COMUNITA' PROVVISORIA

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IL TRITTICO DELLA VERGOGNA

di Franco Arminio

Scuola, sanità, discarica: le pietanze della nausea. Per una singolare coincidenza mi ritrovo dentro la scuola taglieggiata, a due passi dall’ospedale che vorrebbero chiudere e col cuore dentro la discarica che vorrebbero aprire: dal balcone di casa mia vedo benissimo le tende dei militari.

Oggi in Italia si chiamano riforme operazioni di sciacallaggio politico. La filosofia è sempre la stessa: prendersela coi più deboli.

Gelmini per la scuola, Montemarano per gli ospedali, Bertolaso per le discariche sono dei modesti attuatori di una filosofia ormai diffusa nella società, una filosofia che mette spudoratamente le ragioni dei ricchi davanti a quelle dei poveri. E il gioco è tutto basato sul fatto che i poveri poi si accontentano quando gli dici che invece di due gambe te ne taglio una sola.

È ora di contestare alla radice questa impostazione che sta trasformando i paesi in manicomi all’aria aperta. Per quale motivo si trovano i soldi per aiutare un po’ di amici imbroglioni e poi non ci sono risorse per aiutare una persone che viene colpita da un infarto? Con quale logica si spendono un sacco di soldi per fare i carotaggi in una zona palesemente inadatta a fare una discarica?

Con quale pudore si eleva a ministro della pubblica istruzione la signora Gelmini nella nazione di Dante e di Petrarca?

Sono felice che i miei figli giovedì sfileranno a Roma. Sono felice per gli insegnanti che hanno aderito alla sciopero, per i ragazzi che non si rassegnano alla discarica sul Formicoso, per i cittadini che non si rassegnano a una sanità al servizio della politica e non dei malati.

C’è tanta materia per fare subito la grande manifestazione con tutti i sindaci al teatro Gesualdo di Avellino. La nostra provincia ha energie intellettuali e risorse naturali che dovrebbero consentire un ben altro tenore di vita. È ora di farsi sentire, fuori e dentro i partiti, in piazza, coi vicini di casa, dentro i bar. È inutile fare i furbi e pensare che provveda qualcun altro per noi. Mai come adesso ognuno è chiamato a spendersi in prima persona. È una stagione penosa, ma può diventare tollerabile e perfino esaltante se ci facciamo contagiare dall’ebbrezza della passione civile.

Written by Arminio

28 ottobre 2008 a 1:18 PM

3 Risposte

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  1. mi pare che qui in irpinia siamo stati più reattivi che altrove contro questo governo, ma il guaio è che qui non sembriamo interessati a metterci veramente alle spalle le nostre sventure…
    armin

    Arminio

    28 ottobre 2008 at 2:20 PM

  2. “non sembriamo interessati a metterci veramente alle spalle le nostre sventure…” e anche le nostre ‘utopie’ fredde e solide.Non mi riferisco al tuo scritto ma ad altri interventi ‘autorevoli’ ma invasivi su questo nostro blog comunitario.Ho già espresso in altre circostanze la mia benevole contrarietà ad interventi di ‘politici professionali’ non per provincialismo o peggio autarchia ma per rispetto alla autonomia ed originalità dei sentimenti ,delle passioni e delle idee che nascono e si diffondono sul nostro ricco territorio con lo stesso spirito con cui fai riferimento con orgoglio alle nostre “energie intellettuali e risorse naturali”.Giusto il tuo appello all’impegno e alla rsponsabilità individuale di ognuno di noi a vario titolo e dalle diverse e oggettive situazioni abitative.Infatti tu scrivi :”È inutile fare i furbi e pensare che provveda qualcun altro per noi. Mai come adesso ognuno è chiamato a spendersi in prima persona. È una stagione penosa, ma può diventare tollerabile e perfino esaltante se ci facciamo contagiare dall’ebbrezza della passione civile”.
    Un pò mi annoia ma anche mi irrita continuare a leggere di alcuni della mia generazione pontificare, ammiccare sprecarsi in esercizi di retorica ed in analisi ‘economicistiche’ ideologicamente presuntuose con la pretese di poter sempre parlare ai “giovani” d come se la storia si fosse fermata ai nostri eroici e enfatizzati anni giovanili.La nuova generazione concepisce se stessa non meno drammaticamente, ma con freddezza quasi scientifica, come un soggetto collettivo, calcola i propri interessi nel contesto generale, e si accorge di essere stata chiusa in un sacco da quella che l’anno preceduta.Si accorge non tanto di – più o meno romanticamente- di essere asfissiata dall’aria pesante di disvalori gretti e meschini, ma proprio, conti alla mano, di essere stata espropriata del proprio futuro.
    Coloro che volevano “tutto e subito”( noi per esempio), per sé o, più generosamente anche per gli altri, in realtà toglievano non ai vecchi,ai nostri padri, ai non-giovani,, ma ai giovani del futuro anche e sopratutto quelli di oggi,i nostri figli e nipoti.Non voglio creare sensi di colpa inutili ed immeritati ,ma un invito alla sobrietà e alla serietà si imporrebbe alla nostra età specialmente se si praticana compiti e responsabilità politche e istituzionali.
    Sono uscito fuori tema e fuori spazio ma ho voluto comunque scrivere di questo mio disappunto per alcune cose lette in questo blog dal profondo Nord!
    http://www.mauroorlando.it

    mercuzio

    28 ottobre 2008 at 9:13 PM


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