COMUNITA' PROVVISORIA

terra, paesi, paesaggi, paesologia _ il BLOG

Franco Arminio letto a dieci milioni di italiani.

Ci sono giorni in cui si muore in molti.

Sono i giorni delle grandi sventure.

Quel giorno in questa terra fu il ventitré novembre del 1980.

Oggi è domenica, nel cimitero di Conza sono le undici del mattino. I morti del terremoto sono quasi tutti sulle stesse file, un piccolo cimitero dentro il cimitero. Facce di uomini e donne di ogni età. Facce e storie che non ho mai incrociato. Ora di ogni persona che vedo vorrei conoscere cosa diceva, cosa faceva. Dall’addobbo della lapide a volte si capisce che si tratta di persone di una stessa famiglia. Ecco Luisa Masini, nove anni, col gatto in braccio. Sotto di lei Valeria Masini, dodici anni, e poi Maria, quarantatre anni, la madre. Il pensiero va subito al padre, chissà dov’è nel mondo a trascinarsi con la sua pena. Più avanti un’altra famiglia: Gino Ciccone, quarantanove anni, e poi Michele di dieci e Alberto di ventuno. Quelli che sono qui certamente si conoscevano tutti.

Questo pezzo è stato letto con grande profondità da Roberto Saviano, in prima serata e nell’ultima puntata di Vieni via con me di lunedì 29 novembre, sul canale televisivo di Rai tre.

E’ davvero un grande privilegio, aver condiviso con Franco Arminio l’avventura di questi anni della Comunità Provvisoria e di Cairano 7x.

Testimone che con la sua poesia e la sua capacità di scrittura ha raccontato la nostra storia, anche la mia.

Luca Battista

Written by Luca Battista

29 novembre 2010 a 10:05 PM

30 Risposte

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  1. Siamo tutti orgogliosi di questa avventura;
    = Voglio esprimermi con un aforisma:
    *[Incontrare un cuore generoso permette ricevere doni senza chiedere mai e trattenere per sempre la grazia di colui che si è fatto dono di sè]*, Gaetano Calabrese, vostro e sincero sempre!

    Gaetano Calabrese

    29 novembre 2010 at 10:35 PM

  2. Riscrivo più correttamente, scusate amici!
    Siamo tutti orgogliosi di questa avventura;
    = Voglio esprimermi con un aforisma:
    *[Incontrare un cuore generoso permette di ricevere doni senza chiedere mai e di trattenere per sempre la grazia di colui che si è fatto dono di sè]*, Gaetano Calabrese, vostro e sincero sempre!

    Gaetano Calabrese

    29 novembre 2010 at 10:38 PM

  3. scusa, saviano ha detto che trattavasi di arminio?

    sergio gioia

    29 novembre 2010 at 10:45 PM

  4. E non è fra i suoi pezzi migliori…
    Proprio oggi pomeriggio, dal corriere del mezzogiorno, ero casualmente tornato a incespicarci, trovando geniali e rappresentativi della sua poetica 30 anni e i versetti degli emigranti, ed ero quindi risaltato alla CP.
    Un mio geniale lucido visionario Prof., Stefano Gorini, mi faceva notare come paia l’aspirazione di tutti i diversi e eterodossi, di coloro che hanno vere e autentiche voci alla periferia dell’Impero, di qualsiasi impero, farsi riconoscere dal Centro, avere l’imprimatur da quel centro che li rende periferia. Conoscendo Franco, c’è (pure per lui come per molti di quelli) amore e odio verso questo, attrattiva e repulsione: le lusinghe del Centro sono un riconoscimento e una sirena ammaliatrice, ma è metà di se stesso a riconoscervisi.
    Se Franco è geniale è perchè ha scritto 30 anni e i versetti degli emigranti, non perchè l’ha detto la Rai da fra le lapidi di Roma.

    Luca Sessa

    29 novembre 2010 at 11:05 PM

  5. Ecco il video che ho appena pubblicato su youTube

    david ardito

    30 novembre 2010 at 1:59 am

  6. buongiorno franco
    buongiorno irpinia
    buongiorno roma

    angelo

    30 novembre 2010 at 9:01 am

  7. il quadretto è un uomo sciacallo che gira senza meta per paese distrutti a mirare i morti degli altri anelando ispirazioni che lo elevino al rango dei poeti.
    la lirica scaturisce dalle viscere del proprio dolore in un contesto più ampio di impegno colto e post universitario che non cerca promozioni mediatiche.

    dietro il palcoscenico

    30 novembre 2010 at 9:55 am

  8. Franco Arminio e CP,
    ecco un piccolo passo dopo 50anni di passi ‘forse solitari’ è stato fatto, adesso tocca alla CP lasciare le nuove orme per disseppellire il sud sepolto ‘dalla gente banale, dal fare familistico e dai luoghi comuni’.
    Ci voleva un ragazzo di 31 anni per ridare dignità all’anima vera, bella e creativa del sud.
    Nella speranza di leggere più commenti di giovani comunitari.
    Forza!
    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

    Salvatore D'Agostino

    30 novembre 2010 at 10:40 am

  9. No, “uomo sciacallo”, no!…Non cominciamo a razzolare nel pollaio delle ingiurie e delle offese gratuite. Franco ha raccontato (e racconta) gli attimi di bene e di disperazione delle nostre terre. Non anela ispirazioni. Descrive ciò che vede. E lo fa per intima necessità e poesia. Senza Franco oggi l’Irpinia d’Oriente sarebbe più povera e desolata di quella che è. Dico Franco, ma penso a tante amiche ed amici artisti e scrittori che regalano luce alla luce dei nostri monti.
    “Promozioni mediatiche”?…E perché no? Preferisco che vengano promosse e ascoltate le parole di Arminio, al posto di quelle usate dai “modenizzatori incivili”, questi sì sciacalli arricchitisi sulle nostre sventure: dagli appalti post-terremoto, ai rifiuti gestiti da Impregilo, la camorra, ecc. ecc.
    Amici, misuriamo le parole e non nascondiamoci dietro l’anonimato!

    Donato Salzarulo

    30 novembre 2010 at 10:56 am

  10. Bravo Donato, condivido. A “Dietro il palcoscenico” consiglierei di vedere a oltranza “Amadeus” il bel film di Forman, dedicato ai mediocri e al sentimento che li anima nei confronti dei veri creativi. Purtroppo anche i sentimenti “freddi” dànno motivazione, seppure in negativo. Eh sì’, “Màgnete o’ limone!”
    Ma una cosa amara c’è da rilevare dopo la (sacrosanta) citazione di Franco da parte di Roberto Saviano ieri sera a Rai Tre : sembra che ci accorgiamo di lui solo ora che una “icona” lo ha citato in tv, mentre qui sul blog ce lo abbiamo e ce lo leggiamo da tre anni, e a volte ho avuto la sensazione che fosse trasparente; eppure ha scritto,qui sul blog, cosa anche molto più belle della poesia letta iersera da Saviano.
    Lo dico col massimo rispetto per Saviano (che ho sempre stimato, da quando non lo conosceva ancora nessuno) e per Franco, naturalmente, che merita ogni successo e tutto il riconoscimento che dovrebbe essere dovuto a uno scrittore interessante e bravo come pochi a livello nazionale.
    Tutto questo impone una riflessione più approfondita sui meccanismi della “riconoscibilità” , del “crisma” e del “carisma” (sui due versanti,positivo e negativo) all’interno della “società dello spettacolo” in cui viviamo e sulla pochezza degli strumenti in mano alla gente comune , strumenti che possano dar loro la possibilità di poter riconoscere autonomamente la “qualità” e nel contenmpo di difendersi dalle “sirene” negative del crisma e del carisma da società dello spettacolo.
    Ma non è il caso, ora, di farlo, questo ragionamento.
    Godiamoci, invece, questo sacrosanto riconoscimento a Franco , sperando che la sua terra sia con lui meno avara e più generosa.

    Salvatore D'Angelo

    30 novembre 2010 at 11:30 am

  11. E’ la solita storia, chi scrive da dietro il palcoscenico è il solito idiota abituato a nascondersi, a stare dietro, sia nello scrivere che nella vita. Noi siamo fieri di avere Franco Arminio e di poter quotidianamente leggere i suoi scritti, un arricchimento, un modo di prospettare una terra come lui la vede, e se da doetro il palcoscenico non si vede un cazzo, non è certo colpa di Franco. Continua a rintanarti nell’anonimato, continua a sputare sentenze maligne verso chi come Franco si mette in gioco, dal palcoscenico, col coraggio di ch affronta la vita e cerca di darle un senso non solo per lui ma anche per chi sta da troppo tempo dietro al palcoscenico …
    Un bbraccio affettuoso anche a chi si nasconde, siete la nostra forza.

    ventre giovanni

    30 novembre 2010 at 12:41 PM

  12. Salvatore, ciò che hai scritto avevo tentato di scriverlo sopra, per cui non posso che condividerlo.

    Il punto, tutto il punto, è in mano di chi sta il megafono, e quindi il capitale per comprare un megafono.

    Fra i piccoli, che ascoltano, basta parlare in acustico. Il suono è oro soprattutto quando si riesce ad avere un orecchio per lui senza amplificazioni. Nel silenzio delle periferie dell’impero e dell’anima questo pare compito più realizzabile.

    L’imprimatur del Cesare dell’amplificazione è un desiderio e una jattura. Molte orecchie piatte dalla nascita metropolitana o spianate dalla formazione accademica (“Dietro il”?) potrebbero non capire e banalizzare. Raccontare l’esperienza minuta e intimistica del dislocamento migratorio o desolatorio potrebbe tradursi in parola di sordomuto alle trombe di quelle orecchie. O potrebbe immettere in un circolo intrinseco di contraddizione: non è per dirlo a Roma o Milano che diciamo di una nazione unica, e anch’essa intimistica, dalla Majella al Pollino e anche più giù. Cairano7x vale anche e forse di più se non ne parla la Rai. Ma il riconoscimento, e l’esistenza, li danno passare in tv. E, di nuovo, la tv non l’abbiamo noi, per cui nasce il desiderio di raccontare quello che abbiamo noi, quello che è rimasto in noi e attorno a noi dopo che le ruspe televisive sono passate spazzando. Una parola da sud con concetti di sud, per il sud. Quello rimasto senza televisioni e augi che si autoconfermino.

    La maniera autenticamente autoctona, e modernissima, di percepire e vivere la vita, che, pur mutandosi, resiste in cima a qualche collina o promontorio magnogreco.

    Per mantenere poetica la poesia, prendiamo l’imprimatur di ieri solo come un fatto. Questa la vera parte incitante del complimento.

    Luca Sessa

    30 novembre 2010 at 1:14 PM

  13. segnalo a Luca, come autore del post, che avrebbe potuto / dovuto togliere il commento ‘dietro il palcoscenico’ innanzitutto perchè lesivo dell’immagine di franco arminio, poi perchè trasuda bruttezza, poi perchè è anonimo. E infine perchè sposta l’asse dei commenti; si parla del contenuto del ‘post’ ma partendo da ‘dietro il palcoscenico’.

    Ricordo che dal 24 novembre 2010 ogni autore è l’esclusivo amministratore dei commenti in esso contenuti.

    Regole del blog, cfr. barra laterale destra.

    angelo

    30 novembre 2010 at 3:39 PM

  14. Non è un problema di chi scrive anche cose scomode e tipicamente cavillose e miranti a gettare ombre sul buono che si realizza e che viene riconosciuto. Il problema è di chi non commenta il post, ma i commenti. Se io fossi censore (ma ne soffrirei dopo due minuti) non cancellerei mai le critiche o gli attacchi.
    Scritto questo, le regole del blog possono essere gestite da un comitato di redazione autentico, che si prende le responsabilità in toto di quello che pubblica la comunità provvisoria.
    Altrimenti , escluso le ingiurie, le cattive parole, la maleducazione, le offese personali io non riterrò utile censurare il resto.
    In conclusione , questo scritto è solo quello ripreso da un altro post.
    Ho solo aggiunto il fatto e la notizia che Franco Arminio può addirittura essere letto all’interno di un programma televisivo di grandissimo ascolto, che ha dimostrato che un’altra televisione e quindi un altro modello comunicativo è possibile.

    lucabattista

    30 novembre 2010 at 4:17 PM

  15. E’ stato un bel momento di televisione con un finale emozionante. Bravo Franco.
    Emilio Scotece.

    emilio scotece

    30 novembre 2010 at 4:35 PM

  16. Ciò che dice Luca dimostra che era giusta la discussione che si andava elaborando sulla mail collettiva, anche sull’esigenza di una redazione e che forse era il caso di cominciare a operare INSIEME piccole sintesi, caso per caso, senza forzature.
    Ma tant’è… anche se la cosa è sempre possibile. A ogni modo quando Angelo dice che quel commento lesivo “sposta l’asse dei commenti;si parla del contenuto del ‘post’ ma partendo da ‘dietro il palcoscenico’.” dice cosa giusta. Dunque, non è tanto un problema di censura di espressioni irriguardose, quanto di intelligenza degli altri commentatori, affinchè non cadano in questo tipo di errore; voglo dire, è meglio continuare a commentare sulla sostanza del post, lasciando che i “polpi della maldicenza” cuociano nel brodo della loro stessa cattiveria.

    Ad ogni modo, a prescindere o meno da una possibile redazione, credo sia opportuno un incontro per scambiarsi specifiche informazioni tecniche circa la gestione individuale del sito e circa le modaltà di funzionamento di filtri e spam akismet, che per me ( e per la gran parte dei blogger comnitari) restano ancora misteriose.

    Salvatore D'Angelo

    30 novembre 2010 at 5:27 PM

  17. trovo sempre singolare che l’asse della discussione si sposti dalla letteratura su altri temi.
    io volevo commentare questo pezzo di franco, letto ormai tanti anni fa, una vita fa.
    volevo dire che è stato certamente bello sentire saviano citare l’opera di franco, un’opera che dura da trent’anni e più. l’opera di una vita.
    e volevo invitarvi a riflettere su quanto sia singolare quello che cinque minuti di televisione possano fare in termini di ri-conoscimento.
    franco, grazie a questo suo sguardo trasversale, mai quieto, mai pacificato, sempre tremante, riesce a cogliere l’essenzialità, la nuda carne. e lo fa parlando di cose, di persone reali, elementi tangibili.
    subito dopo, saviano ha letto una splendida poesia di borges, una poesia che è assolutamente in linea con ciò che franco e anche altri di noi sentono. la poesia dice che le persone nascoste, quelle di cui nemmeno conosciamo la vita, quelle che compiono gesti semplici, essenziali, forse stanno salvando il mondo, proprio ora.
    ecco, per me, questa è la scrittura di franco, un gesto salvifico, per se stesso e per chi lo legge.
    grazie
    e.

    eldarin

    30 novembre 2010 at 6:06 PM

  18. le regole non si gestiscono; una volta stabilite si rispettano e ti ricordo che nonostante gli appelli fatti ancora non hai scritto mezza proposta di regola.
    riguardo la redazione abbiamo convenuto -più volte ormai- che non ha senso farla; perchè, visto il numero di post quotidiani, bisognerebbe riunirla almeno una volta al giorno e non penso che vi siano disponibilità in tal senso.
    il blog è collettivo ed ognuno edita quello che sente mettendoci la faccia ed impegnandosi anche nel moderare i commenti.

    a_ver

    30 novembre 2010 at 7:53 PM

  19. ricevuta telefonata; trovata soluzione.
    il post rimane in evidenza, in prima pagina, fino a domani
    però cerchiamo di moderare narcisismi e paranoie

    a_ver

    30 novembre 2010 at 8:23 PM

  20. Un’altra considerazione a margine di quelle già esposte, e in celebrazione del policentrismo di cui questa comunità è un elemento resistente importante:

    Dire di uno, specie di giù e specie fuori gamma Rai, che vale perché lo cita la Rai, ossia se non lo cita la Rai vale meno, da un lato ben rappresenta la dimensione subliminale e ultima di un soggiogamento culturale implicito nonostante i tanti proclami di rifiuto, e dall’altro offre un forte punto di richiamo alle parole di Falcone enfatizzate dallo stesso Saviano secondo le quali in questa Felice Italia una persona è credibile solo se viene ammazzata.
    C’è un punto, immediatamente fuori dal proprio ambito di azione, dove sembra si debba andare per acquisire maggiore rispetto.
    Finanche la parte narcisistica di Franco non sarà d’accordo a questa sua celebrazione esplicita -specie qui- A CAUSA dell’intervento di Saviano.
    Trovo, ma è parere personale, che esplicitarsi in ogni altro momento in celebrazioni da dentro CP sarebbe suonato più a conferma della forza di se stessi, della comunità e di tutta la sua permanente provvisorietà.
    Proprio nel pomeriggio previo a Saviano ero tornato su CP dopo mesi, ma se io, De Falco o altri abbiamo creato una piccola congestione in testa al blog è stato per il festoso effetto ricoagulante che il segnale televisivo ha dato. Contribuire a rinutrire le fila intorno a CP mi pare il principale motivo di successo ricavabile da questo segnale, e una celebrazione in sé, di Franco come del lavoro nella Comunità Provvisoria.

    Luca Sessa

    1 dicembre 2010 at 12:00 am

  21. Bene, sono contenta di ritrovarvi.
    Ho fatto un specie di trasloco e da questa nuova postazione riprendo i contatti con questa formidabile comunità.
    Non possiamo che compiacercene, domenica sul sole 24 ore e lunedì su rai tre si è acceso uno spot di chiara luce su Franco.
    Nel solco che lui ha tracciato ci siamo noi tutti, la fisionomia dell’osso si sta facendo strada, gratta gratta da questo,collettivamente, vogliamo ripartire.
    Qui qualcosa si muove.

    lucrezia ricciardi

    1 dicembre 2010 at 12:06 am

  22. … per me è stato come quando Bearzot convocò De Napoli in nazionale …

    paolo

    1 dicembre 2010 at 10:40 am

  23. cari amici
    l’otto dicembre devo consegnare un altro libro, ho i minuti contati….
    eppure poco fa ho scritto ad angelo, apro la cp almeno trenta volte al giorno.
    insomma, mi piacerebbe trovare qui un grande fervore.
    è il momento della terra e delle montagne, è il momento di dare voce alle nostre visioni….

    arminio

    1 dicembre 2010 at 12:06 PM

  24. E’ stato breve ma intenso il momento sul terremoto, ovviamente è stata anche una grande pubblicità per Franco…per di più per mano di uno come Saviano e in un’ottima trasmissione che fa bene all’Italia…
    Invito tutti a seguirla.

    Luigi Capone

    1 dicembre 2010 at 1:56 PM

  25. p.s. a questo punto ristamperei “Viaggio nel Cratere”.

    Luigi Capone

    1 dicembre 2010 at 1:58 PM

  26. viaggio nel cratere è un libro raffinato e popolare.

    gianni

    1 dicembre 2010 at 6:45 PM

  27. … che ciascuno dovrebbe tenere sul comodino da notte e leggerne un pezzo ogni sera. Un grande libro.

    Salvatore D'Angelo

    1 dicembre 2010 at 7:18 PM

  28. come si entra in un cimitero…i morti distesi,i vivi in piedi.Un poeta entra a quattro zampe come un cane per annusare la morte.

    fabio nigro

    2 dicembre 2010 at 6:05 am

  29. caro fabio
    le tue immagini sono sempre molto concentrate.
    cari amici
    dobbiamo capire bene come fare insieme delle cose, senza stare tanto a pensare a cosa sia la cp e chi ne fa parte.
    ovviamente un grazie di cuore a chi si è rallegrato per la citazione di saviano.
    io, come sapete, non è che sono molto bravo a rallegrarmi…

    arminio

    2 dicembre 2010 at 7:24 am

  30. Proprio oggi, qualche ora fa e altrove, ho avuto il piacere di conoscere qualche scritto Di Franco Arminio. Erano le Cartoline dai Morti, commozione pura, insegnamento, carezza, sguardi e modi dimenticati, forza vitale, amore per la vita e più ancora amore dato il tema trattato e il modo.
    Mi ritrovo qui per leggere una amica pubblicata oggi, e nuovamente incontro questo autore. Non credo al caso,e certo un motivo ci sarà, più avanti lo capirò.
    Sicuro è che, appena rientrerò in Italia, il mio primo pensiero sarà di comprare tutto quello che di Franco riuscirò a trovare.
    Grazie.
    clelia

    clelia pierangela pieri

    7 dicembre 2010 at 5:48 PM


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