COMUNITA' PROVVISORIA

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LETTERA all’ IRPINIA

polaroid_bramea1.jpg cara irpinia

terra di grano e nocciole, di vino e castagne, terra di nuvole e silenzio,

ti scrivo da una strada di avellino che si chiama corso europa, una strada dove sta iniziando il traffico della mattina. si annuncia una bella giornata di sole, ma pochi dei tuoi figli se ne accorgeranno: si parlerà, parleremo anche oggi del frastuono che facciamo con le frasi che stanno nell’aria e non si posano da nessuna parte. la politica è un polline che produce allergia, un polline che è entrato nelle case mostrandoci ogni sera politici che sono diversi tra loro come possono essere diverse due gocce d’acqua.

tu, cara irpinia, vorresti che i tuoi figli non aprissero altre strade, non alzassero altre palazzine. ti piace chi ara e semina, chi sa potare un albero, chi pianta una vigna. ti piace chi legge, chi vive la sua vita in una quieta passione, guardando i figli che crescono, i genitori che muoiono. guardare e aiutare. commuoversi e aiutarsi. essere dolci.

cara irpinia, i tuoi figli hanno dovuto sempre combattere e questo ha seminato nel loro sangue paura e diffidenza. ma adesso c’è bisogno di amare l’epoca stracciata in cui ci troviamo, c’è bisogno di ricucirla giorno per giorno, ora per ora. è questa la rivoluzione a cui siamo chiamati. ci vuole una tensione religiosa, un’adesione alla sacralità del reale e non ai gorghi mediatici in cui annegiamo.

domani cara irpinia io proverò a festeggiarti insieme ad altri amici in un posto assai bello, costruito quando il silenzio e le parole erano cose precise, quando il mondo non era ancora entrato in questa isteria di consumarsi, di cancellarsi.

la politica in tutto il mondo e anche in questo angolo piccolo non dice alle creature del mondo di fermarsi, di raccogliersi e abbracciarsi, ma istiga a produrre nuove merci e a consumarle. viviamo in un delirio in cui l’unica grande moneta che possediamo, la terra tonda, viene nascosta dai coriandoli prodotti dalle zecche di Stato.

Dietro a questi coriandoli vanno quelli che nei prossimi giorni anche qui diranno che vogliono rappresentarti, che vogliono risolvere i tuoi problemi, ma tu, cara irpinia, sai benissimo che il tuo problema sono proprio queste persone e non importa il partito in cui militano, non importano le cose che dicono.

noi, cara irpinia, domani per te ci ritroveremo in un monastero senza nominare nessun dio, ma spezzando il pane, leggendo poesie, ascoltando canti antichi.

la nostra non è una fuga, non chiudiamo gli occhi. anzi, li terremo bene aperti nei prossimi giorni. avremo uno sguardo implacabile e un giudizio severo e semplice.

tra quelli che vogliono curarti, cara irpinia, ci sono persone di cui non abbiamo alcun bisogno, mestieranti della politica che vengono da un tempo in cui si pensava che il mondo voleva essere modernizzato. invece il mondo voleva semplicemente fare il suo mestiere che è quello di essere un mistero, un mistero in cui girano per un poco, per un attimo tutte le nostre vite.

allora, ci vediamo domani cara irpinia. staremo insieme a te tutto il giorno. porteremo quello che siamo e scusaci se saremo ancora un pò sospettosi, scusaci se avremo poca religione, se avremo passioni incerte e volubili, scusaci se non ci ricorderemo dei giovani che da qui partirono per le guerre o per vincere la fame. scusaci se abbiamo dimenticato che un paese è una cartilagine delicata e non un osso da spolpare.

non ti chiediamo niente, cara irpinia. vogliamo solo farti compagnia, festeggiarti nella bella luce di febbraio, lo facciamo anche per chi sta nelle spine di una malattia e non può venire, anche per chi sta nel groviglio delle sue miserie spirituali e non può credere alla nostra voglia di fare una comunità che forse non abbiamo mai avuto, una comunità provvisoria, perché quelle del passato erano comunità definitive, chiuse e violente, immobili nel perseverare la debolezza dei deboli e la forza dei forti.

adesso, cara irpinia, possiamo intrecciare le nostre debolezze perché sono rimaste solo quelle, adesso possiamo intrecciare le nostre paure perché sono rimaste solo quelle.

quello che ci puoi dire tu, cara nostra terra, è che possiamo disubiddire alle nostre debolezze e alle  nostre paure. eccola la nostra politica, l’abbiamo trovata. è sul confine tra ciò che non vogliamo essere e ciò che possiamo essere.

aiutaci tu, cara terra, aiutaci a pregare in allegria, aiutaci a guardare, portaci nuove braccia per tenerci stretti, lascia che il nostro cuore batta e si muova come le spighe del tuo grano, i grappoli della tua uva.

noi vogliamo andare dietro il paesaggio, vogliamo servirlo. siamo noi i ministri dell’ambiente e non certi squallidi personaggi che ancora compaiono sugli schermi.

siamo noi , cara irpinia, che continueremo ad amare ogni tuo angolo e non importa se non faremo abbastanza, se non saremo lucidi e composti.

tu aspettaci domani, apparecchia per noi un grande cielo azzurro. guardaremo gli alberi che stanno per finire il loro inverno, guarderemo pietre antiche, le proteggeremo come una cagna protegge i suoi cuccioli.

questa è la nostra domenica, la offriamo a te, a chi ti ha costruita e a chi ti ha oltraggiata. saremo attenti, ti porteremo attenzione. perché l’amore è attenzione, perché la politica è raccogliersi e pensare insieme a cosa vogliamo, a cosa possiamo diventare.

23 febbraio 2007

questa lettera non ha una firma; è una preghiera della comunità dei cittadini della nuova irpinia

nella foto la ‘bramea’ , rara farfalla che ancora sopravvive al confine tra l’Irpinia e la Lucania

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Written by comunitaprovvisoria

23 febbraio 2008 a 7:50 am

14 Risposte

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  1. cara comunità
    dopo aver letto ho capito che sono un’ irpino
    fino in fondo
    grazie per queste parole, chiunque le abbia scritte
    sto piangendo e non voglio che pianga più questa terra
    uniamo le nostre anime, uniamo la nostra forza,
    spezziamo le reni a chi ha portato qui i veleni

    domani sarò con voi

    rodolfo

    23 febbraio 2008 at 10:00 am

  2. Gentile ….,
    innanzitutto complimenti per la “vivacità” di Comunità Provvisoria che è ormai diventata, anche per me, una breve tappa quotidiana fatta di nuvole, veloci domande e … sottili speranze.
    Mi è piaciuto in maniera particolare, il fatto che per il cinema si vada a Lioni, per la pastarella a Grotta, come se ci fossero dei segnali specifici, nascosti tra gli alberi e le colline, e i percorsi da –> a fossero tutti un solo spazio, che respira e pulsa, dal Pollino alla Maiella, chiamato, di volta in volta, o Comunità, o speranza o …
    nostalgia.
    Una Civiltà del Luogo, molto differente da quella Civiltà del Tempo che è invece stampata nel mio DNA, ma che proprio per questo mi attira moltissimo.
    ( a proposito del Tempo, non sente che …
    forse … i tempi stanno improvvisamente cambiando, e che potremmo
    riprendere la “transumanza” dalla Comunità Provvisoria verso la … Comunità civile ?)
    Vi auguro una splendida domenica al Goleto, con l’unica, personale tristezza, di non poter purtroppo essere dei vostri
    suo p.f.

    p.f.

    23 febbraio 2008 at 10:57 am

  3. il programma della giornata del 24 febbraio al Goleto è in :

    https://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/02/23/eventi-della-comunita-provvisoria/

    comunitaprovvisoria

    23 febbraio 2008 at 11:55 am

  4. Caro Franco, e cari amici provvisori.

    Sì, dunque l’Irpinia. Io non so cos’è oggi. Prima lo sapevo: era quella che mi avevano insegnato i “vecchi” (scuola, famiglia, società, eccetera). Quella che corrispondeva a un’istituzione creata dagli uomini. Oggi io tendo insieme a ridimensionare “l’Irpinia” e ridisegnare tutti i territori in chiave di riordino europeo (semplificando: la triade Nuovo Municipio-Regione (l’Italia)-Nuovo Stato Europeo): la geografia, come si sa ormai, è un’opinione e soprattutto è un’opinione politica.

    Senza fughe in avanti, e quindi tenendo conto delle vecchie istituzioni passate e delle vecchie geografie passate, da alcuni anni quando penso all’Irpinia, cioè a un territorio dove si può costruire e immaginare qualcosa di “unico” e di “particolare”, penso all’Alta Irpinia. E anche qui, non all’Alta Irpinia delle istituzioni (magari ridicole, tipo Comunità Montane) ma a quella “reale”, quella delle nuove istituzioni (il “Nuovo Municipio”, per quanto mi riguarda), quella della striscia di montagne che dalla “porta” di Volturara (o di Montemarano?) si inoltra verso il Vulture e l’inizio della pianura pugliese (con la “frontiera” Monteverde). Un territorio che, nonostante guasti e scelte sbagliate della sua classe dirigente (e, ovviamente, della sua popolazione: non esistono, per le persone autenticamente libere, gli “innocenti”), preso “per intero” rappresenta una forza e un’ “offerta” davvero grande, nonostante la crisi evidente. Si va da: centri storici ancora fiori all’occhiello nonostante guasti ovunque (Bagnoli Irpino, Nusco, Guardia dei Lombardi, Cairano, Bisaccia, Calitri, Monteverde, eccetera); varietà di “verde” e di alture (Cervialto, Terminio, Formicoso, eccetera) da far invidia a chiunque; prodotti tipici molto interessanti nonostante i fendenti menati in passato all’agricoltura da classi dirigenti poco lungimiranti. Per poi continuare con: tessuti industriali “disordinati”, e magari in crisi e da riformare, ma che hanno cose da “esprimere” e da rilanciare; un artigianato in fortissima crisi ma da salvaguardare e soprattutto da reinventare. Certo ci sono mancanze assolutamente ingiustificate: penso al versante culturale, dove qualche organismo che c’è o è fuorviante e carente (tipo “Centro Sergio Leone” di Torella dei Lombardi) o ha un’impostazione arretrata e reazionaria (tipo “Centro della poesia del sud” di Nusco). Invece il territorio avrebbe bisogno urgente di 7/8 grandi strutture culturali molto avanzate, disseminate nei centri storici, veri e propri servizi alla comunità oltre che fiori all’occhiello per i visitatori.

    Come vedi, il vecchio vizio politico non mi abbandona. Invece è bello concentrarsi sulla giornata di domani. Speriamo sia una giornata di sole e chiarore (la luce, soprattutto quella senza un grammo di foschìa, è fondamentale per godersi il nostro paesaggio). Speriamo vengano a trovarci, oltre i vecchi amici, persone nuove, con cui discutere di questa curiosa esperienza della Comunità Provvisoria. E speriamo nascano nuove amicizie.

    Con affetto
    Michele Fumagallo

    michele fumagallo

    23 febbraio 2008 at 12:40 PM

  5. che mega articolo non perdete un colpo. un saluto e un grazie dal quartiere più piatto del mondo…

    sergio gioia

    23 febbraio 2008 at 3:56 PM

  6. Bravo Sergio
    anche se questo non è articolo ma preghiera.
    Le preghiere da cui ripartire.

    anna lettieri

    23 febbraio 2008 at 11:53 PM

  7. A volte capita di passare la serata da amici e per puro caso, la conversazione cade su un argomento qualsiasi. Oggi no! L’argomento sarà attuale. Attuale: ciò che è ora e non più subito dopo. Ciò che trascorre. E’ facile occuparsi del passato. IL passato è più facile da leggere. Uno si volta all’indietro e potendo, dà un’occhiata. Ma oggi al Goleto sarà è un’altra storia, credete. Adesso si sta facendo sempre più tardi. Allora chiunque Tu sia, vieni, con noi. La nuova IRPINIA Ti aspetta.
    ant.

    antonio luongo

    24 febbraio 2008 at 12:52 am

  8. leggo i commenti alla lettera nel cuore della notte. negli ultimi dieci giorni avrò dormito si e no trenta ore.
    e domani mi attendo l’onda di chi arriva al goleto e quella di non arrivo.
    sto, ci stiamo facendo del bene
    oppure sto, ci stiamo facendo del male.
    il dubbio non ha senso, sono per la prima ipotesi, ma l’ora è quella che è, l’alba è lontana
    e spero che il sonno degli amici non sia pieno di incubi.
    io l’amicizia la sentivo molto a quindici anni e quel sentimento mi sta tornando. sto imparando nuovamente l’amicizia. ho cominciato con questa terra, adesso sento che potrei pure amarla chi ancora la abita.
    armin

    franco arminio

    24 febbraio 2008 at 4:03 am

  9. rinunciamo all’ultimo istante
    grande purtroppo
    problemi non rinviabili
    alla prossima
    rimane fermo il progetto da iniziare, dal pollino alla maiella
    rstiamo ij contatto, continueremo a leggervi sul blog

    da sulmona

    24 febbraio 2008 at 10:01 am

  10. grazie, terremo strette queste parole, vicino al cuore (nel portafogli)!

    maynardo

    24 febbraio 2008 at 3:40 PM

  11. Per favore io avevo scritto prima , cioè prima di luca battista, e cavolo lasciate come sono i commenti!Gaetano

    Gaetano Calabrese

    25 febbraio 2008 at 12:53 PM

  12. Nel settembre del 2002, grazie a Paolo Valdemarin e a una inchiesta sul Sole, aprii il mio blog.
    Piano piano tornai a vivere.
    Potevo esprimere le mie idee in tranquillità…..da casa a casa.
    Mi ricordo i primi commenti amichevoli di Capitan Nemo.
    Potevo finalmente mettere tutti i materiali che avevo accumulato, conoscere nuovi amici, abbandonare le nevrosi politico-competitive degli anni precedenti.
    L’anno scorso feci un seminario a Viterbo con i blogger…..fu tornare a vivere di nuovo…sorridere…scherzare…che bello.
    Oggi rieccomi a informarmi, a leggere, il blog è un’arma da guerra…

    E soprattutto sentirmi parte di una nuova comunità, sinergica con le precedenti e con il mio lavoro, e tornare a pensare e progettare, un un ambiente di stima condivisa e di tolleranza.
    I blog mi hanno fatto un enorme regalo: una esperienza di rete di nuovo serena e positiva, e anche più profonda di quella precedente.
    E soprattutto. La loro potente viralità: i blog vivono sul benessere dell’individuo, si moltiplicano, eravamo 1500 nel 2002, ora siamo oltre cinquantamila, con tendenza ad aggregarci in comunità.
    Crisi del 2002, tiè.
    Le reti civiche collettive non hanno funzionato in Italia?
    Vai coi blog! Le rifaremo di qui….
    dal blog di peppe caravita alla comunità ex-provvisoria (ora di recupero)

    beppe caravita blog

    25 febbraio 2008 at 5:08 PM

  13. Io credo che questo è un momento storico.
    Si profila la possibilità di avere un campo sgombro da personaggi che hanno gestito per mezzo secolo la politica provinciale.
    De Mita escluso, Mancino al Csm, la D’Amelio a casa per la vicenda giudiziaria dei sei mesi di carcere, De Luca resta in regione, Giuditta e Aurisicchio vanno in pensione prima del dovuto, e Casini ci annulla tutto?
    dal blog di ciro aquino , avellino

    ciro aquino blog

    25 febbraio 2008 at 5:22 PM

  14. bella l’Irpinia….

    osolemia

    27 febbraio 2008 at 4:23 PM


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