Posts Tagged ‘altairpinia’
Comunicare l’ambiente e le sue politiche
Il dibattito su Cairano 7x …2010, si è animato in questi giorni. Questo blog e l’incontro organizzato a Cairano sabato l’altro, hanno avuto il merito di riattivare il pensiero e di predisporci alla definizione operativa e culturale di quello che dovrà succedere a giugno 2010. La “Comunità provvisoria” con alcuni dei sui aderenti è gia al lavoro del resto. E’ vero che nel post “Idee per Cairano” più che proposte fattive, idee appunto, (fatta eccezione per la pressante e giusta volontà di pubblicare il catalogo e aggiungo a questo punto anche un video di sintesi grazie all’immensa mole di materiale girato da Michele Citoni ) sono emerse “metaquestioni” , tra l’altro pure necessarie, ma in realtà già abbondantemente metabolizzate da chi ha creduto da subito, lavorandoci, in Cairano 7x. Per tale motivo, ed in occasione anche dell’incontro di Sabato a Bonito, pubblico una parte di quanto già presentato a Dragone in Belgio, e che rappresenta una visione , una proposta di Amici della Terra Irpinia, non unica ma forse da amalgamare, coordinare con tutte le altre. Tra l’altro, la forza di Cairano 7x è stata quella di mettere a sistema e di materializzare una rete anche di diverse associazioni, istituzioni (Amici della Terra appunto, ANAB, SLOW FOOD, + A sud, I Mesali, La Pro Loco, Comune di Cairano. ecc.) che rappresentano un ulteriore tassello di novità e di forza e che non può essere disperso, ma anzi va “codificato”, sottoscritto. Questo per cominciare veramente a ragionare su cosa e su chi invitare. Si attendono valutazioni, suggerimenti, critiche, stroncature . Grazie.
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Una strada ferrata per il paesaggio irpino.
La ripresa dell’orario autunnale per la linea ferroviaria Avellino – Rocchetta San’Antonio (un tempo Ponte Santa Venere), pone per l’ennesima volta l’accento sulla necessità di perseguire soluzioni strategiche che ridiano senso infrastrutturale ed economico alla più antica linea ferroviaria dell’Irpinia e tra le più antiche della Campania , inaugurata nel suo intero percorso il 27 ottobre del 1895.
Se all’origine divenne luogo privilegiato per il trasporto delle grosse cisterne di vino prodotto nei territori attraversati, ed in seguito, le sue stazioni hanno rappresentato il prodromo dei luoghi della emigrazione verso la speranza “amara” di un futuro meno povero, oggi il “ramo secco” di TrenItalia può fornire nuovi germogli vitali. Leggi il seguito di questo post »
FRIGENTO
si viene qui per visitare il cielo
o per guardare altri paesi da lontano.
si viene qui senza aspettarsi
una bellezza concitata, qualcosa che ci buchi
le costole o dia fuoco ai cuscini su cui dormiamo.
frigento è un umano insediamento
non vogliamo una discarica, vogliamo il parco regionale dell’irpinia d’oriente
questo un primo testo che ognuno potrebbe mandare alla propria mailing list
in alta irpinia la regione campania propone una megadiscarica di due milioni di metri cubi per rifiuti tossici e speciali.
la comunità provvisoria propone un parco regionale chiamato dell’irpinia d’oriente.
c’è un dibattito e una petizione in corso su comunitaprovvisoria.wordpress.com
l’immagine dell’irpinia che vedi, vuole aiutare a far capire alle teste di legno che siedono a napoli e a roma cos’è l’irpinia;
Mattinata a Lacedonia
Quasi ogni giorno nelle ore di spacco / porto la mente fuori dal suo sacco./ Stamattina c’era il buio che sta qui / da tre mesi, ma nei bar e nelle case / non c’era nessuna luce accesa: / bar Vitale, e l’Antica Caffetteria / Zichella, Ziccardi, Di Geronimo / Agorà, Seven Stars, e uno senza nome. / Tane del buio dov’erano acquattati / un po’ di vecchi taciturni e secchi / e qualche mesto giovane spaiato.
L’ultima volta che ho scritto di Lacedonia mi sono usciti questi versi. Adesso sono qui in una mattina di metà dicembre soprattutto con l’idea di fare delle fotografie. Ho una lieve Leggi il seguito di questo post »
COMIZI ELETTORALI
CHIUDERE per APRIRSI
metto qui il primo capitolo di un diario elettorale che ho iniziato oggi sul quotidiano ottopagine _____ Veltroni dice che il partito democratico deve andare da solo alle elezioni. È un gesto vagamente futurista, perché chiude a compromessi e tatticismi che ci hanno portato al disastro che è sotto gli occhi di tutti. Quello che a questo punto ci si aspetta è vedere come il rigore che si vuole avere con gli altri venga esercitato anche al proprio interno. Per venire alle nostre latitudini, non si può andare da soli e poi immaginare di candidare al parlamento Bassolino (e annessa Leggi il seguito di questo post »
partito democratico rivoluzionario
_ dal diario di Franco Arminio
lunedì 28 gennaio, 10.12 ____________ programma del partito
il partito democratico rivoluzionario è il partito dell’irpinia d’oriente.
il programma per ora costa di un solo punto: andare dietro il paesaggio, il nostro paesaggio.
un partito silenzioso. non è necessario sollevare troppe parole. un partito che urla a bassa voce.
un partito territoriale, comunitario.
conferma mediatica
Comunità Provvisoria
DOMENICA 27 gennaio a CALITRI – ore 16 visita al centro storico, appuntamento davanti al Municipio – ore 17 visita al Palazzo Zampaglione, B&B e al Museo della Ceramica – ore 18 riunione – ore 19,30 chi vuole può fermarsi presso il locale della Gatta Cenerentola
E’ IMPORTANTE VEDERE QUESTO VIDEO – contiene la dolorosa ed esplicita conferma ‘mediatica’ a tutto quello che abbiamo scritto sul Blog e discusso nelle assemblee – servizio delle IENE di venerdì 25 gennaio sulla MONNEZZA a NAPOLI – ecco perchè le discariche non basteranno mai – ecco perchè Napoli sommergerà di RIFIUTI l’IRPINIA e la CAMPANIA INTERA – cliccare sul link seguente per aprire il video – http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=iene&data=2008/01/25&id=4354&categoria=puntata&from=email
le cose vere
Ogni tanto incontro qualcuno che mi rimprovera il mio ingresso nel PD. I ragionamenti sono più o meno questi: sei entrato nella democrazia cristiana… sono gli stessi di sempre…vogliono fare le solite porcherie e tu sei un illuso se pensi di cambiare il corso delle cose dall’interno…tu non c’entri niente con queste persone, ti possono solo sporcare, anzi per il fatto che ti sei messo insieme ti hanno già sporcato… Secondo me questi ragionamenti
petizione per la salute e il paesaggio
chiedendo spazio e visibilità nel Blog della C.P., a seguito della riunione tra cittadini irpini, fatta a Bisaccia il 9 gennaio, ecco una bozza di testo per l’avvio della raccolta di firme. Si possono fare delle modifiche, ma il documento non va allungato troppo. È chiaro che bisognerebbe impegnarsi a raccogliere un numero cospicuo di adesioni, almeno mille. In ogni caso anche con un numero molto minore penso che non sfugga a nessuno l’importanza e il significato dell’impresa.
Una tac per la salute e il paesaggio
Non ci facciamo ingannare dalle sirene mediatiche. Sappiamo che quando si spegneranno i riflettori sul problema dei rifiuti, non vorrà dire che il problema sarà stato risolto. Non possiamo in questo momento di militarizzazione immaginare di bloccare le scelte governative, ma chiediamo al Governo e alle altre autorità competenti quanto segue.
la casa in mezzo alle macerie
stiamo costruendo una casa in mezzo alle macerie.
doppio lavoro: costruire e spazzare via, nello stesso tempo.
sabato a bisaccia presentiamo il nostro sogno: la regione del sud interno, dal pollino alla maiella.
d’ora in poi sarà questa l’insegna luminosa della comunità.
non ci facciamo fregare dagli accaniti al contingente.
seguiremo con scrupolo le vicende dei rifiuti, ma tenendoci ben stretti alla nostra utopia.
arminio
la viltà e il silenzio
prima che sui giornali o sui blog letterari, metto qui questo pezzo. questa è la mia casa. ma sono pronto a lasciarla se non arriva uno sforzo più grande. lo impongono i tempi. c’è un tempo per agire e uno per indugiare. _ adesso abbiamo le firme e l’assemblea di bisaccia. _ un abbraccio a tutti quelli che hanno firmato. f.a.
(stasera, mercoledi 16 alle 19, la comunità provvisoria si incontra a Carpignano per una pizza; c’è un’unica trattoria al centro del borgo, difronte al santuario; tra Fontanarosa e Grottaminarda; chi vuole può raggiungerci)
La viltà e il silenzio
Mi sveglio presto in questi giorni. È la testa che si mette a parlare e io non riesco a zittirla. Allora mi alzo, mi metto a scrivere, aspetto che arrivi l’ora per andare all’edicola. Porto con me il foglio dove raccolgo le firme per un petizione sui rifiuti. Parlo con disoccupati a oltranza, barbieri senza clienti, pensionati oziosi o avvizziti, architetti, geometri, impiegati comunali. Parlo, ascolto, mi lascio travolgere da cumuli di parole che si accatastano nelle Leggi il seguito di questo post »
ancora stipendi
so che molti qui dentro non vogliono sentire parlare di quella che viene chiamata politica. ma come ho già scritto nell’ultimo post, per me il lavoro paesologico e poetico a volte s’intreccia con la passione civile.
questo pezzettino uscirà domani sul corriere, ma la precedenza è per la “comunità”.
arminio
Questo non è un articolo. Ne ho scritti due nei giorni scorsi e ovviamente non ho ricevuto nessuna risposta. Il tema era lo scandaloso rifiuto dei consiglieri regionali campani di ridursi lo stipendio del dieci per cento.
Lo so che i loro stipendi incidono ben poco sul complesso dei tanti sprechi della politica. Lo so che nessuno si è mai ridotto lo stipendio senza essere costretto a farlo. Ma queste evidenze non possono far considerare meno vergognoso il comportamento di consiglieri regionali che s’ispirano a valori cristiani e socialisti.
Io al gioco che il problema è sempre un altro non ci sto più e credo che non ci stiano più neppure le tante persone che hanno dato fiducia al progetto del partito democratico pensando che con le vecchie logiche né si risolvono i problemi e neppure si prendono i voti. Per quanto mi riguarda aggiungerei una R: partito democratico rivoluzionario. Una “rivoluzione” che viene dalla voglia di rifare comunità e di riannodarsi al proprio paesaggio. Una spinta pacifica ma potente, capace di coniugare scrupolo e utopia. _f.a.
splendide occasioni
Metto qui un mio articolo uscito ieri su Ottopagine. A chi fosse interessato ricordo anche che da molti mesi ho sullo stesso giornale una rubrica domenicale di carattere letterario intitolata “oratorio bizantino”. Aggiungo una postilla sulla nuova organizzazione del blog. A me pare che il post intitolato “blog della montagna” sia una pagina di cultura civile veramente esemplare. Quanto alla serata di ieri a Bisaccia, non spetta a me parlarne. Posso solo dire che il mio impegno sarà sempre focalizzato nell’inventare insieme ad altri queste splendide occasioni di “comunità provvisoria”. Buon anno. _ f.a.
LE MANI AL PORTAFOGLIO / L’anno che finisce può essere archiviato come l’anno della grande crisi della politica. Mi piace immaginare la nascita del partito democratico come una risposta a questa crisi, giunta con la consapevolezza che “quando il pericolo è più Leggi il seguito di questo post »
Comunità provvisoria e capitona
E’ una cosa leggera ma complicata. Festiva e feriale insieme. Una cosa tipicamente freudiana, la mia. Quella che vi scrivo, miei amici della post/Irpinia (e della nostra Sposta/irpinia provvisoria via web). Avevo letto comunità “angiullesca” invece che comunità “anguillesca”. Così come in effetti l’aveva scritta Franco Festa, post di un mio “affondo” (nel senso che io stesso vado steso a fondo, nel mare d’Irpinia. E/o nel pro-fondo. O nel tondo. Che io stesso mi arravoglio nel web. Non so, vedete Voi.) E io, riprendendo l’equivoco, il quiproquo, dicevo tra me e me, come Totò: “Ma chissà questo Festa dove vuole arrivare? Che vuole dire con “angiullesca”? Forse che “i provvisori” sono angiulli?, fanciulli?, aucielli? O forse sono angiulilli che volano sul presepe post-irpino? Sono, siamo?, una scassata comunità presepiale volante? Votante, vuotante, ruotante?, pasture d”a meraviglia? Chissà!! M’era rimasto quest’alone di mistero “angiullesco” quando, mangianno ‘o capitone, ‘a notte ‘e Natale, ho finalmente connesso, associato, corretto l’errore. Il lapsus, l’equivico! Sono andato perciò a rileggere il Franco per la santa Festa. Si, era proprio scritto “anguillesca”, da anguilla. Intendendo dire che quella dei “provvisori” è ‘na comunità che sfugge da tutte le parti. Che capitona e sanamente capi-tombola. Che più la scassi, più la tagliuzzi ad arte harminiana, . più la spezzetti e quella più se move ancora. Indivisibile per parti, per partenogenesi, per partenogenerosi. Vedete voi, fate voi. Una comunità-capitona che fuje, fuje sempre, scassata e bbona!!. E’ ‘nu miracolo! Ed io penso che il capitone ha avuto successo da queste parti d’Italia perché ha una sua vita interna insopprimibile. Sintesi di una società sfrantummata e parcellizzata. Ma assolutamente vitale. Una società post-sociale che, benché divisa in mille rivoli, resiste ancora, nonostante ‘a munnezza Sovrana!!! La vita del capitone è associabile a quella ignifuga di San Gennaro: è una e trina. Magari, se si vuole, con rispetto parlando, anche cinquina. E perfino tombola, capi-tombola, appunto!) Tornando a noi, ai pasturi d’ ‘a meraviglia dell’altairpinia (nel senso che ci meravigliamo ancora, e perciò scriviamo -anzi, scrivono- poesie, che belle!!, bravi!!!), Franco Festa mi ha convinto sul senso di questa insieme vitale: sono, siamo?, capitoni. Sono, siamo?, comunità-capitone. Autenticamente provvisoria, insopprimibile, d’alta quota (e d’alta quotazione). Niente unità. Siamo, sono?, sparpagliati e vicoli al contempo. Come pezzi di capitone senza capitano. Una sana e innovativa comunità-capitone, imprendibile ed invendibile perché sfuggente alle logiche comuni & comunali (e provinciali) . Perché siamo, sono?, senza corpo centrale. Comunità-guerrigliera culturale sulle montagne sannitiche. Alla Sergio Leone, vero genio della recente Irpinia, profeta della post/irpinia, a leggerlo con disinibizione “capitonesca”. Una comunità senza comunioni, quindi. Solo cresime e cresimati, rigorosamante orfani e senza padrini (e padroni). Solo estreme f-unzioni è finzioni comunitarie. Siamo sp-unti (& spuntoni acuti) del Signore! Saluti innovativi, Eduardo Alamaro