COMUNITA' PROVVISORIA

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formicoso for ever

“andrettany” su you tube mi segnala questo video; è di qualche anno fa; l’ho guardato. non è stato un buon modo per iniziare la giornata

Written by A_ve

10 giugno 2008 a 9:18 am

5 Risposte

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  1. signori, da qualche giorno in pratica non commenta più nessuno, o ci diamo una mossa o propongo a me e a quei pochi che ancora scrivono di arrampicarci sul terminio, tenerci per mano e buttarci di sotto…

    sergio gioia

    10 giugno 2008 at 5:14 PM

  2. mi riaffaccio in questo spazio per portare alcune mie considerazioni che nulla hanno a che vedere con la questione dei rifiuti e del formicoso che da un po’ di tempo hanno monopolizzato le discussioni su questo blog.
    Al di la del fatto che le persone che “sbirciano”( termine infelice: la rete è un luogo di comunicazione aperto e libero) siano più o meno numerose, gli interventi sono sempre meno numerosi e sempre più monolitici, forse sarebbe il caso di avviare un momento di riflessione aperta e condivisa, senza timori e con la disponibilità ad accettare di poter sbagliare…
    Sarebbe un peccato non farlo.
    Questo blog nonostante i suoi limiti e le sue imperfezioni, rimane un’occasione unica e importante di intrecci comunicativi tra irpini, autoctoni e migranti, a patto che la sua struttura sia meno piramidale e più reticolare. Come nei processi conoscitivi anche in quelli comunicativi il carattere reticolare assicura la varietà dell’informazione e della comunicazione ed è appunto la varietà e la reticolarità che fanno si che tutto quanto venga detto non diventi rumor ma vero processo comunicativo.
    E’ ovvio che in un blog il messaggio può non essere recepito come nelle intenzioni di chi vuole comunicare e che il contesto di chi riceve può modificare il messaggio…questo però non vuol dire che un contesto potenzialmente fuorviante non possa essere travalicato. Ciò avviene se il messaggio è inserito in un sistema di relazione, se la comunicazione si instaura su un piano orizzontale e non verticale…
    Con l’auspicio che questo spazio torni ad essere un luogo di incontro/scontro dove le divergenze più che le convergenze contribuiscano a fare conoscenza e a creare veri contesti comunicativi.
    Cordialmente…(come sempre).

    m.rosaria

    10 giugno 2008 at 5:38 PM

  3. a volte il silenzio vale più di tante parole…
    …sicuramente la cp ha i suoi visitatori giorno dopo giorno, ora dopo ora;
    se tanti si limitano ad affacciarsi, come me, non è poco conto.
    E’ calata una fitta nebbia e pure i sentimenti si sono offuscati…io sento una certa tristezza…
    formicoso, silenzio sconfinato che ondeggia al vento come mare verde
    discarica, paura di cosa sarà, paura che le economie criminali arrivino fin qua…
    rifiuti, risorsa o morte..

    sole presto schiarisci ogni cosa
    f.g.

    fiorella guerriero

    10 giugno 2008 at 6:24 PM

  4. Toc Toc c’è nessuno?

    Ma chi è nessuno? Un Naufrago? E, perchè come Ulisse non cerchiamo tutti di tornare sull’isola che non c’è …..Cairano per tornarci a fare tante coccole?

    Ieri sono stato a telefono più di un’ora con una giovane comunitaria porvvisoria piangeva. Era di un triste disperato che non sapeva più cosa fare di lei e del suo fare.

    Più che chiederci cosa fare ci dovremmo chiedere “come fare”. Lo so eè cosa difficile ma l’entusiasmo che era nato intorno alla istituzione dell’associazione ALTURA mi sembrava significativa di una voglia del “come fare” per realizzare chi sà anche un prospettiva di lavoro per “guide e sentinelle” del parco.

    Apopartengo a quella categoria di umani che si deve ritenere fortunato. Ho vissuto bene la mia vita e forse avrei potuto fra di meglio ancora per lasciare il mondo un pò meglio di come l’ho trovato io. Eppure i miei figli (età 29,19 e 17) anche loro li vedi un poò smarriti.

    Per cambiare tutta questa tristezza in gioia dovremmo prima comprendere che fino ad oggi abbiamo seguito solo dogmi e falsi miti: la valle di lacrime.

    Vi suggerisco di leggervi il Vangelo di San Tommaso. Lo sò è considerato apocrifo dalla chiesa eppure credo che in quelle parole ci siano nascoste grandi verità per ognuno di noi.

    Se solo potessi comprendere che tutto quello in cui noi crediamo si (può) realizzare, comprenderemmo che lo stesso cambiamento deve partire prima da ognuno di noi e poi la stessa società (realtà) può cambiare.

    Il vero miracolo che questa comunità provvisoria può fare è proprio questo: offrire a tutti una speranza di futuro per tutti superando il concetto della “valle di lacrime”.

    Uacc Uaa
    Nanosecondo


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