COMUNITA' PROVVISORIA

terra, paesi, paesaggi, paesologia _ il BLOG

Al Formicoso, dieci anni fa, ….

di Michele Fumagallo.

Gli articoli che seguono, spesso brevissimi, sulla questione rifiuti-Formicoso, li ho scritti su “Il Manifesto” dal dicembre 98 al novembre successivo.

Li metto quì un po’ per documentazione di una lotta che, come sanno le persone sagge, “viene sempre da lontano”, un po’ per farmi perdonare perchè non potrò seguire, giornalisticamente parlando (ma a noi del giornalismo, ovviamente, non ci frega più di tanto), le questioni legate ai rifiuti avendo smesso da alcuni anni di fare la cronaca sul mio giornale.

Sono pezzi di cui un po’ mi vergogno data la superficialità e la ripetitività di alcuni di essi, ma li offro anche per documentazione di un buon “uso continuato delle notizie locali da parte di un giornale nazionale”. Non avviene spesso questo, anzi non avviene quasi mai. Ed è una grande questione irrisolta tra il giornalismo cosiddetto nazionale (ma che vuol dire?) e il giornalismo cosiddetto locale (ma che vuol dire?). Non che il merito sia in questo caso tutto del giornale nazionale in questione, perchè ahimé, anche il mio giornale ha sofferto e soffre in continuazione di un “centralismo” che, lungi dall’essere coordinamento centrale delle notizie, è invece spesso pura centralizzazione.

La discussione sarebbe lunga e ci porta troppo lontano dalla questione che ci interessa, cioè dalla lotta per la valorizzazione autentica di un territorio italiano ed europeo, l’Alta Irpinia.

(chi vuole puo’ scaricarsi il file degli articoli in formato *.pdf, cliccando qui)          


12-12-1998 – RIFIUTI
“Nessuno tocchi il Formicoso”
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

L’appuntamento è per sabato 12 dicembre (alle ore 17) al centro Anziani di Bisaccia, uno dei paesi dell’Alta Irpinia interessanti alla battaglia contro la decisione del prefetto di Napoli Angelo Romano, commissario delegato alla questione esplosiva dell’emergenza rifiuti in Irpinia, di localizzare la discarica sull’altopiano del Formicoso nel comune di Andreatta, che sta a pochi passi dalla centrale eolica e in uno dei luoghi più suggestivi dell’Alta irpinia.
Contro tale decisione nei mesi scorsi c’è stata una dura lotta di sindaci e popolazione della zona, con due assurde e drammatiche cariche della polizia. Oggi, nonostante la protesta dei mesi scorsi e la determinazione della gente del posto a difendere il proprio patrimonio naturalistico; ma anche nonostante una proposta alternativa avanzata da amministratori e opinione pubblica, il prefetto ha già indetta la gara d’appalto per il 17 dicembre prossimo. Per continuare la battaglia nasce un nuovo comitato dal significativo nome “Nessuno tocchi il Formicoso”.
“E’ una specie di diga a tutti i progetti di devastazione dell’ambiente in Alta Irpinia, mentre la vera vocazione di queste terre è tutt’altra dicono “dicono i promotori dell’iniziativa che invitano tutti quelli che hanno lottato in questi mesi a ritrovarsi al Centro Anziani di Bisaccia il pomeriggio di sabato 12 dicembre. 

     


19-12-1998 – AMBIENTE UN COMITATO GUIDA LA PROTESTA IN ALTA IRPINIA
“Rifiuti? No grazie” E i paesi si mobilitano
Rinviata l’assegnazione dei lavori per la discarica del Formicoso
MICHELE FUMAGALLO – BISACCIA (Avellino)

Che l’autonomia si conquista partendo da sé e dalle risorse del proprio territorio, che il nuovo sviluppo e la rinascita dell’Alta Irpinia (la zona più colpita da quel grande disastro che fu il terremoto del 1980) o è ambientalista o non è: tutto questo si percepiva con grande nettezza in una bella giornata di lotta e di sole dopo un mese di freddo intenso.
“Nessuno tocchi il Formicoso”. E’ con questa parola d’ordine, che è anche il nome di un comitato popolare nato qualche settimana fa, che ieri sono scese in piazza le popolazioni dei paesi dell’Alta Irpinia. E di due comuni in particolare, Bisaccia e Andreatta, dove, in uno dei luoghi più suggestivi dell’Irpinia, l’altopiano del Formicoso, dovrebbe sorgere (se questa lotta non sortirà gli effetti desiderati) la megadiscarica per i rifiuti di metà del territorio della provincia.
“La discarica rovina l’aria e il paesaggio, ma anche la nostra economia e la nostra salute. Il Formicoso è la terra per cui lottarono i nostri contadini. E dunque è un simbolo di una grande tradizione civile. Abbiamo pochi giorni per impedire che comincino i lavori. Da questo momento dobbiamo stare uniti, formare un muro di civiltà contro le ingiuste decisioni di autorità che non hanno nulla di autorevole”. Recita così il documento del comitato che ha indetto la giornata di lotta. E i negozi e gli uffici dei due paesi già dalla mattina presto erano chiusi per lo sciopero. Il corteo, che ha visto una massiccia e combattiva partecipazione di studenti e giovani, è partito dal centro storico di Bisaccia, comune dove è avvenuta una delle ricostruzioni più discutibili e lesive del patrimonio urbanistico e ambientale, ha attraversato il lungo tratto di strada che separa il vecchio dal nuovo insediamento e si è ricongiunto col corteo di cittadini di Andretta e dei rappresentanti dei comuni vicini.
“Salvaguardiamo il nostro futuro” e “Sviluppo locale e non degrado ambientale” sono stati gli slogan più gridati dalla popolazione. La lotta, iniziata due anni or sono e ripresa poche settimane fa, ha già avuto un piccolo risultato. Il prefetto di Napoli Giuseppe Romano, commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Irpinia, ha deciso di posticipare al 29 dicembre (doveva avvenire il 21) l’apertura delle buste della gara d’appalto per la costruzione della discarica. Nove giorni di tempo in più in cui si spera, lo sperano anche i sindaci della zona che hanno già formalizzato le loro dimissioni nel caso dell’inizio dei lavori, che si formi di nuovo un tavolo, istituzionale e non, in cui discutere insieme il da farsi senza colpi di mano unilaterali e autoritari. La grande assemblea, nel centro polifunzionale gremito come mai si era visto, ha fotografato la situazione dell’Alta Irpinia post-terremoto. Con una ricostruzione (quasi) finita, con i lasciti (e i guasti) di questa, con una disoccupazione di massa intollerabile, ma anche con un desiderio di riappropriarsi del proprio destino. E il nuovo sviluppo ambientalista, che passa innanzitutto per la salvaguardia del patrimonio ambientale non compromesso (siano essi gli altipiani o i centri storici), viene percepito dalla popolazione come la strada della propria autonomia.
“Questa questione – dice Antonio Di Ninno, dirigente di Rifondazione Comunista – si trascina dal 1993. Abbiamo sempre proposto la via dello smaltimento e riciclaggio dei rifiuti ma si persiste con le megadiscariche e la logica del ricatto dell’emergenza”. Franco Arminio, uno dei promotori del comitato, aggiunge: “Qui ci sono ancora le condizioni per promuovere uno sviluppo nuovo. Abbiamo progetti che vanno in questa direzione. La costruzione della discarica viene vissuta per questo come una palese contraddizione dalla popolazione”.
Alla giornata di lotta, che è stata conclusa da una commossa cerimonia sull’altopiano e che proseguirà domenica 20 dicembre con una nuova assemblea popolare, è giunta l’adesione dei monaci dell’abbazia del Goleto di S. Angelo dei Lombardi.

     


13-01-1999 – AVELLINO
Una discarica che non s’ha da fare
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Come si fa a parlare di discarica se si pensa a uno sviluppo diverso e ambientalista? E’ stato questo il contraddittorio leit-motiv della grande assemblea della sera del 10 gennaio, svoltasi nel centro polifunzionale di Bisaccia. Quattrocento persone accalcate negli spazi – richiamate dal comitato “Nessuno tocchi il Formicoso” – hanno dato vita ad un altro importante appuntamento nella lotta contro la costruzione di una megadiscarica in Alta Irpinia.
Dopo aver scongiurato il pericolo di veder iniziare i lavori sull’Altipiano del Formicoso – grazie alla forte mobilitazione del movimento -, nell’assemblea è stata ribadita l’intenzione del comitato di essere presente al prossimo tavolo istituzionale regionale (quello in cui si prenderà la decisione sulla questione dei rifiuti in Alta Irpinia e in tutta la provincia).
Intanto comincia a venir fuori con più chiarezza la diversità di posizioni esistente tra il movimento popolare e i sindaci della zona. Il primo è impegnato in una lotta più radicale contro la discarica, perché ritiene che esista oggi la possibilità di spostare l’impegno sugli impianti definitivi; i secondi, più chiusi nel loro ruolo istituzionale, pensano che sia giusto costruire la discarica, ma in luoghi meno “compromettenti”. Michele Di Maio, di Legambiente, dice: “Se c’è la volontà in tutti di uscire dalla logica dell’emergenza – qui al Sud più che altrove perversa – possiamo farcela a puntare sugli impianti definitivi del riciclaggio dell’immondizia”.

     


28-01-1999 – RIFIUTI
L’Irpinia guarda al caso Umbria
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Irpinia chiama Umbria. E’ lì che il movimento ambientalista “Nessuno tocchi il Formicoso”, nato in Alta Irpinia per lottare contro la costruzione di una megadiscarica che mortificherebbe una delle zone più belle del territorio, è andato a cercare la soluzione al problema dello smaltimento dei rifiuti che diventa di giorno in giorno più grammatico in tutta la provincia. Una delegazione di esponenti ambientalisti ha incontrato a Perugia e Foligno tecnici e ambientalisti umbri. Al ritorno è maturata la convinzione che è proprio quella umbra la soluzione da adottare. E cioè la costruzione di impianti definitivi di Selezione e Compostaggio dei rifiuti. E solo in ultima istanza piccole discariche se saranno necessarie.
Il tutto con una spesa contenuta che si aggira intorno ai venti miliardi e un lasso di tempo che va dai sei agli otto mesi al massimo per la realizzazione degli impianti. “La delegazione – hanno affermato i componenti irpini del viaggio – è tornata con la convinzione che quello è il metodo da utilizzare anche nella nostra provincia che, sia come abitanti che come territorio, ha molti punti in comune con l’area di Foligno-Spoleto”.
“I tempi infiniti dell’emergenza – continuano gli ambientalisti irpini – sono diventati un alibi per persone non solo legate a megadiscariche ormai da terzo mondo ma incapaci di una visione diversa della gestione e dello smaltimento dei rifiuti”. Venerdì prossimo a Roma l’incontro decisivo col ministro dell’ Interno Rosa Russo Iervolino.

     


23-03-1999 – AMBIENTE ALTA IRPINIA
Rifiuti, è guerra per salvare il Formicoso
Interi paesi in rivolta contro la nuova megadiscarica
MICHELE FUMAGALLO – BISACCIA (Avellino)

Da una parte cumuli di rifiuti raccolti in casuali spiazzali nei vari paesi della provincia che fotografano una situazione di degrado che fa riflettere soprattutto chi sa il valore ambientale del territorio verde dell’Irpinia, già proposto a tutela presso l’Unesco. Dall’altra una lotta contro la costruzione di una megadiscarica in Alta Irpinia (il territorio già pesantemente provato dal terremoto del 1980), veramente stupefacente e che dura ormai da quattro mesi con scioperi, proteste clamorose, assemblee, cortei affollatissimi. In mezzo, la politica istituzionale impotente, afasica quando non arrogante, espressa dal prefetto di Napoli Giuseppe Romano, commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Irpinia, dai vari deputati, dal presidente della Provincia, dai numerosi sindaci. Al centro di tutto, e pomo della discordia, l’altopiano del Formicoso, una delle zona più belle dell’Alta Irpinia dove dovrebbe sorgere la megadiscarica (Romano ha già aperto le buste della gara d’appalto e lo scontro con la popolazione si è riacutizzato in questi giorni). Quartier generale della lotta Bisaccia, col municipio occupato e sede di tutte le manifestazioni organizzate dal comitato “Nessuno tocchi il Formicoso”.
Questo è il quadro che l’emergenza rifiuti ha prodotto in Irpinia. Dove una lotta matura, e non resistenza dal sapore antico, spiazza continuamente l’impotenza dei politici incapaci di farsi carico di una soluzione moderna del problema al di fuori della logica distruttiva dell’emergenza. “La nostra proposta – dicono alcuni giovani in assemblea – è limpida. Proponiamo una soluzione definitiva che prevede in tempi brevi la realizzazione di impianti di selezione, compostaggio e riciclaggio dei rifiuti. Ci sembra inoltre assurdo che a pochi mesi dal 2000, anno in cui in Europa entrerà in vigore la legge che bandirà la realizzazione di discariche, i nostri politici si intestardiscano con soluzioni antiche”. Soluzioni che bloccano l’avvio di uno sviluppo nuovo, ambientalista e autonomo, di un territorio che altrimenti si avvierebbe a un sicuro degrado già segnato da una più che discutibile ricostruzione post-terremoto. Un degrado che produrrebbe angoscia e disperazione nei giovani. La disperazione di cui si è fatto portavoce Nicola, in procinto di realizzare un’azienda agrituristica sul Formicoso. Il giovane, che è salito su di un traliccio dell’Enel minacciando di buttarsi già, racconta: “Il mio non è stato un gesto di eroismo. Semplicemente non ci si rende conto di cosa vuol dire riappropriarsi di un’idea nuova della propria terra e poi vedere frantumarsi i propri sogni”. Franco Arminio, promotore del comitato, aggiunge: “Sono quattro mesi che andiamo avanti con assemblee sempre piene di gente, una sorta di piccolo 68 rurale. Ci fosse un minimo di intelligenza nelle forze politiche si sarebbero fatte contaminare da questo movimento”.
Mercoledì prossimo riunione di tutti gli studenti dell’Alta Irpinia al centro polifunzionale di Bisaccia.

     


25-03-1999 – AVELLINO
Forte opposizione alla discarica sul Formicoso
MICHELE FUMAGALLO – BISACCIA

Il centro polifunzionale di Bisaccia colmo di studenti dell’Alta Irpinia ha segnato un’altra giornata di successo nella lotta che da quattro mesi il Comitato popolare Nessuno tocchi il Formicoso sta portando avanti per impedire la costruzione di una mega discarica sull’altipiano omonimo. Dall’assemblea degli studenti è emersa chiaramente la volontà di puntare ad un ciclo integrato dei rifiuti che preveda impianti di selezione, compostaggio e riciclaggio, grazie ai quali la frazione di rifiuti irrecuperabili da collocare in discarica viene ridotta al minimo per peso, volume e per qualità, riducendo il danno per l’ambiente e la salute dei cittadini. La questione dell’emergenza rifiuti si sta facendo sempre più complicata in Irpinia, ma questo movimento – che si sta allargando, dopo essere partito da due paesi – dimostra una grande maturità nel proporre le soluzioni più moderne in contrapposizione all’incompotenza dei vertici politici regionali e commissariali (cominciano persino a circolare voci sull'”uso della forza” per avviare i lavori sul Formicoso). Agostino Pelullo, insegnante, tra i promotori del Comitato, dice: “Ci conforta l’allargamento del fronte del no alla logica delle discariche. E’ la dimostrazione che le popolazioni di questo territorio vogliono prendere in mano il destino della loro terra e smetterla di delegarlo alla politica, quella piccola, fatta di rituali sempre più vuoti”. Nell’assemblea è intervenuto anche Michele Di Maio, esponente di Legambiente, che ha messo in guardia sugli interessi della delinquenza, ma anche delle imprese, sulla questione rifiuti. Ha citato il caso del progetto Fenice della vicina Melfi, dove la Fiat si è battuta per imporre la soluzione dell’inceneritore, disastrosa e costosa, e che neppure riesce a partire. Nell’assemblea sono stati decisi anche dei corsi sul ciclo integrato dei rifiuti da tenere scuola per scuola. Prossima tappa del movimento è il presidio della riunione, che si annuncia decisiva, del consorzio AV2 (ne fanno parte sessanta comuni della provincia) ad Ariano Irpino giovedì 25 marzo.

     


30-03-1999 – AVELLINO
Due veglie contro la discarica
MICHELE FUMAGALLO – BISACCIA (Avellino)

Si stringono i tempi nella vertenza tra le popolazioni dell’Alta Irpinia, decise a contrastare la costruzione di una megadiscarica sull’altipiano del Formicoso, e il prefetto di Napoli Giuseppe Romano, commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, deciso invece a far iniziare i lavori alla ditta di Catania aggiudicatrice dell’appalto che dovrebbe prendere possesso del terreno forse già nella giornata di martedì 30 marzo.E’ un vero braccio di ferro quello che inizia in questa settimana ma il movimento, guidato dal comitato Nessuno tocchi il Formicoso , non demorde. Lunedì e martedì sera sono programmate due nottate di veglia in paese e sull’altipiano, mentre mercoledì è giornata di sciopero generale in Alta Irpinia con manifestazione, corteo e occupazione del sito. Intanto il Comitato ha mandato una lettera aperta al prefetto Romano in cui tra l’altro si dice: “Perché lei si ostina a realizzare una discarica sul Formicoso contro la quale c’è una forte resistenza? Crediamo che la politica dei rifiuti debba concepire le discariche solo come ultimo anello di un processo di smaltimento basato sulle tecnologie più avanzate e rispettose dell’ambiente. Le ricordiamo che l’ambiente incontaminato è l’unica risorsa per dare un futuro a zone come le nostre. Signor Prefetto, a volte è difficile invertire la rotta ma questo è un caso in cui è necessario farlo. Non pensi che dopo aver sbaragliato la nostra resistenza con i celerini torneremo a casa e ci rassegneremo alla discarica. Questo non accadrà”.

     


01-04-1999 – ALTA IRPINIA
Serrata contro la discarica del Formicoso
MICHELE FUMAGALLO – BISACCIA (AVELLINO)

Negozi e scuole chiuse nei due paesi (Bisaccia e Andretta) che guidano la protesta contro la costruzione di una mega discarica in Alta Irpinia, delegazioni di amministratori degli altri comuni, centinaia di studenti vivacissimi con cartelli e tamburi, la partecipazione della Coldiretti che ha aderito sia pure con motivazioni diverse dal comitato di lotta; e poi un lungo corteo che ha attraversato le strade dell’altipiano del Formicoso per fermarsi alla fine nel luogo dove dovrebbe essere costruita la discarica che ha acceso gli animi di queste comunità che cercano un risveglio civile dopo la stagnazione seguire a una ricostruzione post-terremoto che ha lasciato un vuoto di futuro: questa è stata la giornata di ieri in Alta Irpinia. Ed è un altro tassello che si aggiunge a ormai più di 4 mesi di lotta che non solo non tende a finire ma prosegue con appuntamenti più radicali. La popolazione ha preso possesso del sito: lì è stata impiantata una baracca dove gli esponenti del comitato Nessuno tocchi il Formicoso, a turno, faranno vigilanza e occupazione permanente del luogo. Nei veloci comizi conclusivi del comitato, dei sindaci e degli studenti è stata ribadita la volontà di combattere con ogni mezzo la logica perversa dell’emergenza proponendo un progetto completo e definitivo di compostaggio e smaltimento dei rifiuti. Franco Arminio, poeta e promotore di questa lotta, racconta: “questo è il momento più importante nella storia della nostra comunità. Se faranno la discarica saremo tutti più poveri: le nostre case, i nostri terreni avranno meno valore, ma soprattutto esporremo la nostra salute a gravi rischi. La discarica provocherà certamente un arresto di ogni prospettiva di sviluppo turistico legato all’apertura del castello e del nostro bellissimo centro antico”. Nella giornata di veglia precedente allo sciopero il responsabile nazionale dell’ambiente di Rifondazione comunista Roberto Musacchio, insieme ad una delegazione regionale, è venuto a portare la solidarietà del partito al movimento di lotta.

     


20-04-1999 – AVELLINO
Il referendum azzera la discarica
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Festa in Alta Irpinia per i risultati del voto referendario contro la costruzione di una mega-discarica. Soprattutto nei due comuni leader della rivolta, Bisaccia e Andretta, si tratta di un duro messaggio ai vertici istituzionali, in primis al prefetto di Napoli, Giuseppe Romano, commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, intenzionato a dare il via comunque ai lavori (con la forza?) sull’altopiano del Formicoso, il 22 aprile prossimo. In migliaia hanno disertato le urne (e strappato pubblicamente nei giorni scorsi i certificati elettorali). A Bisaccia ha votato poco più del 3 per cento; ad Andretta poco più del 4 per cento. Ma non è pura protesta, perché il movimento si è fatto carico di dare risposte positive e numerose sullo smaltimento dei rifiuti. “Tutti devono sapere – dice Franco Arminio, promotore del comitato Nessuno tocchi il Formicoso- che quella discarica non s’ha da fare. Perché è sbagliata in assoluto; perché bloccherebbe i tentativi di nuovo sviluppo ambientalista che si stanno aprendo; perché ci sono, e le documentiamo tutti i giorni, strade alternative: impianti definitivi con smaltimento e riciclaggio dei rifiuti. E perché non si possono mettere i piedi in faccia a un movimento di massa in allerta da ormai cinque mesi. Con questo doppio no al referendum abbiamo anche voluto dare un segnale sulla democrazia. Le cose vanno insieme”. Alcuni dei proprietari dei terreni espropriati hanno messo a disposizione del movimento i loro siti perché vi vengano piantati 2000 alberi (è il numero delle nascite annuali in Alta Irpinia). Mercoledì assemblea di massa a Bisaccia.

     


27-04-1999 – AVELLINO
Il Palazzo vuole la discarica
MICHELE FUMAGALLO – BISACCIA

Un vertice a Palazzo Chigi e la risposta del movimento, domenica a Bisaccia, sono i due fatti che aggiornano le notizie sull’emergenza rifiuti in Irpinia. Al vertice con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Marco Minniti e il ministro dell’interno Rosa Russo Jervolino partecipato tutti i deputati e senatori della zona (De Mita, Zecchino, Pepe, De Simone), il presidente della regione Campania, Andrea Losco, il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti prefetto Giuseppe Romano e numerosi sindaci. Fatto curioso, ma non tanto se si tiene presente che vertici politici e istituzionali non hanno certo brillato per sensibilità verso il movimento di lotta, all’attivo era presente l’ex ministro del mezzogiorno (ed ex sindaco di Bisacce) Salverino De Vito, oggi pensionato della politica, ma non il comitato Nessuno tocchi il Formicoso. Da palazzo Chigi è venuta una scelta drastica: le discariche vanno fatte, niente impianti definitivi per ora, ai Comuni del Formicoso si danno cinque giorni di tempo (giovedì prossimo) per scegliere un sito alternativo, altrimenti la discarica si costruirà lì. L’assemblea del comitato di lotta ha reagito duramente alle scelte del vertice a Palazzo Chigi. Un comizio, nella piazza di Bisaccia, è stato tenuto ieri, mentre per oggi è indetta l’assemblea permanente al centro polifunzionale. Per mercoledì e giovedì è programmata la resistenza passiva sul sito. “Ci opporremo con tutte le nostre forze sperando che qualcuno rinsavisca – dice Franco Arminio -. Speriamo che l’ultimo incontro in Regione martedì eviti questo esito sciagurato che tutta la popolazione vivrebbe come una violenza”.

     


23-05-1999 – AVELLINO
Ultimatum prefettizio sul Formicoso
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Si tinge insieme di tragico e comico la vicenda rifiuti in Irpinia. Il comitato popolare Nessuno tocchi il Formicoso ha tenuto mercoledì sera un’assemblea in due tempi (il pomeriggio al centro anziani di Bisaccia, la notte sull’altopiano dove dovrebbe sorgere la discarica) che è in pratica l’inizio della lotta decisiva che dovrebbe culminare, a parere del prefetto Giuseppe Romano, commissario straordinario per l’emergenza rifiuti nella provincia, con l’inizio forzato dei lavori martedì 25 maggio. Sono filtrate già le voci di invio addirittura di 1.000 uomini delle forze dell’ordine per costringere gli occupanti il sito a sgomberare. Il movimento, però, si è arricchito negli ultimi giorni della protesta della popolazione di Vallata che ha messo in fuga alcuni giorni fa i tecnici venuti a fare sopralluoghi nel territorio del paese dove si era deciso di spostare la discarica. Anche Vallata ha detto no alla logica del ricatto dell’emergenza continua e ha proposto gli impianti definitivi di riciclaggio dei rifiuti come soluzione. La parte comica di questa lunga vicenda è nell’atteggiamento del mondo politico e istituzionale che oscilla continuamente tra blandizie e ricatti e minacce al movimento. Un mondo politico totalmente capace di accettare la logica matura e moderna della soluzione proposta dal comitato popolare. Sul sito da oggi si stanno preparando gli accampamenti con tende, containers, trattori e macchine agricole. Per martedì è proclamata la mobilitazione delle popolazioni e delle scuole dei paesi dell’Alta Irpinia.

     


26-05-1999 – AVELLINO
A centinaia occupano il Formicoso
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Grande tensione ieri sull’altipiano del Formicoso. Duemila persone dei comuni dell’Alta Irpinia (soprattutto da Bisaccia, Vallata, Andretta dove si è scioperato per tutto il giorno con negozi e scuole chiuse) hanno occupato il sito per impedire all’impresa vincitrice dell’appalto di prendere possesso del terreno dove dovrebbe sorgere la mega-discarica. Un’interminabile fila di di automobili, camion e trattori chiudono parte dell’ingresso al sito. Il resto lo fa lo scudo umano di donne e uomini, giovani e no, che hanno partecipato in questi mesi alla lotta del movimento Nessuno tocchi il Formicoso . La giornata è iniziata nella serata di lunedì, quando si raccolgono sull’altipiano le persone. Vecchi personaggi della politica locale (tra cui l’ex ministro Salverino De Vito) propongono una mediazione-truffa: far prendere possesso alla ditta del terreno, sospendere per 6 giorni i lavori e cercare nel frattempo una soluzione. Mediazione subito respinta dall’assemblea. Prima dell’alba 350 tra agenti e carabinieri (il resto è parcheggiato a distanza sull’autostrada) giungono sul sito. In mattinata il vescovo Salvatore Nunnari porta la solidarietà al movimento, ma anche la risposta avuta dal prefetto, che ricalca la mediazione-truffa. Rifiuto netto dell’assemblea. Giunge a solidarizzare don Vitaliano Della Sala, “prete scomodo”. Intanto la tensione sale perché si aspetta l’arrivo di altri agenti e la carica. Poi sospiro di sollievo: furgoni, cellulari e macchine della polizia fanno marcia indietro. L’assemblea decide però di non mollare. Si resta in attesa, tra stanchezza e orgoglio, di un’altra notte.

     


29-05-1999 – ALTA IRPINIA
Bisaccia in rivolta contro la mega-discarica
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

E’ notte, sono passate le 21. Siamo a Bisaccia, paese dell’Alta Irpinia ferito mortalmente nel terremoto del 1980, oggi capoluogo di una protesta popolare che dura ininterrottamente da più di sei mesi contro la costruzione di una mega-discarica (dove dovrebbero scaricare rifiuti almeno sessanta comuni della zona ma forse anche altri della regione) sull’altipiano del Formicoso, uno dei luoghi più belli e suggestivi del territorio.
Si prepara una lunghissima fila di automobili (più di duecento) con circa mille persone esasperate per i continui blocchi di polizia e carabinieri al bivio che conduce al sito dove dovrebbe sorgere la discarica. I blocchi sono rimasti in piedi dopo che, all’alba e per tutta la giornata di martedì scorso, circa quattrocento agenti non sono riusciti a forzare lo scudo umano di centinaia di persone e di una catena interminabile di trattori, camion e attrezzi agricoli che hanno chiuso a tenaglia l’ingresso del sito. Dopo l’arretramento del contingente, inviato dal prefetto di Napoli Giuseppe Romano (commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Irpinia) per consentire di entrare nel terreno alla ditta trapanese vincitrice dell’appalto, una cinquantina tra poliziotti e carabinieri sono stati lasciati agli ingressi del sito “a guardia” dei manifestanti del comitato popolare “Nessuno tocchi il Formicoso”. Quando le macchine di Bisaccia giungono sul posto trovano ad attenderle altre colonne di macchine provenienti dai paesi vicini, soprattutto da Vallata e Andretta.
Inizia una grande manifestazione di popolo, forse la più numerosa di questi mesi, che si protrae fino a notte fonda. Tra comizi, assemblee e slogan, vengono ripercorse le tappe di questa battaglia che vede un movimento propositivo (chiede impianti definitivi con smaltimento e riciclaggio dei rifiuti), che ha capito che la strada della propria autonomia passa per uno sviluppo nuovo e ambientalista del territorio dell’Alta Irpinia.
“Non so cosa dobbiamo proporre di più – dice Franco Arminio, dirigente del movimento -. Non abbiamo mai avuto il piacere di discutere con il prefetto Romano, né con il ministro dell’ambiente, entrambi invitati numerose volte alle nostre assemblee. Avremmo preferito che esponessero le loro ragioni, se ne hanno, in un dialogo e magari anche in uno scontro civile con noi. Invece subiamo l’arroganza di politici e istituzioni in crisi che non che balbettano parole vuote, e sono enormemente in ritardo, ad esempio, nei con le direttive della comunità europea che vietano le discariche a partire dal giugno del 2000”.
Salvatore Nunnari, vescovo dell’Alta Irpinia, ha solidarizzato col movimento: “Lo stato deve smetterla di presentarsi ai cittadini con questo volto”. Il presidio prosegue giorno e notte sull’altipiano, dove oggi alle 18 ci sarà una “messa di lotta” di Don Vitaliano Della Sala, prete scomodo. A Roma, intanto, la discarica sarà oggetto di una riunione convocata per il prossimo 4 giugno con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Marco Minniti.

     


06-06-1999 – FORMICOSO
Megadiscarica Tutto rimandato
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Niente di fatto per l’incontro di venerdì a palazzo Chigi che doveva affrontare la questione rifiuti in Irpinia e soprattutto l’emergenza che si è creata sull’altipiano del Formicoso in Alta Irpinia dove un movimento popolare si sta battendo da mesi contro la costruzione di una mega discarica. L’incontro è saltato e rimandato a dopo le elezioni, con la promessa di non tentare la prova di forza per il possesso del sito. Le forze dell’ordine abbandonano il Formicoso e tornano dunque a casa . E il movimento, nell’assemblea di venerdì notte, decide di lasciare per adesso solo un presidio parziale sull’altipiano. Per il resto si sottolineano, da parte del movimento, due fatti nuovi, uno positivo, l’altro negativo. Quello positivo è che aver respinto con un’intelligente e tenace resistenza passiva la presa di possesso forzata del sito da parte della ditta vincitrice della gara ha riaperto i giochi anche all’interno del mondo politico e istituzionale che comincia a chiedersi se non sia il caso di prendere in considerazione le proposte mature del movimento sulla costruzione di impianti definitivi per il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti. Il negativo è la riproposizione dell’atteggiamento da eterna italietta furba che rimanda continuamente le decisioni, che si culla sulla riapertura fino al prossimo dicembre della mega discarica di Difesa Grande ad Ariano Irpino (un’altra grande emergenza oltre che uno scandalo ambientale). Su quest’aspetto, Franco Arminio, poeta e uno dei portavoce del movimento, preferisce commentare con i versi di Giorgio Caproni: “Laida e meschina Italietta/ aspetta quello che ti aspetta./ Laida e furbastra Italietta”.


20-06-1999 – AVELLINO
40 denunce per la difesa del Formicoso
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Come tutti si aspettavano, arriva puntuale l’intimidazione per le popolazioni dell’altopiano del Formicoso, in Alta Irpinia. Arriva sotto forma di “indagini” su 40 persone (proprietarie di camion, trattori, automobili) che presero parte alla manifestazione di protesta del 25 maggio scorso, quando 350 tra carabinieri e poliziotti dovettero rinunciare a prendere possesso del sito dove dovrebbe essere costruita una mega discarica. I 40 occupanti (cui dovrebbero essere consegnati altrettanti avvisi di garanzia) sono accusati del reato di occupazione abusiva di suolo pubblico e inosservanza del divieto di circolazione e sosta. Il movimento popolare Nessuno tocchi il Formicoso, dopo aver notato l’incongruenza di soli 40 indagati (hanno partecipato alla protesta circa 2000 persone, con centinaia di macchine d’ogni tipo), ha espresso un duro giudizio sull’operato delle forze dell’ordine e della magistratura: “non ci meraviglia tutto questo, ma che le forze dell’ordine si siano prodigate a contravvenzionare cittadini che protestavano correttamente non è accettabile per noi sul terreno della democrazia. Comunque ribadiamo che non accettiamo intimidazioni di sorta e ci batteremo per non consentire alle ruspe del prefetto-commissario straordinario di violare il territorio”. Il movimento ha deciso di gestire collettivamente la difesa delle persone indagate. Intanto per gli sviluppi dell’emergenza rifiuti si attende la riunione a Palazzo Chigi fissata per la fine di giugno, a meno che l’estate e una superficialità senza fine dei vertici istituzionali preposti facciano slittare tutto a settembre.


01-08-1999 – AVELLINO
Proteste contro maxidiscarica
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Dopo aver ricevuto i primi 44 avvisi di garanzia (ma si vocifera dell’emissione di altri 30) per svariati reati che vanno dall’occupazione abusiva di suolo pubblico all’inosservanza del divieto di circolazione e sosta fino all’impedimento di lavori di pubblica utilità, sono cominciati gli interrogatori degli accusati presso la procura di S. Angelo dei Lombardi. E’ l’inizio della parte più squallida (l'”intimidazione” stile italietta) di una lotta invece civile, nobile e pacifica condotta da migliaia di cittadini (e anche sindaci e amministratori) dell’Alta Irpinia. Parliamo della manifestazione di protesta (oltre duemila persone) del 25 maggio scorso che obbligò 350 tra carabinieri e poliziotti alla rinuncia della presa di possesso coatta, da parte della impresa vincitrice della gara di appalto, del sito sull’altipiano del Formicoso prescelto per la costruzione di una megadiscarica. Tra i più colpiti i promotori del comitato “Nessuno tocchi il Formicoso”. Franco Arminio, poeta e organizzatore del movimento, commenta: “E’ uno strano Stato il nostro, che prima non riconosce il comitato come soggetto attivo nella drammatica questione rifiuti in Irpinia e quindi evita accuratamente di invitarci alle riunioni istituzionali sulla questione nonostante le nostre pressanti richieste, e poi invece ci riconosce a pieno titolo quando si tratta di colpirci e di intimidirci. Ma noi andremo avanti e abbiamo intenzione di preparare per i primi giorni di agosto una grande manifestazione della nostra gente”. Tra i “non avvisati”, curiosamente, sindaci e amministratori che hanno partecipato alla protesta.


26-10-1999 – IRPINIA
Vescovi in campo contro le maxi discariche
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Anche i vescovi perdono la pazienza, quando le situazioni si trascinano scandalosamente all’infinito: parliamo del problema rifiuti in Irpinia. Una lotta straordinaria in Alta Irpinia (sull’altipiano del Formicoso), per difendere un nuovo sviluppo minacciato dall’intenzione di costruire una megadiscarica e per proporre uno smaltimento moderno e compatibile dei rifiuti, ha dato finora più di una lezione a politici e amministratori inadempienti. Che però continuano per la vecchia strada e non hanno ancora preso una decisione definitiva, sia sul Formicoso che sull’altra questione della chiusura (già decisa) di quella che è ormai una vera e propria bomba ecologica, cioè la megadiscarica di “Difesa Grande” in territorio di Ariano Irpino, Salvatore Nunnari e Gennaro Pascarella, hanno sferrato un duro attacco a politici e imprenditori. Scrivono i prelati nel loro documento: “Seriamente preoccupati della soluzione che si paventa perla scelta del nostro territorio come luogo di discariche che alterano l’equilibrio dell’ambiente, denunciamo il ritardo nel ricercare soluzioni alternative non inquinanti già operanti in altre zone. Chiediamo ai responsabili della cosa pubblica di non defraudare la nostra gente di questo bene ambientale che anzi va rivalutato e rilanciato”. “Nella soluzione dell’annoso problema delle discariche -proseguono i vescovi – si eviti di assecondare la sete di guadagno di chi, sulla pelle dei poveri, vuole costruire o aumentare le sue fortune”. I vescovi hanno poi reso più esplicito il documento in varie interviste. Per Salvatore Nunnari, c’è bisogno di un grande rispetto per la natura: “Bisogna pensare all’ambiente e alla formazione di una coscienza ecologica, e l’Irpinia ha nelle bellezze delle sue colline e dei suoi monti una ricchezza che deve saper proteggere”. Per Gennaro Pascarella la cultura dell’immediato è un disastro: “L’individualismo è ciò che porta a dare mancata importanza al futuro, con l’ambiente che non viene rispettato come lascito alle generazioni future”.

 


20-11-1999 – IRPINIA 
L’ACCORDO RAGGIUNTO A PALAZZO CHIGI

Nessuno toccherà il Formicoso

Non verrà costruita la discarica della discordia
MICHELE FUMAGALLO – AVELLINO

Dopo un anno di lotte, si è concluso il lungo braccio di ferro tra le popolazioni dell’Alta Irpinia e vari livelli istituzionali che vanno dal prefetto di Napoli (commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Irpinia) al presidente della regione, dal ministro dell’interno al sottosegretario alla presidenza del consiglio. Nell’incontro avuto a Roma, che ha visto da una parte il sottosegretario alla presidenza del consiglio Marco Minniti e dall’altra i sindaci dei paesi interessati, i parlamentari e i presidenti dei consorzi per la gestione dei rifiuti, si è giunti ad un’intesa che, come primo risultato, pone fine all’intenzione di costruire la megadiscarica sull’altipiano del Formicoso. E’ una grande vittoria del movimento di lotta guidato dal comitato “Nessuno tocchi il Formicoso” che ha condotto con grande intelligenza e determinazione, senza cedere al logorio dei tempi lunghi, la sfida aperta non solo per salvaguardare un pezzo di territorio tra i più affascinanti dell’Irpinia, ma soprattutto per dare un segnale di ricerca di uno sviluppo diverso, compatibile con le proprie risorse ambientali.

Il movimento ha vinto anche perché è stato capace, in tutto questo tempo, di governare in positivo la situazione, e cioè di proporre, con dati ed esempi concreti, le tecniche più moderne di smaltimento dei rifiuti, in linea, tra l’altro, con le direttive della Unione Europea che prevede, dal giugno del duemila, la chiusura di tutte le discariche. L’accordo di Palazzo Chigi prevede, inoltre, la chiusura entro il 31 dicembre prossimo della megadiscarica di Ariano Irpino divenuta una grande bomba ecologica, e la veloce costruzione dell’impianto di Cdr (combustibile derivato dai rifiuti) su cui però si è aperto nel frattempo un contenzioso sul luogo adatto per la sua costruzione. Nel frattempo (pochi mesi, si garantisce) i rifiuti verranno “ospitati” e lavorati da sversatoi fuori provincia con una sorta di piatto di “mutuo soccorso”.

C’è soddisfazione nei paesi dove si è lottato, anche se non si dimentica l’atteggiamento vile delle istituzioni dello stato: è ancora caldo nella memoria il tentativo, non riuscito, da parte di polizia e carabinieri, di prendere possesso con la forza dei terreni, il 25 maggio scorso. Ora a Bisaccia, in Alta Irpinia, è in preparazione una grande assemblea di riflessione e bilancio per i prossimi giorni, ma intanto Franco Arminio, poeta e uno dei promotori del movimento, commenta: “Sono soddisfatto per ora, anche se dobbiamo sempre stare all’erta e non dimenticare che c’è una straordinaria incapacità di dare una soluzione organica e civile al problema. Sullo smaltimento dei rifiuti ci sono arretratezze desolanti nelle istituzioni. Si dovrebbe sapere che nell’impianto di Cdr dovrebbe andare solo il rifiuto depurato dalla parte umida e da tutto ciò che è riciclabile. Sarebbe saggio ora imporre ai sindaci la raccolta differenziata e ai consorzi di realizzare impianti di compostaggio per la parte umida e di selezione automatica per integrare a valle la selezione fatta dai cittadini nelle case”.


11-06-2008 – Michele Fumagallo

Written by micheless

12 giugno 2008 a 1:50 am

Pubblicato su AUTORI

7 Risposte

Subscribe to comments with RSS.

  1. questa raccolta di articoli è impressionante, almeno per me.
    ed è anche desolante. sono qui, sono ancora qui a dire le stesse cose di allora.
    questo post dice quanto può essere utile un blog.
    grazie a michele.
    armin

    francoarminio2

    12 giugno 2008 at 2:09 am

  2. Caro Franco,

    ce ne mancano ancora tre (così purtroppo non si capisce la “fine” della storia) oltre ad esserci un errore nell’ordine delle date di uscita. Cerchiamo di provvedere fra qualche ora.

    Michele

    michele fumagallo

    12 giugno 2008 at 10:35 am

  3. dopo tanto tempo sono ritornato. un pò perchè indignato, un pò perchè troppo pigro.
    noi non siamo la terra del nessuno. provuomiamo incontri, dibattiti, pubbliciziamo il nostro “noi “. il tempo passa;ma non è necessario a decomporre lo scarto della civilità moderna. non voglio che questo sia un blog dell’ immondizia, ma voglio che sia un blog della nostra terra, anche se c’è gente che vorrebbe mandarla in malora, e per trovarla non c’è bisogno di andare tanto lontano. mi piacciono i nostri vicoletti, le nostre salsicce, le nostre feste sacre, sacrali ed indissolubili. io non ce la faccio a chiudere gli occhi… ancora.

    capoccia

    12 giugno 2008 at 11:28 am

  4. ah. mi chiedevo perchè ‘sta C.P. è diventata cosi’ smorta?

    capoccia

    12 giugno 2008 at 11:33 am

  5. Cari amici,

    la lista (non ho messo quelli pre e post lotta discarica, altrimenti mi avreste ucciso) dei pezzi sulla lotta Formicoso di 9/10 anni fa è completa. Buon divertimento (!?). E grazie a Enzo Luongo che, nel mettere insieme i vecchi articoli, si sarà più di una volta messo le mani tra i capelli (che rottura!).

    Michele Fumagallo

    michele fumagallo

    12 giugno 2008 at 3:36 PM


I commenti sono chiusi.