COMUNITA' PROVVISORIA

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Un colloquio con Wilfing Architettura #3

Comunità Provvisoria,

giorno dopo giorno stiamo imparando a gestire tutte le nostre relazioni ‘fuori luogo’ ovvero attraverso: telefono, voip, social network, commenti nei blog, sms, cellulare, giochi di ruolo on-line (MMORPG).

La comunità provvisoria* da circa tre anni sta imparando a riflettere e agire ‘all’interno di un luogo’ dai confini ben delineati.

Il suo latente obiettivo è: essere luogo.

Tralasciando gli eventi (convegni, letture, festival), mi raccontate un’azione concreta e il suo risvolto sociale locale  – ognuno dal suo punto di vista – che si è estesa oltre la comunità provvisoria?

Le altre domande:

Prima domanda: Un colloquio con Wilfing Architettura

Seconda domanda : Un colloquio con Wilfing Architettura #2

Written by wilfingarchitettura

8 novembre 2010 a 7:28 PM

13 Risposte

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  1. la domanda è incomprensibile !

    mario perrotta

    8 novembre 2010 at 11:33 PM

  2. Mario,
    mi racconti un’azione concreta della C.P. condivisa anche dalla gente oltre la C.P.
    Un atto di generosità collettiva.
    Un episodio ancora visibile sul territorio.
    Un semplice gesto pubblico concreto.

    In poche parole qualcosa oltre ‘le parole’ o le relazioni ‘fuori luogo’.

    Buona giornata,
    Salvatore D’Agostino

    wilfingarchitettura

    9 novembre 2010 at 8:18 am

  3. caro salvatore
    non è facile rispondere a questa tua domanda.
    penso che le persone che girano intorno a questo blog siano molto generose e sicuramente hanno fatto le cose che tu dici. come gruppo
    il discorso mi pare più difficile.

    arminio

    9 novembre 2010 at 10:44 am

  4. Franco Arminio,
    capisco la difficoltà.
    Non metto in dubbio la generosità della vostra azione comunitaria.
    Ribadisco (a mio avviso) che voi siete un laboratorio importate in Italia con peculiarità uniche.
    Ma serve capire, come dalle parole (comprensive delle relazioni ‘fuori luogo’) si possa passare all’attenzione concreta dei luoghi (dentro il luogo o essere luogo).
    Vi chiedo un piccolo sforzo sotto forma di racconto personale.
    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

    wilfingarchitettura

    9 novembre 2010 at 11:22 am

  5. il mio racconto è quello di uno che sta qui da 50 anni. questa è una terra ispida, avara coi suoi figli. una terra incapace di esprimere ammirazione, ma solo riverenza verso i suoi politicanti. qui è mitica soltanto la politica.
    la mia azione penso che la conosci bene, spero che altri amici vogliano raccontarti le loro. il blog non lo testimonia bene, ma intorno alla cp ci sono persone straordinarie.

    arminio

    9 novembre 2010 at 11:29 am

  6. Salvatore, sarebbe più serio rendere esplicito il ‘percorso’ delle tue domande o, in subordine, il senso stesso di ciascuna di esse (cfr. Mario sopra).
    Comunque.
    La CP – come vedi dal tono del blog e la collezione di riposte dei più bravi di noi, Franco, Mario – è un grande apprendistato di pazienza e di generosità verso i luoghi e verso le persone.
    Perché avviene questo? perché ci sono persone straordinarie che incentivano forti sentimenti emulativi.
    Diviene incoraggiante allora inquadrare le cose che fai tutti i giorni in un processo di costruzione di senso collettivo (civicness) del quale ti senti compartecipe, sicuramente protagonista.
    Il processo è superadditivo nei suoi effetti: ma ci vuole tempo per costruirlo.
    E scenari dentro i quali esso possa produrre meglio dei risultati. A tal riguardo nello scorso seminario di paesologia – che abbiamo tenuto a GRottaminarda lo scorso gennaio – ho fatto riferimento al concetto di governance, contrapposto – o meglio parallelo – a quello istituzionale di government, deputato per definizione al processo politico propriamente detto.
    L’idea di Angelo di Parco secondo me si situa proprio qui, un esperimento di progettazione concordata di soggetti istituzionali e ‘comunità’ per attuare un’idea ‘paesologica’.
    Filiere corte?
    Risparmio energetico?
    Azzeramento del consumo di suolo?
    Abbattimento ddel digital divide?
    Auto-gestione di un ramo secco ferroviario da parte di un distretto turistico?
    Boh, siamo qui per parlare e per avere ambizioni.
    Poi può finire tutto domani, perché il cervello è uno sfoglio di cipolla o – come temo per il mio – è solo inadeguato al cimento. In tal caso mi sarò soltanto divertito, gradevolissimo obiettivo minore…
    Saluti

    paolo

    9 novembre 2010 at 2:01 PM

  7. Un’azione che ha avuto una ricaduta positiva sul territorio è sicuramente Cairano 7x, almeno nella prima edizione; e almeno per quanto riguarda la produzione di << un’azione concreta della C.P. condivisa anche dalla gente oltre la C.P.; un atto di generosità collettiva (si); un episodio ancora visibile sul territorio (si); un semplice gesto pubblico concreto (si).
    A Cairano c'è stato l'obiettivo di coinvolegere gli abitanti e di innestare nel costruito due segni affidati a due distinti gruppi di lavoro.
    Segni concreti. Gruppi concreti.
    Un gruppo si è occupato del recupero di un ambito urbano mediante opere di giardinaggio e florovivaismo com materiali ecologici e riciclabili; un altro gruppo ha realizzato una piccola costruzione con mattoni pieni; un osservatorio sul paesaggio ma anche un totem.
    Ad ogni azione hanno lavorato in media circa 10 persone al giorno; queste persone hanno abitato e lavorato per una settimana sul posto, dormendo nelle case messe a disposizione dagli abitanti e pranzando presso una cucina collettiva in cui lavoravano concretamente donne e uomini di Cairano, soprattutto giovani, e chef irpini.
    Di questo c'è tuttora traccia fisica in loco (giardino e cupola), memoria viva negli abitanti, ampia documentazione sul sito http://www.cairano 7x.it
    Peccato che manchi un catalogo a stampa.
    Ovviamente, Cairano 7x non è stato solo queste due azioni concrete; c’è stata soprattutto produzione immateriale.

    x wilfing:
    p.s.1: la domanda, così come le precedenti, l'ho trovata molto chiara.
    p.s.2: visto che il blog scorre vorticosamente, sicuramente più veloce dei nuovi tapis roulant della rinnovata stazione centrale di milano, sarebbe opportuno riportare in ogni tuo post i ‘link’ alle precedenti domande (un sommario).
    p.s.3: grazie per questa partecipazione e vivificazione che stai operando sperimentalmente in questi giorni sul blog della comunità provvisoria.
    p.s.4: non ti preoccupare per i pochi commenti; come puoi verificare in bacheca ci sono 1200 lettori al giorni e i tuoi post sono quelli più letti.

    verderosa

    9 novembre 2010 at 2:02 PM

  8. Prendo atto della traduzione SD->SD:
    “azione concreta e il suo risvolto sociale locale che si è estesa oltre la comunità provvisoria = azione concreta della comunità provvisoria condivisa anche dalla gente oltre la comunità provvisoria”
    e rispondo, dal mio punto di vista, parlando delle azioni di gruppo:
    _____________
    Un atto di generosità collettiva = No alla discarica sul Formicoso, Difesa dei presidi Ospedalieri in alta Irpinia, Cairano7x;
    _____________
    Un episodio ancora visibile sul territorio = Il Formicoso salvo (per il momento) dai rifiuti, Cairano7x;
    _____________
    Un semplice gesto pubblico concreto = Convegno sulla Paesologia, Convegni di Cairano7x.

    La mia domanda. Che significa “Il suo latente obiettivo è: essere luogo” ? Occorre una seconda traduzione SD -> SD. Grazie a nome di tutti i Galileani (ovvero discepoli della disciplina razionale)

    mario perrotta

    9 novembre 2010 at 6:11 PM

  9. Mario Perrotta,
    ‘essere luogo’ significa essere responsabili, nonché primi attori, del proprio paesaggio.
    A mio avviso un atto d’estrema maturità, poiché si smette di delegare o ‘scaricare’ la responsabilità altrui.
    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

    P.S.[1]: Ribadisco per qualsiasi chiarimento utilizzate la mail o FB.

    P.S. [2]: Angelo Verderosa grazie per i P.S.

    wilfingarchitettura

    9 novembre 2010 at 6:42 PM

  10. traduzione SD -> SD
    “essere luogo = essere responsabili, nonché primi attori, del proprio paesaggio. A mio avviso un atto d’estrema maturità, poiché si smette di delegare o ‘scaricare’ la responsabilità altrui”.

    Il mio punto di vista a riguardo:
    Non è un “latente obiettivo”, ma un impegno perseguito giornalmente.

    P.S.
    c.v.d. (come volevasi dimostrare)
    I Galileani ringraziano

    mario perrotta

    9 novembre 2010 at 7:03 PM

  11. ALtre azioni concrete entro CaIRANO 7x : la costruzione di una biblioteca nel paese più piccolo della nostra regione. Donazione di libri, nomina di un bibliotecario “provvisorio”. Feed back = promessa del Sindaco di Cairano di metterci a disposizione un appartamento, che noi riatteremo e rimetteremo a disposzione dei Cairanesi e di tutti, per biblioteca, convegni, alloggio ospiti.
    Questo è – in sedicesimi- un piccolo, piccolo esempio di un METODO GENERALE, che Paolo chiama, a giusta ragione, NUOVA GOVERNANCE contrapposta a GOVERNMENT, che Franco ARMINIO, in quanto poeta, – e a eguale giusta ragione – chiama DI ACCAREZZARE I PAESI CON SGUARDO CLEMENTE E FRATERNO, con quel che ne consegue; che Angelo VERDEROSA cerca di tradurre in PRASSI progettule attraverso gli INCONTRI DI ARCHITETTURA tenuti in ERRANZA tra i paesi del territorio; che Ago DELLA GATTA questa estate, tra le altre sue attività, HA TRADOTTO nelle bellissime serate culturali tra Compsa, Cairano e Conza; che Enzo MADDALONI traduce realizzando i suoi seminari di clowmeria donati ai Cairanesi, ai ragazzi di Aquilonia e da essi condivi. Che i gruppi di IN LOCO MOTIVI , AMICI DELLA TERRA declinano, con le iniziative de IL TRENO DEL PAESAGGIO, condivise da un numero sempre crescente di persone; che Michele Ciasullo cerca di declinare con L’UNIVERSITA’ POPOLARE DELL’IRPINIA.
    Potrei citare ulteriori esempi che portano tutti a un COMUNE, CONFUSO, talvolta CONFLITTUALE e ancora NEBULOSO tentativo di COSTRUZIONE di una DIVERSA MODALITA’ di vivere i nostri luoghi, da vivi non da “morti in vita” come tra l’altro splendidamente espresso da ELDA MARTINO nel post “SENTIMENTI PAESOLOGICI”.Ma credo che bastino a rendere l’idea di questo agire, rispetto a quanto ci chiedi.
    Ed è per questo che ci sforziamo un po’ tutti, nel fuoco delle contraddizioni, dei fraintendimenti, – e anche delle maldicenze e dei “sentimenti freddi”- di definire questo nostro essere COMUNITA’ PROVVISORIA e di aggiustare le modalità del nostro “starvi dentro” , proprio al fine di avere un rapporto DA VIVI, VERO,con la realtà dei luoghi, che vadano in direzione ostinata e contraria rispetto all’atomizzazione, al cinismo, al loro sfruttamento selvaggio e/o al loro abbandono, contro la logica che vi presiede e che ELDA MARTINO declina in termini ALTI, MORALMENTE VIBRANTI, CON PIETA’ PER LE CREATURE e con indignazione verso la violenza- nei luogi e sui luoghi- da parte dell’uomo atomizzato. Per questo rimando te e tutti a ri/leggere il suo post.

    Salvatore D'Angelo

    9 novembre 2010 at 9:17 PM

  12. museo dell’aria,ricognizione della collina del calvario a cairano, ritrovameno di materiali archeologici di varie epoche,incontrarsi, operare un turismo della clemenza, fare compagnia ai paesi, portare altre persone in giro nei luoghi d’irpinia meno conosciuti, andare ad ascoltare il vento, stare insieme sotto un albero a ridere e a parlare, realizzazione di un museo provvisorio dell’archeologia,realizzazione di un documentario su cairano archeologica, laboratori di ricognizione, sistemazione del’area delle grotte, zappare, ripulire, innaffiare, aprire cantine, parlare con gli abitanti, installazioni artistiche permanenti e non, spettacoli teatrali in aree in disuso, servire ai tavoli, dormire cinque ore per notte, sistemare gli ospiti, scrivere post sul blog, difendere il formicoso, litigare, fare pace, discutere del senso della vita ( e della morte), una notte sul tetto dell’ospedale di bisaccia, una giornata a scampitella con nuovi amici della cp, seminario di paesologia a grottaminarda,stesura di carta archeologica per il parco, scaricare balle di fieno, trovare abitanti disposti ad aiutare, ballare la pizzica con paola…
    devo continuare?
    saluti
    e.

    eldarin

    9 novembre 2010 at 9:49 PM

  13. Ad integrazione delle attività di Cairano7x, in particolare l’edizione 2010, con la partecipazione di Gianni Panzetta direttamente da Berlino:
    il viaggio lungo la via APPIA, tratto Irpino.

    ecco il sito web costruito per la manifestazione (tutto a risorse ZERO):

    http://www.wix.com/marioperrotta/appia

    mario perrotta

    mario perrotta

    9 novembre 2010 at 11:58 PM


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