COMUNITA' PROVVISORIA

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LA “SQUOLA” DI CLOWN ad Aquilonia



di Nanosecondo

Come ho già ricordato in altre occasioni il nome Clown deriva dall’inglese “colono” (lo zotico . l’inurbano, insomma il contadino). La sua storia si perde nella notte dei tempi.
In un viaggio che ho fatto in Egitto nel 2000 a.c., su un isoletta nel lago di Assuan, ho incontrato un Deo, si chiamava NanoBes. Figuratevi anche lui aveva uno strano arnese e mi dissi: “bella la tua moto del tempo  … ma la mia è più potente”  l’ho rincontrato un sacco di volte anche qui in giro per l’irpinia.
Teneva un garages del tempio di Philae
A Grottaminarda nel primo seminario di paesologgia vi ho parlato di “infiniti spazi” poetici e di immaginifici spazi dell’anima nel momento che ci si guarda a specchio negli occhi, o come fa Franco in giro per i paesi, guardando semplicemente un cane, una panchina, un vecchio e semmai parlando con loro nel tentativo di “fuga” da un vuoto e solitudine infinita, ma come  anche si può osservare la realtà e vedere tante altre cose immaginifiche.
Ora io sto vedendo al confine con tra oriente ed occidente, tra Campania, Puglia e Basilicata, si li proprio vicino a Cairano, una possibilità di “esplorare” un mondo da un punto di vista diverso: con gli occhi del clown all’interno del proprio contesto sociale e rurale.  
Come altre volte vi ho detto il clown è sinonimo di asino; paziente, testardo, unificante, ecc.
Lo stesso simbolo delle orecchie d’asino, oltre a  ricordare la Fête de l’âne  (Festa dell’asino), contemporanea  alla  festa  dei  folli, simboleggiavano  la  duplicità  del  pazzo: sub–umanità  e  sensualità  da  una  parte; possibilità di raggiungere  la  verità  dall’altra.
Lo stesso Gesù Cristo  entrò in  Gerusalemme  a  cavallo  di  un’asina  e  un  asino compare nell’evento della Natività. Anch’io ci ho provato a Benevento la polizia ci fermo sotto l’arco di Traiano, poi si impietosi e ci fece passare.
Ma ancora prima (di noi) nell’antico Egitto già nel 2000 a.c. il dio Set (il cattivo) entra in una città sulla soma di un asino.
Set (il cattivo) poi fece uccidere suo fratello Osiride (il buono). Alcuni dei sono rappresentati con la testa d’asino ed altri con la testa del sole. La vita e la morte, il bene e il male. L’asino nella sostanza rappresenta l’unità tra il terreno e lo spirituale.
Lo stesso scettro che a volte i giullari di corte usavano, era un possibile simbolo fallico (come la vescica o il verro del maiale), indicava  il  potere  del folle, cioè il suo parlar senza remore e il suo essere controfigura ridicola del re.
E cosi nella storia antichissima del teatro, che si perde nella notte dei tempi, il  costume  del clown, riuniva  i  segni  in particolare di  due animali, l’asino  e il maiale, che, nella  visione allegorica medievale, rappresentavano i vizi capitali dell’accidia e della gola.
Per adornare il proprio vestito, il clown (il fool) usava spesso anche altre parti di animali, come la cresta di gallo per il cappello (coxcomb), la pelle di vitello, la coda di volpe o le piume. Ciò  ricorda gli stregoni degli Indiani d’America e i loro rituali religiosi o anche le antiche spoglie sacrificali. Se andate a Montemarano c’è una figura bellissima di “travestimento” (clownesco) fatta di tutti frammenti di stoffa colorata (sono i frammenti di anime perse).
Ora ad Aquilonia c’è un bellissimo museo etnografico della cultura contadina e ci sono tante storie che i personaggi e le cose del museo (contadini, scarponi, oggetti, riti e miti) potrebbero raccontare a partire dal far rivivere nella “traduzione” odierna le “tradizioni” di clowneria contadine del passato.
Ecco la “squola” di clown che immagino è un po’ un tentativo maldestro, è una non “squola” nel senso di “confine”. E’ un viaggio “interiore” fuori dalle rotte abituali. Un viaggio sia “Alla ricerca del nostro clown….” ma come sempre dico ”…. se troviamo qualcos’altro va bene lo stesso!” che va alla ricerca del contadino, dello zotico, e lo faccia parlare oggi nel proprio contesto sociale e rurale. Il giullare il clown che torna dalle corti, dopo essersi rotto le scatole, più affamato di prima e che comprende che il suo viaggio inizia adesso dal “ritorno”.
Insomma abbiamo fatto uscire il clown dalle campagne (clowns- colonus- clunni) dalle campagne per scendere nelle corti del potere, per un guadagnarsi un tozzo di pane e poter mangiare, ma lui si è accorto che non è servito a niente.
Ora, così, lo facciamo ritornare nella campagna a parlare e guardare questo mondo che aveva lasciato stavolta con gli di chi non ha più niente da perdere e comprende che deve ricominciare di qui.
E, così fa attraverso “magie gentili” fa rivivere gli attrezzi del museo, le forme artigianali mummificate a testimoniare che si può rinascere dopo la morte “traducendo” le tradizioni del raccontarsi nuove storie che sembra non più possibile “tradurre”.
Il Clown credo che possa essere un “traduttore” per la trasformazione di una comunità. Una comunità che ci siamo persi ma che possiamo ritrovare. La via è quella del cerchio, quella del cuore per intenderci.
Ecco dentro queste considerazioni c’è una forte spinta emotiva che mi fa vedere Aquilonia e la stessa immensa disponibilità dell’Assessore Enzo Tenore (fa sesso a tutte le ore?) come buona premessa per partire con la mia moto del tempo in questo altro viaggio ai confini del mondo….
Mio padre che faceva l’autista di camion mi diceva sempre: “non è importante la meta ma il viaggio anche perché quando arrivi ti accorgi che stai ad aspettarti da un pezzo.”

Ops dimenticavo ….. e così… Philae?  Philak, Pilak o P’aaleq in egiziano: posto remoto o la fine o isola all’angolo. Be chi sa se Aquilonia faccia angolo con Cairano.

 

Written by Mercuzio

19 febbraio 2010 a 1:15 PM

Pubblicato su AUTORI

24 Risposte

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  1. Bel pezzo, Nanos! Formidabile la pacatezza narrativa con taglio antropologico; buona la spinta verso la “squola”. Un abbraccio sorridente, Gaetano Calabrese.

    Gaetano Calabrese

    19 febbraio 2010 at 1:35 PM

  2. quando mi regali qualche tuo quaderno…con le tue bellissime poesie dialettali…. tra quelle che ricordo che ho letto ci sono un sacco di spunti e testi ironici….sai che bello fare una sceneggiatura per uno spettacolo clown (?)

    ecco questa è la “squola” a cui penso tutti i giorni.

    sai nel frattempo per gentile concessione di Franco sto utilizzando i testi delle “cartoline dai morti” nel mio laboratorio di clown.

    morire prima per non morire….uaoo, grazie a te, ti voglio un sacco di bene, e non pensare sempre di vacche…

    nanos

    Nanosecondo

    19 febbraio 2010 at 2:13 PM

  3. Un gran bel post, Nanos. W la Squola di Clown. e grazie anche per aver riproposto quest’altro tassello di diversità qui nel blog e nella CP. Vediamo quanta armonia si crea nel “concerto” della varietà dei suoni.

    Salvatore D'Angelo

    19 febbraio 2010 at 2:34 PM

  4. Anche il nostro “clown” …scoperto ’in interiore homini’ una volta individuato la sua autentica identità sarà come all’inizio costretto a porsi le domande classiche della filosofia : chi sono ,dove sono e chi sono gli altri e che senso voglio dare alla mia vita presente e futura.Le risposte non saranno facili e definitive . ‘Rinascere’ dopo le peregrinazioni o emigrazioni letterarie nelle corti e nei teatri di tutto il mondo non è scontato e il “ritorno” nei “piccoli paesi” degli appennini del mondo può alleviare o rimediare alla nostalgia e riproporre lo stesso affascinante viaggio che la “paesologia” letteraria cerca di delineare e definire ma anche spingerci verso possibili delusioni e ulteriori esperienze di solitudine estetizzante e cinica o di autosufficienza appartata e antipolitica. Si sa dopo tutto il percorso del pensiero filosofico e letterario del nostro occidente che l’identità autentica scaturita dalla domanda primaria del “conosci te stesso”e “racconta il tuo io” è una premessa gratificante e indispensabile ma non definitiva e bastevole. Si sa anche che la conoscenza sociologica, antropologica e culturale del territorio su cui si intende restare , ritornare e operare (civiltà contadina o urbana ) e il suo sapere accumulato letterariamente e storicamente possono essere utili e nobili strumenti ma anche spingerci nei vecchi e chiusi labirinti del sapere come liberazione sociale o incentivo al potere personale o agli abusati .Si può anche finire a ricoprire in patria e nel mondo ruoli e “clichè” professionali anche con compiti di protagonismo culturale e riscatto sociale .Il vero problema in ultima analisi resta il senso che si vuol dare a questo ritorno identitario e clownesco nella realtà dei “piccoli paesi”dell’abbandono (economico ,sociale e psicologico),dei “terremoti” interiori con ferite profonde e mai rimarginate, delle solitudini doloranti e silenziosi delle emarginazioni storico-politiche, delle quotidianità ipocondriache,ciniche o rancorose e quant’altro Franco ci racconta meravigliosamente. Prima di una “squola” bisognerebbe fare una opera di “descolarizzazione” di tutti i clichè e le ‘maschere’ che la storia della clowneria ha accumulato e imposto, con croste ossificate e grumi gelatinosi, allo spirito leggero,ridente e danzante che Nietzsche aveva individuato nella categoria del “dionisiaco” non come stato mentale e conoscitivo ma come stato emozionale e sapienziale. E poi , solamente poi, cominciare a ragionare del come questo “clown” rinato si ripresenta nei bar, nella case contadine, nelle piazze ,nella varie ‘chiese’, musei ecc. e allora come saggiamente dicevano i nostri pratici antenati latini “ rem tene , verba sequentur”……conosci il senso delle cose da fare …. gli argomenti e i comportamenti verranno……
    mercuzio

    mercuzio

    19 febbraio 2010 at 5:08 PM

  5. mercuzio

    19 febbraio 2010 at 5:09 PM

  6. Caro Enzo alias nanosecondo, complimenti per l squola di clown e per le belle considerazioni che ci hai regalato sugli asini. Se dovessero servirti, io ne ho due in fattoria ad Aquilonia.

    giovanni ventre

    19 febbraio 2010 at 5:27 PM

  7. Sempre un piacere leggerti, anche se non commento. Ma toglimi una curiosita’ in Egitto ci sei andato nel 2000 avanti cristo o nel 2000 anno corrente? Sai come e’, per molti, specialmente da queste parti, la parola cristo e’ anatema, preferiscono usare BCE (before current era, prima dell’anno corrente) e CE (current era, anno corrente) e questo spesso mi confonde.
    Grazie
    Raffaele Ruberto

    Raffaele Ruberto

    19 febbraio 2010 at 6:55 PM

  8. Molto bello l’articolo di NanoSecondo. E interessanti i commenti. Ma mi chiedo: chi è dei due l’asino…?Come primo intervento è proprio molto cattivo….Ma Nano sa che io lo amo comunque.
    EDDA

    Mauro Orlando

    20 febbraio 2010 at 2:53 PM

  9. I faithfully remain
    And I faithfully remain
    I faithfully remain

    ben

    20 febbraio 2010 at 8:46 PM

  10. Praticamente il viaggio di “ritorno” del nostro clown è anch’esso un viaggio fuori dalle rotti abituali è un po’ come andare nel deserto, ai confini del mondo (Aquilonia) dove si perde la dimensione dello spazio e del tempo, dove si abbandonano i “non luoghi” per “riconquistarsi un luogo” e dove si possono incontrate le nostre emozioni faccia a faccia.

    Quando si “torna”, da queste esperienze “delle maschere” tutti i “demoni” si possono trasformare in “angeli” e così, si può vedere il paradiso che sta davanti al nostro naso (rosso), perché così si è riusciti a sfidare il proprio ego (le maschere) o almeno ci avete provato.

    Ci vuole coraggio?

    No! Semplicemente consapevolezza. Nella sostanza cominciare a pensare che la natura non è altro che qualsiasi ordine imposto dall’uomo e che noi siamo condizionati da modelli di società che hanno distorto la realtà la natura stessa rendendola incompiuta e vuota.

    Il Clown – intendo qui quello che cosnidero “l’uomo intero” – riesce ad uscire fuori dalle forme date. Perde le “maschere”.

    E, fuori dai confini, dai modelli, dagli schemi che cosi invece di “pensare a…….” inizia a “pensare con….. “se” (quel “se” senza accento nel senso di andare verso), se stesso, con maggiore consapevolezza appunto di qualcosa che è ancora incompiuto in noi e che bisogna conquistare.

    Per fare ciò non ci vuole coraggio. Anzi il contrario bisogna “disertare”….”arrendersi”…”fuggire” ….”non lottare” ..”semmai perdersi” si ai confini del mondo nelle terre ……al di la delle maschere ….nella tempesta per andare contro vento lontani dalla scogliere dove ci si può infrangere.

    Pensare con … tutto ciò che sovrasta i confini che l’uomo ha imposto a se stesso e alla natura.

    Il clown è l’unico che può accogliere ed accettare in serenità questa verità, e così manifestare la serenità nella vostra esistenza. Se dicessi che la serenità è una disciplina potrei anche essere preso per pazzo. Ma per il clown lo è!

    Il clown aiuta in questa azione perché rompe gli schemi e le nostre abitudini che traggono origine da pensieri inconsapevoli e fuori controllo; al contrario l’azione disciplinata (neutralità), è anche un “riprendersi una postura” giocare con il proprio corpo animale, le cose che di noi semmai non ci piacciono, le nostre paure, i nostri difetti o meglio quello che pensiamo posso essere i nostri difetti… ecc, ma che attraverso il clown, si possono trasfromare eliminando i pensieri ( i pensieri sono illusione) “la nostra verità”, affidandoci ad una sola decisione consapevole fuori da queste dimensioni “abitudini” che scaturisco da pensieri e decisioni non consapevoli, al nostro corpo che è la sola nostra verità. Tornare alla terra, alla carcassa, agli asini ed ai maiali.

    E, così potremmo comprendere meglio come il clown non è una maschera ma è la “nostra” maschera, egli (il clown) riesce a disperdere le nostre abitudine o meglio le nostre tossicodipendenze emozionali senza svuotarci anche perché rischieremo che ci venga a mancare qualcosa e quindi potremmo rischiare di aver bisogno dopo di over dosi di emozioni a ribasso.

    Invece, attraverso proprio un azione disciplinata che accresce la nostra consapevolezza attraverso il clown possiamo raggiungere l’obiettivo della serenità interiore.

    Quello che fa la differenza tra il clown che pensiamo (possa essere il clown) e il “nostro clown” che egli è, in questo caso, è, e rappresentata proprio la nostra consapevolezza: se essa manca, la stessa azione del clown diventa abitudine, spettacolo, teatro, manca della sua parte più vera ed umana la nostra mente profonda.

    La nostra mente profonda (il nostro corpo) è la nostra Realtà a differenza del nostro pensiero che resta illusione, se essa viene alimentata, qualsiasi azione e qualsiasi abitudine si trasformano.

    Le stesse nostre energie diventano sorgente di potere e si possono trasformare in gioia ed amore eliminando la sofferenza ed il dolore.

    Tuttavia, è bene essere consapevoli fin da subito di un fatto molto importante: la Disciplina del clown (o quello che forse io spesso chiamo in maniera sbagliata il “potere del clown”) è illusoria e non ci darà nessuno dei suoi frutti meravigliosi se non è mantenuta nel tempo e se non orientata ad eliminare le nostre abitudini e schemi mentali (antichi) della nostra mente superficiale.

    Ecco quello che sto proponendo non è riconoscere il conosciuto ma riconoscere lo sconosciuto.

    In questo caso confermo che in Egitto ci sono stato nel 2000 Avanti Cristo …..con la mia moto del tempo.

    Questo cosa significa che per imparare nuove cose devo svuotarmi delle mie conoscenze.

    In questo senso devo tradurre le tradizioni nel qui ed ora.

    In concreto per praticare il mio sogno vorrei trasformare ogni forma artigianale conservata nel museo di Aquilonia… in attività che possa accompagnare la squola di clown ..esempio fare le scarpe di clown, i vestiti da clown riciclando il vecchio.

    Non è una operazione culturale o letteraria ma è sostanzialmente pratica.

    Nanosecondo
    “sognatore pratico”

    Nanosecondo

    22 febbraio 2010 at 2:51 am

  11. ops…. dimenticavo IL 17 FEBBRAIO è uscita
    a pagina 16
    su OTTOPAGINE.NET

    intervista a Nanos e Enzo Tenore sull’argomento della “squola” ad Aquilonia….

    Fai clic per accedere a 17.pdf

    Nanosecondo

    22 febbraio 2010 at 8:45 am

  12. Carissimo Mercurzio,
    angioletto mio ma sai che è proprio questa la scuola che penso …..quella che dovrebbe iniziare a “….fare una opera di “descolarizzazione” di tutti i clichè e le ‘maschere’ che la storia….” non in questo caso “…della clowneria ha accumulato e imposto,…..” il clown non è una maschera …..ma le maschere che proprio un certo modello di società ci ha imposto… tanto che ci siamo persi le comunità.

    Si parlo anch’io di “….croste ossificate e grumi gelatinosi,….” (false credenze..il pensiero è illusione il corpo è realtà) per giungere attraverso questo “viaggio del ritorno” a quello che anche tu qui annunci citando un sommo filosofo…”….allo spirito leggero,ridente e danzante che Nietzsche aveva individuato nella categoria del “dionisiaco” non come stato mentale e conoscitivo ma come stato emozionale e sapienziale.”

    La saggezza dei folli è immensa……..come tu ben sai!

    E, si ci sono stato proprio nel 2000 avanti cristo …si avete capito bene …non so come fare a spiegarvi che tengo la moto del tempo e posso viaggiare nello “spazio tempo” e nei “campi oleografici” dei mondi multipli come mi pare e piace…..ve l’ho detto un sacco di volte che vi posso insegnare a costruirvi in casa la vostro moto del tempo …..

    E, “… poi, solamente poi, cominciare a ragionare del come questo “clown” rinato (o meglio ritornato nel futuro) si ripresenta nei bar, nella case contadine, nelle piazze ,nella varie ‘chiese’, musei ecc. e allora come saggiamente dicevano i nostri pratici antenati latini “ rem tene , verba sequentur”……conosci il senso delle cose da fare …. gli argomenti e i comportamenti verranno……”.

    Il senso delle cose ognuno le darà per “se stesso” stavolta dopo aver costruito la sua moto del tempo.

    Io un senso l’ho già trovato …… un teatro domestico!

    bremmm brummmm svwischhhhhh ….partooooooo!!!!!

    mi aspettano nel 2035…..a Cairano x7 …….

    Nanosecondo

    22 febbraio 2010 at 9:02 am

  13. KANT: “Critica del Giudizio”

    “in tutto ciò che eccita un riso vivace e scuotente, ci dev´essere qualcosa di contraddittorio; il riso è un affetto che scaturisce dall´improvvisa risoluzione in nulla di un´aspettativa tesa; è quindi centrale la violazione delle regole logiche secondo cui in tutto ciò che è capace di eccitare un vivace scoppio di riso deve esserci qualcosa di assurdo, allo stesso tempo però si richiede un´aderenza alla razionalità: la capacità di ridere corrisponde al talento di mettersi volontariamente in una certa disposizione d´animo in cui tutte le cose sono giudicate in modo del tutto diverso dall´ordinario, e pure conformemente a certi principi razionali che sono nella disposizione stessa”.

    citazione in giudizio di Kant….ero?
    Ma chi è sto Kant…..? uaooo che cosa culturale, assai che mi hanno scritto!! Non è che ci ho capito molto in verità delle cose che dice questo Kant….

    Forse voleva dire che se state imbronciati per le cose che vi ha detto l’altro giorno vostra madre, sorella, marito, figlio, cugino, qualche amico amica insomma ti tutti i sessi anche asessuati .. insomma, se qualcuno ve li ha fatte girare…..questa è l’occasione buona per venirci a trovare che ci facciamo …..

    LA FESTA “amorosa”
    della “COMUNITA’ RNCD”
    sabato 27 Febbraio 2010
    ore 20.00

    ed in quale via migliore di questa poteva stare la casa

    che ci accoglierà di Topo & Lanacotta
    se non in Via Amorosi, 53
    di San Salvatore Telesino (BN)

    le coordinate per il vostro navigatore satellitare…. se non ce l’avete compratevi una mappina…..

    +41° 13′ 11.40″, +14° 28′ 59.48″ (41.219832, 14.483188)

    http://maps.google.com/maps?q=&num=1&t=h&vps=7&jsv=207a&sll=41.219619,14.483634&sspn=0.002248,0.005659&ie=UTF8&hl=it&geocode=Ffb3dAId4vvcAA&split=0

    UAOO CHE FIGATA STA COSA DELLE MAPPINE SATELLITARI!!!

    L’INVITO e’ APERTO A TUTTI
    Insomma, portate pure vostra sorella , vostro fratello, la moglie il marito, figli, cognati, cognate, la zia, lo zio, il nonno, la sora cugina e il frato cugino, la commara ed il compare – sia quello di battesimo che di cresima e della prima comunione. Se volete potete protare pure i tesimoni oculisti del vostro matrimonio…che non vedete da tempo …..Se volete invitate pure i vicini di casa tanto è una festa tra amici ed amiche di fresca e vecchia data. Insomma, invitate chi volete. Sarà una festa autogestita…….. Ognuno che viene si porta la sedia per sedersi (la casa è vuota letteralmente e di fatto) e qualcosa da mangiare da condividere con gli altri. Considerate che non abbiamo ancora il conto corrente postale e accettiamo anche offerte in natura: polli, conigli, soppressate, uova fresche, provoloni , capicolli e prosciutti! Vi sarà rilasciata ricevuta.

    Più salato che dolce noi clown abbiamo un problema grosso non morir di fame……

    INGRESSO LIBERO (si paga all’uscita?)
    Be è tutto facoltativo e non obbligatorio certo almeno portate qualcosa da bere per brindare a chi si vorrà tesserare alla nostra associazione “Comunità RNCD”. La quota annuale al momento è stata fissata in 25 euro (comprensiva della copertura assicurativa obbligatoria per i soci volontari).

    VI ASPETTIAMO PUNTUALI ALLE 20,00.

    Abbracci Liberi
    Il Presidentissimo
    “Comunità RNCD”
    Nanos

    Nanosecondo

    22 febbraio 2010 at 2:21 PM

  14. Ho inserito qui alcuni filmati che mi sembrano un pò “simbolici” del “ritorno” alla campagna del clown.

    Non riesco a inserirli direttamente nel quil nel post come ho fatto con il blog della nostra associazione e quindi vi rinvio per la visione al ….

    http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/02/la-squola-di-clown-ad-aquilonia.html

    qui possiamo continuare a commentare.

    Al momento ho proposto a Enzo Tenore un’inziativa che si articola:

    28 MAGGIO 2010 (VENERDI’) POMERIGGIO ORE 17,00 ARRIVO PARTECIPANTI AD UNO STAGE DI CLOWN GIà IN PROGRAMMAZIONE; SISTEMAZIONE E GIRO VISITA PER AQUILONIA;

    29 MAGGIO 2010 (SABATO) DALLE ORE 9.00 ALLE 18,00 LABORATORIO CLOWN PARTECIPANTI ALLO STAGE, EVENTO CHIUSO;

    29 MAGGIO 2010 (SABATO) DALLE ORE 21.00 – 22.00 INCONTRO CON I CLOWN E L’ASSOCIAZIONE COMUNITA’ RNCD E ALTRE PER INIZIARE A DISCUTERE DELLA PROPOSTA DI REALIZZARE LA “SQUOLA CLOWN” AD AQUILONIA – INCONTRO APERTO A TUTTI;

    30 MAGGIO 2010 (DOMENICA DALLE ORE 9.00 ALLE 18,00 LABORATORIO CLOWMìN PARTECIPANTI ALLO STAGE;

    30 MAGGIO 2010 (DOMENICA) DALLE ORE 21.00 ALLE 22.00 IMMAGINIFICO SPETTACOLO DEI CLOWN PARTECIPANTI ALLO STAGE, EVENTO APERTO A TUTTI.

    CIA NANOS

    Nanosecondo

    23 febbraio 2010 at 9:14 am

  15. EDDA , ma non lo sapevi che anche gli angeli tengono le orecchie lunghe…….. a sinistra nella foto è Rosy, l’ho incontrata a benevento è un’asina femmina e si voleva fidanzare con me. Gli ho detto che ero impegnato. In verità gli ho detto una bugia….. e lei se ne è accorta e mi ha dato un morso sul braccio. Mi voleva tenere con lei. Poi sono dovute andare via, ma gli ho dato un bacio sulla fronte. Cio un brutto rapporto cone le femmine io …..sai com’è. solo che da allora quando sbadiglio raglio per non parlare quando dormo e sogno..

    Nanos

    Nanosecondo

    23 febbraio 2010 at 8:18 PM

  16. Questa mattina ho telefonato a Paola la ragazza di cairano della pro loco per capire come muoverci anche per l’organizzazione del lab esperenziale clown “alla rciwerca del tuo clown…ma se trovi qualcos’altro va bene lo stessso” …ch eho proposto all’organizzazione dell’evento cairanox7.

    Le date del laboratorio sono già indicate nella proposta e vanno dal 12 al 15 giugno (quattro giorni dalle ore 9/18 frequenza obbligatoria nei quattro giorni per max 14 partecianti).

    L’idea iniziale era quella di dedicarlo ai ragazzi di Cariano e ai comunitari provvisoriamente disponibili.

    Parlando con Paola a telefono mi ha detto che ne sono rimasti pochi li di giovani e saranno quasi tutti impegnati per Cairanox7 (gli ho detto che non guasterebbe che fossero tutti vestiti da clown – nella tradizione contadina – (uaoo che genialata) o da anime perse….clown!!! (altra genialata!!!)
    anche se l’invito è a rivolgere a tutti i “giovani di spirito” più che di età e quindi allargato ai 18enni fino ai 105enni accompagnati dai loro genitori.

    E, chiaro che l’invito in questo senso va allargato agli altri comunitari provvisori che vogliono mettersi in gioco anche dei comuni vicinori ed anche ai ragazzi di Aquilonia.

    Questa potrebbe essere l’occasione per unire l’utero al dilettevole nel senso due piccioni con una trave, per costruire quel gruppo base che si possa avvicinare all’esperienza della “squola clown rurale” di Aquilonia.

    So che a giorni ci sarà un’incontro per l’organizzazione di Cairanox7 (non so se potrò parteciparvi, per altri impegni dell’associazione) ma mi farebbe piacere se le due cose (cairanox7 e Aquilonia) potessero unificarsi in qualche modo come esperienza con riferimento specifico a questa mia (nostra) proposta per trovare un unico comun detonatore.

    Insomma, l’idea di fare un seminario nel corso di Cairanox7 sul “la figura del CLown, coluns, contadino, lo zotico, l’inurbano,(sottotilo “il ritorno”

    Spero cosi di aver dato anche qualche (indiretta o diretta, anche se un pò storta) risposta alle osservazioni ed ai commenti che avete fatto al post.

    uaoo , cia nanos

    p.s. fateme sapè che ne pensate …

    Nanosecondo

    24 febbraio 2010 at 1:14 PM

  17. Ne penso bene!

    Salvatore D'Angelo

    24 febbraio 2010 at 2:51 PM

  18. Carissimo Mercurzio,
    eppure dovresti sapere che i clown vivono nel “qui ed ora” che non rappresenta il “presente” ma il “sempre”.

    Giusto per darti un idea quano vedi un clown per strada è come quando la sera puoi vedere le stelle. Sono reali? Stanno li eppure non ci sono più. Tu vei una luce che forse già si è spenta migliaia di anni fà. Insomma, quella stella luminosa nel cielo è presente a te nella sua luce adesso ma è anche passato nel senso che non c’è più e quindi è futuro.

    Per un clown un nanosecondo o mille anni è la stessa cosa.. Egli come dico spesso è uno “stato di grazia” per questo è anche mutietnico e interculuturale.

    E, poi lo dovessi sapere anche tu che lui parla alla sorgente della parola “il soffio”.

    Sulla questione del “ritorno” ti chiedo se ti va di leggerti questa cosa che ho scritto nel blog della nostra associazione perchè è una questione tutta aperta e spero che avremo possibilità di ritonarci …..

    http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/02/il-ritorno.html

    cia nanos

    Nanosecondo

    26 febbraio 2010 at 1:28 PM

  19. Essere clown in questo momento è tutta la mia attenzione ed intenzione e sto aggiustando il tiro perchè mi sento un compositore al centro del mio componimento metto la gratitudine: io mi piaccio!

    E poi la contemplazione del paesaggio e della natura, perchè sono contro gli antidepressivi.

    Gia se vi sentite depressi uscite fuori e guardate il cielo . Concedetevi il tempo perchè il tempo non scorre inutilmente e così imparerete a calamare la sofferenza.

    Se poi non vi passa stendetevi se potete e ascoltate gli uccelli e tutti i suoni della natura. Cosi vi sentirete vivi.

    Poi se incontrate uno sconosciuto abbracciatelo prima per almeno dieci minuti , ma bastano anche cinque, e poi prendegli la testa tra le vostre mani e ditegli “ti voglio bene”.

    Oggi il mio sogno è restare bloccato in un ascensore con due persone che si odiano e farli uscire abbracciati e che si dicono “ti amo”.

    Ieri sono morti 30.000 bambini di fame ma nessun telegiornale ne ha parlato.

    Ecco si sono intenzionato a costruire “una strategia d’amore”

    La civiltà è il suo malcontento e la “malattia mentale” non può che essere una “risposta sana” ai modelli della nostra società.

    Uomo paziente: malato sociale! Uomo incazzato: guarito biologico!

    Quindi non più psicotico ma eccentrico!

    Insomma se tengo un amico sincero e un pezzo di pane ed un fuoco per riscaldarmi il cuore che problema ho?

    Ora chiedetevi qual’è il mio amore: fidanzato o alla fidanzata; ma se non ne avete la potete fare a qualsiasi altra cosa.

    Insomma come Pablo Neruda fate anche voi una ODE al LIMONE , o ad un CARCIOFO….. e coglietene tutta la poesia e la bellezza.

    Per questo voglio andare ad Aquilonia passando da Cairano per fare dichiarazioni d’amore a tutti …muri, alberi, paesaggi, arbusti, pietre, piazze, panchine, cani e gatti, giovani e vecchi, ed abbracciarmeli tutti.

    Insomma voglio fare una squola dove si insegnino “NUOVE STRATEGIE D’AMORE”. Ho letto un sacco di programmi scolastici ma non ci sono lezioni “D’AMORE” o sull “AMORE”.

    Nelle scuole militari si insegnano le “strategie di guerra” ma in nessun altra squola si insegnano “STRATEGIE DI AMORE”.

    E, poi dobbiamo anche insegnare ai nuove Clown “Dottori” come si fà a curare le malattie, prendendosi in cura la persona.

    Bisogna fare visite domiciliari dedicando almeno quattro ore per pazienti e semmai farsi invitare anche a cena per farsi raccontare tutte le storie di famiglia …e già per curare la malattia va curata la famiglia.

    I Clown Dottori devono avere molta pazienza deve prendersi cura della persona e aspettare che la malattia passi.

    Ecco perchè sono intenzionato e determinato a fare la squola di clown dottori ad Aquilonia.

    Dobbiamo eliminare la teconologia degli ospedali che ha preso il posto della mano e del cuore del medico e sostituirle con una canzone di cuori infranti …essere patetici porta sofferenza …ma se la uso in maniera parodossale ..mi porta a ridere.

    Ai pazienti in procinto di fare il grande passo (morire) dovremmo regalare un pacco di terra con i vermi. Oppure leggere le cartoline dei morti di Franco Arminio, so di una struggente e potentissima ironia comica li uso nel mio laboratorio alla ricerca del tuo clown….(E, si morire prima per non morire)….e rinascere …uomo intero: clown.

    La stessa nostra strategia d’amore deve considerare che l’amore ed il sentimentalismo la stessa poesia è una espressione momentanea …noi nella nostrategia di amroe dobbiamo e stiamo privileggiando “LA COMUNITA’ DEL VIVERE” anche se “provvisoriamente.

    Lo stesso Franco finalmente comprende di come sia importante per lui come scrittore e poeta vivere in una “comunità che vive”.

    Adesso mi chiedo come possiamo fare per trasferire questa strategia d’amore?

    Nanosecondo

    4 marzo 2010 at 1:01 PM

  20. OPS …..approposito oltre a rispondere alla domanda “come possso trasferire la mia strategia d’amore”

    DITEMI ANCHE QUAL’E’ LA VOSTRA PER I PROSSIMI CINQUE ANNI.ANCHE PER TITOLI utilizzate lo schema:

    Nome e Cognome

    età

    professione

    hobby

    desideri

    titoli della mia strategia d’amore:

    A)

    B)

    C)

    D)

    E)

    F)

    G)

    (ne potete aggiungere altri)

    P.S. per approcciarvi in maniera giusta fate prima un elenco di tutte le cose che amate…)

    Nanosecondo

    4 marzo 2010 at 1:48 PM

  21. Nel laboratorio Clown che propongo

    “Alla ricerca del tuo clown … se trovi qualcos’altro và bene lo stesso”

    c’è un esercizio incentrato proprio su questa frase e quando “IO SONO”…… (parlo) e così ognuno a turno inizia a parlare del “se” (senza accento).

    La parola prende contatto con la “realtà”, che non è più pensiero ma è “memoria biologica” essenza della nostra realtà. E’ un pò una parola magica perchè nel mentre “io sono”, “io creo”!

    Il pensiero, la “credenza” controlla la percezione; la percezione controlla il comportamento ed i geni; La percezione riscrive i geni ed il comportamento. Riscrivere la credenza da la possibilità di riscrivere la percezione. Riscrivere la percezione significa poter riscrivere i geni ed i comportamenti.

    E, se mi accade quello che mi accade è perché “IO SONO” perché quella memoria biologica è la sola che nominandola mi fa vivere la mia realtà, (in psicologia si va alla ricerca degli schemi madre).

    Solo così, “nominandola” è possibile cambiare la “realtà” che non mi piace. E ciò può avvenire solo, immaginandone una diversa, senza volontà semplicemente immaginandola.

    Nella sostanza attraverso il (mio) Clown Nanosecondo non sono “fuggito” dalla mia “realtà” ma dalla mia “verità” cercando attraverso la fuga (Elogio alla Fuga di Henry Laborit) di recuperare quella parte autentica di me: la mia “realtà biologica” che non più in armonia mi faceva star male.

    Il clown creatura immaginaria del “se” – “se” senza accento (non affermativo , ma evolutivo), come “ponte” tra la nostra verità e la nostra realtà -creatura molto più reale che di fantasia, l’unica che ci può permettere di “navigare fuori dalle rotte abituali” per ricostruire anche una nuova comunità “provvisoria-mente” serena. La serenità è una disciplina.

    E, si il clown “strumento sociale” per ricostruire una nuova comunità anche se “provvisoria-mente” che non usi “eros …sapere e potere” nella sua esclusiva formula ma che possa ripristinare il vero senso dell’amore a partire dal quotidiano, e per far rivivere la stessa democrazia.

    Ma qual’è la nostra strategia d’amore?

    Il clown è una “creatura” che può riuscire a far vivere le tre dimensioni dell’amore:

    EROS ( Io > Altro ) : Amore sensuale caratterizzato dal voler possedere l’altro (Sensualità). Io voglio possedere te perché sei mio. “Voglio esclusivamente il mio bene”. Desiderio sessuale del corpo;

    FILIA ( Io = Altro ) : Amore che si fonda su un rapporto relazionale libero, paritario, senza alcuna velleità di possesso (Amicizia). Tu ed Io siamo sullo stesso piano. “Desidero il bene d’entrambi”.

    AGAPE ( Io < Altro ) : Amore che diventa totale dono di se (Carità). Io mi dono liberamente a te. "Per me il tuo bene è più importante del mio".

    Ogni tipologia d'amore sopra descritto genera una sua specifica modalità relazionale tra le persone coinvolte.

    Secondo questo schema, ogni persona dovrebbe saper vivere questi tre tipi di relazione a secondo della situazione. Purtroppo, in moltissimi casi non è così.

    Tutti riescono a vivere la dimensione della sensualità caratterizzata da un egoistico voler possedere o essere posseduti. Pochi riescono ad instaurare liberi rapporti d'amicizia e d'amore senza chiedere niente in cambio.

    Ed è sempre più raro trovare chi vive la stessa carità (il vero senso del dono, non pietista) nella propria vita.

    Il Clown è di per “se” la mediazione delle “pratiche” corporee, avendo coscienza che la materia, il nostro corpo, è “vuoto-vuoto” e l’unico che lo può riempire è lo spirito, per questo il Clown è: “uomo intero”.

    Il Clown è colui che vi può accompagnare e guidare nel viaggio avendo coscienza che:

    “Mio Padre che faceva l’autista di camion mi diceva sempre: non andare di fretta tanto quando arrivi sei già lì che ti aspetti da un pezzo.”

    Ora chiediamoci qual'è la mia strategia d'amore?

    Nanos

    Nanosecondo

    5 marzo 2010 at 8:50 am

  22. Al momento abbiamo una piccola variazione sulle giornate che ho proposto in precedenza (anche qui in questo post ad Enzo Tenore) per un’inziativa che si dovrebbe tenere a Aquilonia: le nuove date sono:

    31 MAGGIO 2010 (LUNEDI’) POMERIGGIO ORE 17,00 ARRIVO PARTECIPANTI per lo STAGE DI CLOWN GIà IN PROGRAMMAZIONE (ltimo incontro in programma); SISTEMAZIONE E GIRO VISITA PER AQUILONIA;

    1. GIUGNO 2010 (MARTEDì’) DALLE ORE 9.00 ALLE 18,00 LABORATORIO CLOWN PARTECIPANTI ALLO STAGE, EVENTO CHIUSO;

    1 GIUGNO 2010 (MERCOLEDI’) DALLE ORE 21.00 – 22.00 INCONTRO CON I CLOWN E L’ASSOCIAZIONE “COMUNITA’ RNCD” E ALTRE PER INIZIARE A DISCUTERE DELLA PROPOSTA DI REALIZZARE LA “SQUOLA DI CLOWN DOTTORI” AD AQUILONIA – INCONTRO APERTO A TUTTI;

    2 GIUGNO 2010 (MERCOLEDI’) DALLE ORE 9.00 ALLE 18,00 LABORATORIO CLOWN PARTECIPANTI ALLO STAGE;

    2 GIUGNO AGGIO 2010 (MERCOLEDI’) DALLE ORE 21.00 ALLE 22.00 IMMAGINIFICO SPETTACOLO DEI CLOWN PARTECIPANTI ALLO STAGE, EVENTO APERTO A TUTTI.

    CIA NANOS

    P.S. LA PRECEDENTE DATE DI FINE MAGGIO è STATA SPOSTATA A QUESTE DI GIUGNO PER MOTIVI ORGANIZZATIVI DELLO STAGE CLOWN.

    Nanosecondo

    5 marzo 2010 at 9:22 am

  23. Tempo scrissi questo racconto immaginifico, relativo anche all’incontro in Egitto con il mio Nano-Bes..il deo dell’allegria e della gioia …….si scolava dei boccali di birra….ops lo sapevate che la birra l’hanno inventata gli Egiziani oltre 4000 anni fà…..uaoo

    http://www.girodivite.it/Il-Clown-Nanosecondo-alla-ricerca.html

    Nanosecondo

    17 marzo 2010 at 11:46 am


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