite servirebbero certamente ad affrontare il problema in modo diverso. Il punto è che l’assessore dopo i primi quattro interventi, tra cui il mio, si è scusato ed è andato via perchè aveva altri due convegni … Dal mio punto di vista voglio sottolineare l’intervento del dott. Tartaglia della Stapa Cepica di Avellino, il quale, con estrema chiarezza ha relazionato sull’operato dando dei numeri che denotano una notevole vivacità dell’organismo stesso.
la discarica che fa sparire il fallimento
Di Generoso Picoone
C’è un’ostinazione insistente con cui si ritorna sulla necessità di aprire una discarica – una maxi discarica regionale – tra le provincie di Avellino e Benevento in modo da sanare l’emergenza rifiuti che continua a imperversare nell’area metropolitana napoletana. È una reiterazione che non soltanto sembra non voler tener conto delle decisioni sancite dal Parlamento, con l’eliminazione del Formicoso, di Valle della Masseria e di Cava Vitiello dall’elenco dei siti dove eventualmente realizzare lo sversatoio di immondizia, ma non intende assumere in alcun modo l’esperienza che in questi anni la Campania ha drammaticamente vissuto in materia. Che lo ripeta il procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore, può suonare come provocazione pesante nei confronti di un ceto politico che – a detta sua – non ha la volontà di risolvere il problema. Risulta più inquietante che lo faccia pure Antonio Bassolino, ex governatore della Campania e già sindaco di Napoli, il quale nel suo libro «Napoli, Italia» e soprattutto nei dibattiti che esso anima ribadisce che sull’emergenza rifiuti si è consumata una battaglia strumentale a fini di lotta politica – e ci può anche stare: l’immondizia, comunque, era in strada – e che non si può non pensare alle discariche per porvi rimedio. Discariche, naturalmente, tra l’Irpinia e il Sannio. Sedici, ormai quasi 17 anni non hanno insegnato altro, insomma. Non hanno insegnato, cioé, quanto per esempio un esperto come Guido Viale ha pure tentato di spiegare a Bassolino nel breve periodo in cui venne chiamato come consulente a Palazzo Santa Lucia: tra i principii di una corretta gestione del ciclo dei rifiuti fissati dall’Ocse e da una direttiva della Comunità europea di quasi mezzo secolo fa, il ricorso alla discarica è l’ultimo su quattro. Prima c’è la riduzione di imballaggi e oggetti usa e getta, poi il riciclo, quindi il recupero del’energia da ciò che non si può recuperare, infine portare in discarica soltanto ciò che avanza. Dove il sistema funziona, ci va una percentuale del totale di rifiuti addirittura a una cifra. Quando non funziona la raccolta differenziata, quando gli impianti sono costruiti male, quando il compostaggio è una chimera, si pensa alle discariche per far sparire l’immondizia dalla vista. Se oggi si ragiona assumendo all’incontrario i dettami dell’Ocse, qualcosa dev’essere successo. E se si continua a pensare alle aree interne della Regione per sistemare le questioni metropolitane – per carità, qui non c’è alcun piagnisteo di napolicentrismo imperante – vuol dire semplicemente che si è imbrigliati in una sorta di arretratezza culturale che raggela: specie se si pensa che manca a chi dovrebbe o avrebbe dovuto avere una visione larga e completa del territorio ad governare. Che non c’è, e questo è il problema |
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IL RISCHIO DELLA DEMOCRAZIA
di Mimì Cambria.Non è detto che a volte la Democrazia possa rappresentare il toccasana per alcuni Popoli, se assetati da tale principio non sanno apprezzarne il valore, come un assetato alla fonte del sapere finisce per smarrirsi in essa, un affamato per n…on sapere apprezzare il gusto dei piatti, la mancanza di una tale cultura per arrivare all’Anarchia. Un esempio negativo ce lo danno purtroppo tante Nazioni che, alla ricerca di una Democrazia, sono cadute infine in una successiva dittatura, peggio ancora in uno stato di anarchia che le ha trasportate in uno stato sociale come o peggio di prima. Esempio tra tutte la vecchia Unione Sovietica che, portata verso la democrazia da Gorbaciov con la sua “Perestroika”, oggi si trova in una condizione di semi-anarchia, tra Coca Cola e prostituzione, il potere e la ricchezza in mano a poche persone, il vecchio impero smembrato, con lotte cruenti al suo interno e all’interno dei nuovi stati al solo scopo di ricercare una falsa indipendenza che permetta al dittatore di turno di essere partecipe allo sfruttamento delle enormi risorse minerarie del territorio. Avvezza dapprima a un’orda di barbari provenienti dal sud ovest dell’Europa, poi soggetta a Ivan detto il terribile, successivamente agli zar, la rivoluzione russa del 1917 fatta in nome del popolo, rappresentò solamente un cambiamento della dittatura, niente di più Chi pagò maggiormente lo scotto, fu proprio il popolo.
Eventi e…….turismo in Irpinia
____ di Agostino Della Gatta
Riprendo questa intervista fattami da Michele Ciasullo sul blog dell’UPI http://www.universitapopolareirpinia.it/wordpress2/botta-e-risposta-con-agostino.html con l’auspicio di riattivare una “sana” discussione sul tema:
1° domanda)
Si è quasi conclusa la stagione delle sagre,delle feste patronali,ecc. é possibile fare un primo bilancio e qualche considerazione “a caldo” ?
…………. nbel portale abbiamo realizzato un calendario eventi (http://www.irpiniaturismo.it/eventi/ricerca.php) che, con nostro grande impegno, arricchiamo giorno per giorno, constatando però la scarsa collaborazione, nonostante i continui e ripetuti inviti, degli enti e delle associazioni locali.
In relazione all’estate Irpina un primo bilancio è sicuramente positivo; il dato scaturisce dal notevole numero di eventi e manifestazioni organizzate nei comuni Irpini, sia dagli Enti che dalle Associazioni locali, a riprova di un interessamento ancora vivo per il proprio territorio e che, anche se solo per una serata, hanno contribuito ad incrementare il numero di persone in giro per l’Irpinia.
Le considerazioni da fare su tali attività sarebbero davvero tante, ma limito le mie a quelle che ritengo più importanti e di cui, a mio modesto giudizio, sarebbe opportuno tenerne conto negli anni a venire:
CARLO PETRINI sul fotovoltaico e altro
di CARLO PETRINI / Slow Food Italia _
Visto che in tv i plastici per raccontare i crimini più efferati sembrano diventati irrinunciabili, vorrei allora proporne uno di sicuro interesse: una riproduzione in scala dell’Italia, un’enorme scena del delitto. Le armi sono il cemento di capannoni, centri commerciali, speculazioni edilizie e molti impianti per produrre energia, rinnovabile e non; i moventi sono la stupidità e l’avidità; gli assassini tutti quelli che hanno responsabilità nel dire di sì; i complici coloro che non dicono di no; le vittime infine gli abitanti del nostro Paese, soprattutto quelli di domani.
I dati certi su cui fare affidamento sono pochi, non sempre concordanti per via dei diversi metodi di misurazione utilizzati, ma tutti ci parlano in maniera univoca di un consumo impressionante del territorio italiano. Stiamo compromettendo per sempre un bene comune, perché anche la proprietà privata del terreno non dà automaticamente diritto di poterlo distruggere e sottrarlo così alle generazioni future.
gli anemometri alimentano la preoccupazione
Il bellissimo lago di San Pietro tra Aquilonia e Monteverde, uno dei luoghi più belli della nostra Irpinia, purtroppo anche sulle colline intorno a questo bellissimo specchio d’acqua sono comparsi degli anemometri e ogni giorno si moltiplicano. Siamo ormai violentati dalle multinazionali dei guadagni facili che possono sfruttare i contributi comunitari che sono la vera mannaia sul collo della nostra economia. Paradossalmente proprio gli aiuti comunitari stanno di fatto ammazzando l’economia agricola pastorale di un territorio che tra i più belli d’Europa. Mi auguro che ognuno di noi diventi una sentinella del territorio, un vero esercito pronto quantomeno a denunciare gli scempi … Un abbraccio a tutti i comunitari e non.
Irpinia, terra di cultura, arte, verde e gusto
…di Agostino Della Gatta
Quale nuovo autore vorrei presentarmi.
Da diversi anni ho cominciato a riscoprire ed apprezzare la nostra Irpinia e ho deciso di occuparmi di promozione turistica e valorizzazione per il nostro territorio, soprattutto dopo averlo confrontato con altre località nazionali ed avuto coscienza delle sue enormi potenzialità, anche se privo di un proprio sistema turistico.
Con Irpinia Turismo e con la formula di turismo integrato proposta abbiamo iniziato a promuovere il territorio con tutte le sue caratteristiche e peculiarità, unitamente alle attività socioculturali, turistico-ricettive, immobiliari, commerciali e produttive, con la volontà di creare concrete possibilità di sviluppo con chi crede nell’idea e investe nella propria attività e nel proprio territorio.
PETIZIONE PUBBLICA: NO al FOTOVOLTAICO sui TERRENI AGRICOLI
Una befana a Roma
Oggi 7 gennaio 2011 sono particolarmente amareggiato, interiormente mortificato e fisicamente stanco. Ieri sono stato a Roma in Piazza del Quirinale, dove su un marciapiede, avvolto in una carta cellofanata, di quelle che si usano per confezionare le uova di pasqua era sofferente un uomo. Un sindaco, il sindaco di Sperone, cittadina della Bassa Irpinia, quella che confina con Napoli, densamente popolata, lontana anni luce da Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi, paesi dell’Alta irpinia, scarsamente popolata e sofferente per la decisione di voler chiudere gli ospedali. Alaia è su quel marciapiedi inerme, senza mangiare da più di una settimana e dal 5 gennaio senza bere, per protestare non contro la decisione di sopprimere gli ospedali, ma semplicemente per protestare contro l’atteggiamento piratesco del presidente Caldoro di non ricevere i sindaci irpini nonostante gli stessi fossero stati convocati a Napoli. Aiala è uomo forte, quando mi sono abbassato a salutarlo, avevo davanti un uomo fiaccato nel fisico, sofferente per i dolori ai reni, ma nei suoi occhi chiari ho letto una determinazione che mi fa paura. Gli occhi di Salvatore erano vivi, forti, vigili. Erano gli occhi di una stirpe di uomini che un dì abitarono le nostre terre, gli Hirpini, etnia sannita appenninica che avevano come simbolo il lupo.
COLORI D’AUTUNNO a S.Andrea di Conza
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COLORI d’AUTUNNO a S.Andrea di Conza / ANIMAZIONE TERRITORIALE in Alta Irpinia / un’idea di Angelo Verderosa
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un primo bilancio / cos’è stato Colori d’Autunno 2010
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RASSEGNA STAMPA / GIORNALI http://www.flickr.com/photos/verderosa/sets/72157625306860146/
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CONTRIBUTI al DIBATTITO (al 30.11.2010)
testo di Gerardo Vespucci https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/10/19/dal-volontariato-allimpresa-culturale/ + https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/contributi-al-dibattito-e-rassegna-stampa/di-gerardo-vespucci/
testo di Anna Fierro https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/contributi-al-dibattito-e-rassegna-stampa/di-anna-fierro/
testo di Vincenzo Castaldo https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/contributi-al-dibattito-e-rassegna-stampa/fabbriche-dismesse-officine-di-idee/
testo di Micaela Passalacqua https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/contributi-al-dibattito-e-rassegna-stampa/di-micaela-passalacqua/
testo di Antonella Garzilli https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/contributi-al-dibattito-e-rassegna-stampa/di-antonella-garzilli/
testo di Antonio Iannece https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/contributi-al-dibattito-e-rassegna-stampa/di-antonio-iannece/
testo di Luca Gibello https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/contributi-al-dibattito-e-rassegna-stampa/di-luca-gibello/
testi di Angelo Verderosa https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/10/16/oggi-incontro-comunitario-a-santandrea-di-conza/ https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/09/22/autunno-a-santandrea-di-conza/
testo di Gianni Marino https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/11/07/irpinia-donne-armene-e-colori-d%e2%80%99autunno/#comment-21332
‘fabbriche’ di Salvatore di Vilio https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/11/09/fabbriche-di-salvatore-di-vilio/
testo di Luca Gibello (su, al nord) https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/11/15/su-al-nord/
FILIERE
articolo di Vincenzo Castaldo per il MATTINO 27.11.2010 https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/11/29/parco-rurale-lirpinia-e-fiera-dellest/
articolo di Elisa Forte per ottopagine 26.11.2010 https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/11/26/la-terra-e-la-nostra-fabbrica/
‘filiere’ di angelo verderosa https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/11/26/filiere/
Primo resoconto sulla giornata per il Parco https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/11/29/il-convegno-del-parco/
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FOTO
16.10.2010, le foto di angelo http://www.flickr.com/photos/verderosa/sets/72157625064023203/show/
16.10.2010, le foto di irpiniaturismo http://www.flickr.com/photos/irpiniaturismo/sets/72157625188540980/show/
il video messaggio del console in armenia http://www.youtube.com/user/studioverderosa?feature=mhum
23.10.2010, le foto di angelo http://www.flickr.com/photos/verderosa/sets/72157625127519031/show/
23.10.2010, le foto di irpiniaturismohttp://www.flickr.com/photos/irpiniaturismo/sets/72157625115616095/show/
30.10.2010, le foto di angelo http://www.flickr.com/photos/verderosa/sets/72157625306728198/show/
30.10.2010, le foto di irpiniaturismohttp://www.flickr.com/photos/irpiniaturismo/sets/72157625287952828/show/
27.11.2010 “FILIERE”, le foto di IrpiniaTurismo http://www.flickr.com/photos/irpiniaturismo/sets/72157625358877817/
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RASSEGNA STAMPA http://www.flickr.com/photos/verderosa/sets/72157625306860146/
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RASSEGNA STAMPA / WEB Professione Architetto.ithttp://www.professionearchitetto.it/viaggi/notizie/12140/Fabbriche-culturali-Archeologie-industriali-e-nuovi-usi
ARCHIPORTALE http://www.archiportale.com/eventi/2010/sant-andrea-di-conza-(av)/architettura-in-irpinia_7549.htmlIRPINIA
EDILPORTALE http://www.edilportale.com/eventi/2010/sant-andrea-di-conza-(av)/architettura-in-irpinia_7549.html
IRPINIANEWS http://www.irpinianews.it/CulturaEventi/news/?news=77561
OPINIONE IRPINA http://www.opinioneirpina.it/articoli-comunicati/426-colori-dautunno
IRPINIA OGGI http://www.irpiniaoggi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=53821&Itemid=13
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PROGRAMMA e articoli correlati
https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/
https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/10/09/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/
https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/09/22/autunno-a-santandrea-di-conza/
https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/04/26/ieri-a-santandrea/
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AVELLINO-ROCCHETTA OGGI L’ULTIMA CORSA
di Michele Fumagallo per IL MANIFESTO dell’ 11 Dicembre 2010
C’ERA UNA VOLTA il treno
Trenitalia e la Regione Campania «sospendono» le corse della ferrovia che attraversa l’Irpinia. Era stata inaugurata nel 1895. Un altro passo verso il baratro per il sud Italia
Chissà cosa credono di aver fatto i funzionari della regione Campania e di
Trenitalia che hanno deciso la chiusura della tratta ferroviaria
Avellino-Rocchetta Sant’Antonio (Foggia). Perché se credono di aver fatto
qualcosa di buono per la collettività, allora bisognerebbe fargli sentire
addosso la loro ignoranza e la loro miseria culturale e politica.
Bisognerebbe fargli studiare un po’ Francesco De Sanctis, uno degli
artefici di questa ferrovia, e magari Giustino Fortunato, uno dei
meridionalisti impegnati in anni lontani nella battaglia per le “strade
ferrate ofantine”. Bisognerebbe fargli sentire la vergogna quando si
riempiono la bocca di cultura e dall’alto dei loro stipendi e delle loro
ignoranze ne sono invece la decisa e radicale antitesi. Dunque l’antica
ferrovia che da Avellino attraversa tutta la dorsale che divide questo
pezzo di Campania dalla Basilicata e dalla Puglia (fu inaugurata, nel
tratto completo di 119 chilometri, il 27 ottobre del 1895), quella che ha
segnato la storia degli uomini di queste zone dell’osso, le loro epiche
emigrazioni, la guerra, la rinascita, sarà chiusa a partire dal 13
dicembre prossimo. E sarà chiusa nel modo peggiore, persino prendendo in
giro il territorio: infatti la linea è sospesa e continua a restare aperta
all’esercizio. Che significa che sarà comunque soggetta a cura da parte
del personale delle ferrovie. E allora perché interrompere del tutto il
servizio ferroviario? Per dimostrare cosa? Che non vale la pena tenerla
aperta?
Giuseppe Marotta e l’Irpinia
Il libro, che è stato apprezzato dal figlio di Giuseppe Marotta, Luigi, che forse sarà presente alla presentazione, così come da studiosi e ammiratori dello scrittore quali Vittorio Paliotti, editore delle opere inedite, e da Aldo De Francesco, è nato da alcune scoperte compiute dal Direttore della rivista “Il Monte”, prof. Carlo Ciociola, che ha rinvenuto sulla rivista montellese “L’Alba” quattro novelle e alcune liriche di Giuseppe Marotta, edite nei lontani anni 1924 e 1925. Paolo Saggese ha continuato tale ricerca, individuando altre poesie pubblicate nello stesso anno sulla rivista avellinese “La Decima Musa” diretta da Salvatore De Lorenzo. Così, due anni fa, è nata l’idea di ripubblicare tali lavori giovanili con lo scopo di richiamare l’attenzione su un grande scrittore presto dimenticato.
Pugliantagonista e l’Irpinia del terremoto
La redazione di Pugliantagonista.it e l’Archivio storico Benedetto Petrone , in occasione del trentennale dal terremoto dell’Irpinia , contribuiscono con articoli, ricerche, documenti dell’epoca e interviste al dibattito che nonostante gli anni trascorsi continua a riaccendersi su quella vicenda e le ripercussioni, politiche sociali e di costume essa ha avuto nel destino del popolo meridionale e nel rapporto con la vita nazionale.
Vogliamo parlare non solo di solidarietà umana ma impegno politico rivoluzionario, antagonista, rompipalle che molti compagni portarono in quei giorni nel “cratere del terremoto” fu una solidarietà attiva, che ben presto divenne scomoda per coloro, avvoltoi politici, mafiosi camorristici ed economici volevano gettarsi anima e corpo nel Grande Affare della Ricostruzione. Fu così che dopo un mese di impegno anima e corpo dei compagni, in particolar modo dell’Autonomia operaia coordinati da Radio Onda Rossa e i comitati autonomi di via dei Volsci di Roma, alla vigilia del Natale dell’80 nelle tende dei compagni irruppero i carabinieri che rifilarono il foglio di via ai volontari e fecero piazza pulita di coloro che stavano organizzando le popolazioni a denunciare affaristi, speculatori e politici corrotti.
Enrico Finzi, il carmasciano e le pere della comunicazione
A qualche giorno di distanza dal convegno organizzato nella Chiesa del Carmine ad Avellino, ritorniamo sulle parole di Enrico Finzi, guru della Comunicazione per qualche semi-seria riflessione. Di Finzi è il libro sull’italica felicità (“Come siamo felici”), in cui si scopre che gli italiani sono buddhisti per caso, cultori del “abbastanza” e del downsizing, parola di moda per indicare l’arte del “meno ma meglio (e sicuro)”. Concetti che al sud sono iscritti nei nostri mitocondri: non li dobbiamo imparare, ci nasciamo. Finzi ha sciorinato una sfilza di tabelle e di istogrammi, comprese le sue torte semaforiche (verdi, gialle e rosse) in cui ha spiegato che “il meridionale, più lo conosci, più lo ami”, che – a ben ricordare – è l’esatto contrario dello slogan per la prevenzione contro l’AIDS. Ha detto anche che al contadino non far mai sapere quant’è buono il formaggio con le pere, cioè ci ha rivelato – innescando un moto auto consolatorio in tutti noi – che essere meridionali è un vantaggio di questi tempi (conosciamo da secoli l’arte di vivere di poco) e che tutto il biasimo (leghista, federalista e settentrionale, specie del nord-est) verso il Sud è solo una questione di mancanza di conoscenza. Il rischio più cogente è un isolamento mediatico che colpisca anche noi, parcellizzandoci in tanti Sud.
Remembering the Irpinia Earthquake Thirty Years Later
Published on i-ITALY (http://www.i-italy.org)
Remembering the Irpinia Earthquake Thirty Years Later
Laura E. Ruberto (November 22, 2010)
Marking the material culture of one of Southern Italy’s worst natural disasters, the Irpinia Earthquake of November 23, 1980.
una settimana di silenzio per il 23 novembre
questo blog ha sospeso ogni attività di pubblicazione da martedì 16 a martedì 23 novembre. una settimana di silenzio per far fronte all’inutile rumore delle tante commemorazioni. _a.v.
speditami da dario bavaro :
Parla per me, silenzio
Oggi non era un giorno di parole,
con mire di poesie o di discorsi,
né c’era strada che fosse la nostra.
A definirci bastava solo un atto,
e visto che a parole non mi salvo,
parla per me, silenzio, ch’io non posso.
(Josè Saramago Poesie pg.193 ed. Einaudi)
(su, al nord)
Di ritorno a casa (su, al Nord) _ di Luca Gibello
Del tutto casualmente, pochi giorni prima di scendere a Sant’Andrea di Conza per l’incontro sull’archeologia industriale all’interno del programma «Colori d’autunno», ero andato a vedere il film Benvenuti al Sud, grande successo ai botteghini. Non posso certo dire che non mi sia piaciuto, tuttavia, sebbene esso smonti alcuni stereotipi dell’immaginario collettivo settentrionale circa il Meridione, nell’insieme il film non riesce ad affrancarsi da una visione edulcorata della realtà. Insomma, venivano sottolineati tutti i lati positivi (clima, cibo, ambiente, amicizia, ospitalità, generosità e creatività delle persone), senza accennare ai problemi latenti.
Nella due giorni in cui ho partecipato alle iniziative programmate dalla Comunità Provvisoria, ho avuto modo d’incontrare e conoscere varie Leggi il seguito di questo post »